Cravenroad7

beh, secondo me non è uno scandalo provare coi grillini...se poi si riveleranno infimi come coloro che ci hanno guidato finora, pazienza, è andata male anche questa..

Ma già solo il fatto di avere gente candidata con una età media inferiore ai 35 anni mi tira sù il morale

Beh se è per quello anche la Minetti tirava su il ...ahem!

Grillo populista e buffone, forse però il suo movimento però è migliore di lui.

Craven, sei anarchico di brutto! Porti la sciarpa ACAB?

no, in realtà potrebbe sembrare anarchia... ma è solo che ne ho i c___gl___i pieni di tutta questa gente che non ha più "senso del dovere".
la professionalità sta andando a p___tt__e in tutti i campi.
anche i politici sono anni che non sono più capaci di fare politica.
e credo che ci vuole un serio ritorno al "senso del dovere" per cambiare realmente le cose.
cosa intendo per "senso del dovere"? bene, vuoi rubare - fai il ladro, di piace fare il pane - fai il fornaio, ti piace far ridere la gente - fai il comico, ti piace fare politica - fai il politico.... ma qualunque cosa scegli di fare, falla bene e al massimo delle tue potenzialità.
"senso del dovere" che onestamente non vedo nemmeno nei grillini.
ripeto: dovrebbero tutti tornare a casa e lavorare, imparare come si suda la pagnotta.

Esattamente, non puoi accettare di farti governare da gente che guadagna 20mila euro al mese e chiede a chi ne prende 500 di fare sacrifici. E guai a loro se toccano i loro amiconi dai super stipendi.
Tutti a zappare la terra.

finisco di rispondere a Surv: in realtà ero di sinistra.....quando esisteva ancora... anche se ritengo che gli ultimi Politici con la P maiuscola siano stati Sandro Pertini e Pietro Nenni.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/i ... i_1947.PNG

Craven, mi trovo assolutamente d'accordo con te.
Che grand'uomo Pertini.

Capisco, anche oggi la politica ha dato un pessimo esempio di spartizione di poltrone nelle agenzie tipo AGCOM, etc.

Questa tua frase mi funge da assist per esprimere un concetto, cioè che uno dei problemi odierni è innegabilmente la frattura che si è creata fra la massa popolare e la classe dirigente; tale problema deriva proprio dal fatto che fare i politici è diventato una professione. Alfano, Bersani, Fini, D' Alema eccetera non si sa che lavoro facciano, campano con i soldi che prendono in Parlamento. Ed essendo in ogni legislatura per l' 85% sempre le stesse persone a sedere nelle Camere (w le liste bloccate), tanto più si arriva alla conclusione che costoro non svolgano effettivamente alcun mestiere.
C' è gente che inizia a frequentare l' ambiente politico da quando è minorenne e dagli e ridagli riesce a farsi ficcare da qualche parte, per esempio nella pianta organica di qualche partito, e alla fine arriva allo scranno senza avere mai avuto a che fare col mondo reale del lavoro.
Il politico, dunque, non deve essere (a mio parere) un professionista della politica (quelli sono i politicanti), bensì un fornaio o un metalmeccanico o un comico o un ingegnere o un astronauta che sono insoddisfatti dello stato sociale e decidono di cambiarlo occupandosi anche di politica.
E' questo l' aspetto del Movimento 5 Stelle che più mi piace. E' la gente comune a scendere in campo (o per lo meno a questo si mira), non più tutti 'sti tizi che per lo più sono entrati in politica o vogliono entrare in politica solo per non lavorare e/o hanno un concetto della politica astratto e fine a se stesso.

io invece credo che oggi siamo pieni di "politicanti" (ovvero quelli che in realtà non sanno cosa vuol dire fare politica) e i politici veri non esistono più.
è proprio perche troppa gente "estranea" al mondo della politica si è improvvisata tale che ora ci troviamo senza una classe dirigente seria ed onesta.
nella mia pazza idea di come dovrebbero essere le cose un politico non dovrebbe essere strapagato per quello che fa e nemmeno avere più privilegi rispetto a qualsiasi altra categoria di lavoratori.
io non credo che molte persone ritengano che oggi i politici svolgono una professione politica...
oggi rubano e basta, proprio perchè non esiste la professione ed il suo regolamento professionale.

Quoto Nyarla sulla questione del "mestiere del politico".
Craven, purtroppo non esistono più i partiti di una volta, dove gli aspiranti politici facevano la gavetta e venivano istruiti da politici veri, sia a destra che a sinistra. Visto che i tempi sono cambiati e gli attuali "insegnanti" della nuova classe politica fanno pena, vale la pena di tentare strade nuove.

Per quanto spesso enfaticamente distorta fosse la sua concezione politica [iniziale], nella Repubblica e nel Politico Platone ha consegnato ai posteri l'imperituro modello del politico.

Un individuo che poteva accedere al governo solo dopo una lunghissima ed estenuante pratica fisica e spirituale [musica, ginnastica, scienze matematiche, cinque anni di filosofia, quindici anni di tirocinio presso cariche militari e civili], che non possedeva alcun bene né alcun interesse se non quello di guidare i cittadini verso il Bene [stavolta maiuscolo].

Bei tempi, non a caso lontani e dichiaratamente utopi[sti]ci, mai così ridicolizzati come ai giorni nostri.

Pertini sì, era un grande.

ragazzi... suvvia..
è come se uno qualunque di noi del forum, ad esempio, da domani si proponesse alla guida del paese..
va benissimo come protesta all'attuale situazione, ma in concreto non porterebbe nulla di buono, a parer mio.
ci vuole competenza gente.. anzichè mettere chiunque basta che sia onesto alla guida del paese, perchè non ricreare quella classe politica di un tempo? fatta da nuovi politici veri?

esattamente!
è questo che ci vorrebbe dinuovo...

sarebbe veramente triste se gli italiani votassero alla guida del paese un ex comico....
basta far rivoltare nella tomba il povero Pertini... eccheccavolo!

My 2 cents. Questo andava bene in sistemi di governo di mille anni fa, ma oggi accettare un simile modello platoniano vorrebbe dire fare l' occhiolino alla anti-democrazia. Tale culto del leader, che deve addirittura avere una certa prestanza fisica per essere un capo di stato, se guardo ai tempi recenti io lo associo per lo più alle dittature. Abbiamo un Parlamento rappresentativo in cui ciascuno strato sociale dovrebbe essere rappresentato da un suo esponente e ciascuna posizione deve essere mediata. Ma se chi fa il politico sta in una dimensione diversa da quella popolare, al punto che fare il politico è un mestiere che ti dà il pane, allora sarà impossibile rappresentare il popolo, comprenderne le esigenze e trovare delle soluzioni.

Che Platone fosse di sentimenti aristocratici e anti-democratici non è una novità, ma l'accostamento postumo al totalitarismo non è avvenuto per i motivi che hai esposto.
Non c'è nessun culto del leader, che oltretutto non è uno, ma una classe. Anzi, chi reggeva era la classe che stava materialmente messa peggio [i governanti non potevano neanche avere una famiglia o una proprietà], ma si "consolava" con l'esercizio perenne della sapienza.
Non è la sua politica a poter essere ancora attuale, ma la sua educazione alla politica, quella che nel mondo culturale greco era chiamata paidéia.

P.S.: davvero associ la prestanza fisica del capo di stato alla dittatura? Hitler e Mussolini avevano ben poco da "prestare"