Craven ha scritto:
vuoi rubare - fai il ladro, di piace fare il pane - fai il fornaio, ti piace far ridere la gente - fai il comico, ti piace fare politica - fai il politico....
Questa tua frase mi funge da assist per esprimere un concetto, cioè che uno dei problemi odierni è innegabilmente la frattura che si è creata fra la massa popolare e la classe dirigente; tale problema deriva proprio dal fatto che fare i politici è diventato una professione. Alfano, Bersani, Fini, D' Alema eccetera non si sa che lavoro facciano, campano con i soldi che prendono in Parlamento. Ed essendo in ogni legislatura per l' 85% sempre le stesse persone a sedere nelle Camere (w le liste bloccate), tanto più si arriva alla conclusione che costoro non svolgano effettivamente alcun mestiere.
C' è gente che inizia a frequentare l' ambiente politico da quando è minorenne e dagli e ridagli riesce a farsi ficcare da qualche parte, per esempio nella pianta organica di qualche partito, e alla fine arriva allo scranno senza avere mai avuto a che fare col mondo reale del lavoro.
Il politico, dunque, non deve essere (a mio parere) un professionista della politica (quelli sono i politicanti), bensì un fornaio o un metalmeccanico o un comico o un ingegnere o un astronauta che sono insoddisfatti dello stato sociale e decidono di cambiarlo occupandosi anche di politica.
E' questo l' aspetto del Movimento 5 Stelle che più mi piace. E' la gente comune a scendere in campo (o per lo meno a questo si mira), non più tutti 'sti tizi che per lo più sono entrati in politica o vogliono entrare in politica solo per non lavorare e/o hanno un concetto della politica astratto e fine a se stesso.