Cravenroad7

a me cmq è piaciuto. poi, tanto per dire (non faccio paragoni quindi non uccidetemi) in "Il ritorno del mostro" qual è la spiegazione ai misteriosi poteri di Damien?
per il resto, a me la romanticheria in quest'albo non è dispiaciuta, e nemmeno il commento di Dylan ("non era uno qualunque": a me non pareva qualunquismo nel senso di difesa dell'intera categoria operaia, ma "diversismo" nel senso che quel singolo tipo - a prescindere dal lavoro - era intervenuto).

Ma ovvio, quel "uno qualunque" vuol dire che uno qualunque non sarebbe intervenuto, invece lui ha avuto le palle di farlo.

Mi ha soddisfatto parecchio, votato buono, anche se avrei preferito una storia un po' più spessa

Storia che si lascia leggere piacevolmente,buona attinenza con lo spirito del personaggio e ottimi disegni...Tutto sommato mi ha lasciato soddisfatto . Voto buono (7).

La mia battuta sulla classe operaja era un riflesso dello scherno del poliziotto classista che archivia da subito il carpentiere (senza precedenti penali) con l'equazione: essere anonimo, vita qualunque, niente da rilevare, uno dei tanti indistinguibili .

La replica indignata/ad effetto di Dylan, invece, è pura retorica nel suo volere evidenziare il suo (ovvio) contrario, cosa per cui non valeva neache la pena rispondere a quel caprone di sbirro. Comincia a paladineggiare appena arrivato sul posto, in pratica

Non penso che Dylan - o meglio "il Dylan" del 310 - ha lanciato questa precisazione solo perchè il tipo ha salvato la vita di Coralie sacrificandosi. Per lui chiunque in sé possiede la dignità di esser un qualcuno distinto dalla massa in(di)visibile.
A prescindere dalle azioni compiute, eroiche o meno .

E poi, lo ripeto, la parte del sopralluogo è quella con più sbavature di tutto l'albo, per dialoghi ed enfasi fuori luogo.

ALOHA

Mmmmmmmmmmmmmmmmm, non è privo di senso questo ragionamento, ma la sua frase dopo quella del poliziotto a me ha dato un altro sentore, quello appunto suddetto del voler rimarcare la differenza in quanto il tizio era stato capace di un atto di "eroismo".

L'amore...



E comunque in quel caso si trattava unicamente di una sovraumana resistenza al dolore...non paragonabile ai poteri di Coralie...

E guarda...ora che me l'hai fatto tornare in mente me lo vado a rileggere..

Per favore non confrontiamo questo mostro con "Il ritorno del mostro", capolavoro assoluto.

SPOILER

Il finale di questo albo, mi ha ricordato quello di Delirium (per quanto riguarda il rilascio del "potere").

ho iniziato scrivendo "non faccio paragoni".
per altro verso, adoro quella storia, ma ha buchi di sceneggiatura paurosi.

quando c'è l'anima chissenefrega dei buchi...non per questo l'amore disdegna il sesso.

E dopo questa.....

romantisch!!! <3



se lo rileggi scoprirai che non si trattava di una sovrumana resistenza al dolore: Damien era una via di mezzo tra l'uomo e Superman, qualcosa di impossibile nel mondo normale e di altrettanto inspiegato dei poteri di Coralie.
ripeto, non mi interessa fare raffronti tra le due storie, ma rilevare che a mio parere la nonspiegazione viene tirata spesso in ballo come difetto per certe storie (che non son piaciute) o pregio per certe altre (che si amano): tra questi ultimi casi, di albi dylaniati che non spiegano un ciufolo ce ne sono tantissimi.
del resto, personalmente odio più che altro gli spiegoni finali, o i falsi gialli in cui al lettore vengono nascoste informazioni essenziali.

il paragone tra coralie e damine è abbastanza centrato.....in entrambi i casi l'orgine ei "poteri" è abbastanza fumosa.......in ogni caso, pur su termini di paragone diversi sono entrambe ottime storie!!!
G.L.

Gradevole storia di Ruju che sa un po' di antico, con tanti piccoli richiami a quello che è realmente Dylan.
Questo mi fa capire quanto fosse importante il contesto in cui le storie su muovevano all'epoca d'ora. Quindi non sono belle storie ma anche un universo intorno fatto di mille dettagli e sfumature importanti, che Ruju ha graditamente ripreso.

Freghieri sempre abbondantemente al di sotto della sufficienza.