• crash test di automobili • test di gravidanza • test per verificare la contaminazione batterica di farmaci • molti casi di verifiche igienico–sanitarie su alimenti • molte esercitazioni per scopo didattico • diversi test di tossicità su sostanze chimiche, come l’assorbimento cutaneo, la mutagenesi e la genotossicità, la fototossicità, l’embriotossicità.
Per i crash test ci sono i manichini, per le esercitazioni didattiche ci sono modelli informatici o veri e propri bambolotti che sono perfetti per studiare l'anatomia, ad esempio. Per il resto, l'istochimica e l'immunoistochimica sono efficacissime per le altre cose che hai elencato (verificare la presenza di batteri o altri agenti dannosi in farmaci, alimenti ecc.). Per i test tossicologici colture di cellule umane vanno benissimo, perchè si tratta di studiare fenomeni limitati come l'assorbimento, la teratogenesi e la mutagenesi.
Ma se ci si sposta al sistematico, come può (mi chiedo) una coltura di cellule umane provvedere a dar tutte le risposte? Dato che ogni apparato è connesso con tutti gli altri e risente delle sostanze prodotte altrove (fattori di crescita, citochine, ormoni), sostanze di cui spesso non si conosce nemmeno l'esistenza, come può la singola coltura di cellule epiteliali, sprovvista di collegamenti, dare risposte in tal senso?
Per fare un esempio: colture di cellule su provetta possono essere indotte ad esprimere le telomerasi mediante metodi che non so sinceramente quali siano (fattori di trascrizione, credo...). In vivo invece roba del genere non è mai stata ottenuta. Perchè? Forse magari una minuscola proteina di cui non si sa l'esistenza e prodotta non si sa da chi (epatociti, monociti, endotelio boh) è andata ad interferire in un meccanismo così complesso ed ha mandato a monte la trascrizione dei geni per le telomerasi umane.
Tornando al mio caso, agli esperimenti macroscopici: come possono modelli informatici, analisi chimiche, indagini statistiche, microchip e microcircuiti a ricostruire un cuore umano, con le sue molteplici connessioni con il resto dei sistemi/apparati? Rimangono gli organi bio-artificiali, su cui confesso la mia ignoranza. Non so se siano lo stesso di un cuore artificiale (di quelli che si stanno testando ora e provando ad impiantare anche su uomini), ma i risultati post-operatori son per adesso disastrosi. La rigenerazione tissutale in vitro ha già dato risultati soddisfacenti, solo che in vivo questi risultati sono smorzati. Da cosa? Boh...
Concludo dicendo di essere a sfavore dello sfruttamento degli animali quando non è assolutamente necessario, e vorrei essere tanto convinto da qualcuno che IN NESSUN CASO sia necessario condannare maiali ad avere infarti pur di ottenere un risultato. Per questo magari contatterò la LAV.
PS: il mio prof ha detto di aver comprato questi maiali ad una fiera zoologia...costretto a mendicare fondi a destra e manca, non avrebbe speso 5mila euro a cavia.
Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
Inviato: dom lug 01, 2012 6:43 pm
Iscritto il: ven nov 04, 2011 5:48 pm Messaggi: 2101 Località: Catania
Civit ha scritto:
Ma se ci si sposta al sistematico, come può (mi chiedo) una coltura di cellule umane provvedere a dar tutte le risposte?
Se non ci riesce una coltura di cellule umane, come può riuscirci una di cellule NON umane. La questione è semplice e funziona con la sola logica: essere umano e animale, non hanno lo stesso organismo. Il limone, per esempio, può essere letale per conigli e gatti. Ai topi il fumo non fa nulla. All’uomo provoca il cancro. La morfina, per i cavalli, è un’eccitante. Parliamo poi dei topi, le cavie per eccellenza? A differenza dell'uomo, i roditori non sono in grado di vomitare le tossine; l'uomo può accumulare agenti nocivi dal naso e dalla bocca mentre i roditori respirano solo dal naso; ratti, topi e criceti sintetizzano la Vitamina C all'interno del loro corpo ottenendo così naturalmente un potente agente anticancerogeno mentre l'uomo non è in grado di farlo; i ratti hanno una elevata capacità enzimatica di non accumulare massa grassa (che in loro si accumula nel fegato) a differenza dell'uomo nel quale si accumula nelle arterie, diventando una potenziale causa di patologie; inoltre è diverso l'assorbimento del ferro nelle diverse specie. Citando alcune delle sostanze chimiche più famose, il benzolo, l'AMIANTO e l'arsenico, cancerogeni per l'uomo, non lo sono per i roditori che vengono normalmente utilizzati per questo tipo di test. Allo stesso modo, la naftilamina, cancerogena per la vescica urinaria umana, non provoca nessun tipo di cancro nel topo. Una ricerca, partita dall'Università di Manitoba, a Winnipeg ha messo in evidenza che molti antistaminici e alcuni antidepressivi (fluoxetina, amitriptilina, ecc...) provocano il cancro ai topi. Le aziende produttrici hanno replicato che i loro laboratori possono dimostrare l'innocuità delle sostanze incriminate. Quindi, in alcuni laboratori, gli studi su animali hanno dimostrato la pericolosità di molte sostanze; in altri laboratori, gli studi su animali hanno dimostrato l'innocuità delle stesse sostanze Ciascuno può ottenere il risultato che preferisce, che più fa comodo, per soldi! Ad esempio, nel 1992, dopo essere stata denunciata, l'Agenzia di Protezione dell'Ambiente Statunitense (EPA) usò i test su animali per difendersi e garantire la sicurezza di pesticidi in prodotti alimentari. L'anno successivo, cambiata evidentemente la linea politica, l'EPA produsse una lista di pesticidi, tra i quali quelli per cui era stata denunciata, che avrebbero dovuto essere ritirati dal mercato in quanto cancerogeni per gli animali da laboratorio... La prova definitiva della truffa vivisettoria è la seguente: mentre i tossicologi continuano a sostenere che roditori e uomini sono così simili da permettere l'utilizzo di questi animali per testare le sostanze chimiche che verranno a contatto con l'uomo, i produttori di rodenticidi assicurano che i roditori sono così diversi dall'uomo (e dai suoi animali d'affezione) da offrire la possibilità di preparare veleni altamente specifici.
E' il motivo per cui gira tutto: i soldi. Per i soldi, venderebbero la loro madre, figuriamoci sacrificare 3 milioni di animali in 3 anni INUTILMENTE. Le basi scientifiche ci sono, investire nei metodi sostitutivi li farebbe trovare subito, quelli da te citati hanno conseguenze disastrose perché a nessuno interessa svilupparli. Poi, a me basta questo:
avete fatto la donazione al wwf piemonte per sostenere il referendum contro la caccia che non si è poi fatto? su fate i bravi dylandoghiani, vi regalano anche una maxi card con disegno inedito di piccatto.
_________________ Here Lies Our Beloved Skeletor Born 21 November 2005 Left us 23 June 2021 R.I.P. Resurrected on an unspecified day in June 2023
Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
Inviato: mar lug 03, 2012 10:33 pm
Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm Messaggi: 2258
no,ma comincia l'estate...il che vuol dire campeggio con gli amici e grigliata collettiva alle otto di mattina con i postumi della sera prima. Consiglierò tagliata e caffellatte agli Amici Alcolisti e vediamo se mi seppelliscono sotto la piazzola.