Cravenroad7

Si possono sapere i dati di vendita dei Romanzi a Fumetti? (Mohican, Stria, Linea di Sangue etc.)

Quindi Tex è un fumetto destinato a occupare gli scaffali dell'usato piuttosto che quelli dei collezionisti privati, in attesa di un improbabile acquirente interessato... Sennò appena i Tex usati giungessero lì, ci dovrebbe essere la fila di lettori fuori per acquistare questo capolavoro a metà prezzo...

Brutta risposta ma crudele...I lettori/collezionisti di Tex mediamente credo abbiano un'età media più elevata...E quando trapassano,i parenti spesso regalano i fumetti al primo che passa.
Per dire,Dylan Dog ha lettori mediamente molto più giovani.
In più Tex ha sempre avuto tirature molto molto elevate e non per 5-10anni come Dylan Dog ma per 30 almeno.Credo che ciò faccia tutta la differenza del mondo.

@IlMale: l'unico di cui sono a conoscenza è Linea di Sangue che ha venduto circa 20mila copie.Pochine direi.E'stato l'albo meno venduto tra i Bonelli,fai un po te.Spero che gli altri siano andati meglio.

Perché "improbabile"? Io mi sono fatto la collezione completa acquistando albi usati (che poi gli originali di qualche anno fa si trovano solo usati), e nella fumetteria dove vado di solito Tex "gira" parecchio.

Non ci siamo.

La qualità di un fumetto è un fattore ininfluente ai fini della sua presenza o meno sul mercato dell'usato. Anzi, se un'influenza c'è, è opposta a quella che tu teorizzi, perché la qualità influenza (non sempre, e solo in una certa misura) il venduto.

A rendere più o meno reperibile un fumetto sul mercato dell'usato sono principalmente due fattori:
1) Le tirature/vendite.
2) L'età.

Più un fumetto è distribuito nelle edicole e venduto, più saranno i potenziali rivenditori sul mercato dell'usato. Anche per il macabro discorso di qualcuno qui sopra
Per contro, più un fumetto è vecchio, più difficile è reperirlo, per ovvi motivi di deterioramento materiale.

La qualità, purtroppo o per fortuna, c'entra poco, se non (come detto prima) nella misura in cui influenza il sucesso in edicola di una serie. Nella mia vita di assiduo frequentatore di mercatini, ho incrociato svariate volte il volume di Watchmen edito da Repubblica. Solo una volta il primo numero di Dick Drago. Secondo il tuo ragionamento, ne dovrei dedurre che il secondo è qualitativamente più valido (e perciò più ricercato) del primo.

Semplicemente, l'orrido Drago ha qualche anno in più, ed ha goduto di una distribuzione assai meno capillare di quella che oggigiorno garantisce l'essere allegati a un quotidiano a diffusione nazionale.

Poi, se vuoi continuare questa tua crociata contro un presunto Tex destinato, per il suo scarso valore artistico, ad ammuffire sugli scaffali, accomodati, ma dovrai provare strade più solide che quella della sua disponibilità nei vari mercatini.

ps-Che poi, anch'io sono di parte, eh: ammetto che se potessi avere sul nostro DD una qualità pari alla metà di quanto pubblicato su Tex negli ultimi dodici mesi, sarei il primo a metterci la firma

A me sembra un buonissimo risultato, considerando che si tratta di uno one-shot (ovvero di un albo che non ha gli acquirenti fissi su cui può contare una serie regolare) e di un prodotto "caro", venduto a un prezzo sostenuto (per gli standard Bonelli, si intende). Credo che se un'altra casa editrice - una qualsiasi - ottenesse un risultato del genere con un prodotto analogo stappererebbe un paio di casse di champagne.

secondo me i romanzi bonelli avrebbero dovuto farli uscire a colori ,avrebbe interessato più lettori
non oso pensare a quale prezzo però...
a proposito ,io non li compro a parte quelli del sime...

Ma perché a colori tirerebbero di più?
Devo essere sincero alcuni Bonelli li compro proprio per leggere delle storie in b/n, per cui ben vengano i romanzi.

Da sempre il colore attira di più il grande pubblico. Diverso il discorso per l'appassionato. Per dire: io preferisco di gran lunga il B/N.

@Rimatt,se parliamo in generale facendo il confronto con le altre case editrici,è un buon risultato,nessun dubbio.Se invece è rapportato alla Bonelli,non credo.L'almanacco che ha venduto di meno si è attestato sulle 21mila copie (credo quello del giallo).
Hai ragione che gli one shot non hanno un seguito fedele come una serie mensile ma vedere certi autori o disegnatori richiama lo stesso.Boh,non sarei cosi sicuro che son contenti di 20mila copie vendute.

Il colore?Francamente se è come il colore che di solito appare sui numeri 100 ne faccio tranquillamente a meno,spesso le tavole non ne guadagnano affatto.Se invece è il colore che appare sui DD color fest,allora si,sono daccordo.

Secondo me le vendite dei romanzi a fumetti vanno paragonate con quelle dei romanzi da libreria, piuttosto che con quelle dei fumetti regolari della casa editrice. Visto il prezzo, credo che le tirature siano molto minori del solito, per quello 20.000 copie mi sembrano un buonissimo risultato (un romanzo "normale" che vendesse altrettanto farebbe il botto).

Assolutamente si,nulla da dire...I libri mediamente vendono poche migliaia di copie ma è un paragone scorretto il tuo
Credo insomma che si possa far meglio di cosi...
A quel che ho letto,non è piaciuto molto Linea di Sangue.Non l'ho letto,non giudico.
Probabilmente,però,gli altri hanno venduto di più...Penso a Simeoni...

Shangai devil sembra si sia attestato sulle 27mila copie.Anche questo,personalmente,non mi pare un risultato eccezionale visto che Volto Nascosto aveva avuto un buon riscontro di pubblico e critica.

I romanzi a fumetti si collocano IMO in una zona intermedia tra romanzo vero e proprio e fumetto classico, come indicato anche dal prezzo... In effetti vado a intuito e non è che sappia niente per certo, però penso che se un romanzo a fumetti Bonelli vendesse 30.000 copie sarebbe un successone. Linea di sangue non è un granché, diciamo che si gioca con Darwin il dubbio primato di essere il peggiore tra i titoli usciti in questa collana.

Anch'io penso che sulle 30.000 copie vendute si parlerebbe di successone. A livello di mercato, l'unica differenza tra un romanzo scritto e un romanzo a fumetti credo che stia nel fatto che i Bonelli, per ora, vengono venduti soltanto nelle edicole. E, in edicola, i numeri hanno un significato diverso che in libreria.

Più che altro, la collocazione in edicola (e non nelle librerie di varia) influenza anche la percezione pubblica del prodotto, e di conseguenza il bacino di vendite. Nonostante il formato, sono abbastanza convinto che a comprare i RF Bonelli siano più lettori di Dylan Dog o Tex che non di Habibi.

Sarà interessante, a questo proposito, vedere i risultati di Scug, visto che Bacilieri è un nome ben noto anche tra chi frequenta più lo scaffale fumetti (anzi, graphic novel) della Feltrinelli che le edicole.