Cravenroad7

Elogi e critiche a priori sempre ce ne sono state e sempre ce ne saranno...nel forum di Dylan Dog, come nello sport, nell'arte in generale, nel cinema....sta a oguno di noi singolarmente cercare di essere obbiettivo quanto meglio riesce..

Qui non mi pare ci siano particolari partiti presi però, la maggior parte di quelli che l'hanno criticata non la ritiene una storia disastrosa, ma da 5 - 5 e mezzo...e tanto vale tale storia a mio avviso (anzi mi spingo anche fino al 6)

Senza scomodare la grande uscita di Accatino di due mesi fa, questo albo è nettamente inferiore anche alla buonissima Dea Madre di De Nardo..

E comunque Gualdoni non è certo il peggior sceneggiatore dello staff: più sciolto di Marzano, mano pasticcione di Di Gregorio......e alcune storie sue in passato mi sono proprio piaciute (Le morti bianche per dirne una...e pure tanto)

Gualdoni non regge le lunghe, dove ha fatto ben peggio di Marzano e Di Gregorio.

Nella testa del killer è un disastro disarticolato e sconclusionato, piatto, trasandato e poco curato. Un albo che ha spinto molti alla tentazione di abbandonare la regolarità dell'acquisto.

Il museo del crimine [la sua migliore, a mio avviso] è un buon nulla per 2/3 dell'albo, con il vivo del pur interessante spunto soffocato nell'ultima parte. Non manca di ingenuità e forzature.

E di questa abbiamo già evidenziato quelle che secondo noi sono le lacune principali.

Comunque ha buone idee, e sulle corte mi ha sempre convinto.

Inutile negare i pregiudizi o tentare di dimostrare la propria completa obiettività comunque, non fosse altro che per un essere umano è impossibile.

Di Gualdoni approvo Il museo del crimine proprio per il finale, allucinato e delirante, rovinato dal solito buonismo imperante che impone agli autori la salvezza della vera figlia del giornalista. Il difetto stava, per me, nelle precedenti parentesi ambientate nelle varie epoche, tutte scialbe e poco incisive.
Nella testa del Killer è una delle peggiori che ho letto ultimamente. Davvero retta male e poco credibile in quasi tutto lo svolgersi, piatta e noiosa.
Noia che pare anche imperare in questo numero, dove non c'è nulla o poco più da salvare. Non sono riuscita a finire la lettura..tant'è.
Purtroppo mi pare anche evidente che l'idea dei due killer seriali sia solo un pretesto non approfondito, il solito espediente messo lì tanto per far vedere ammazzamenti senza alcuna, sia pur malsana, ragione.

magari li facessero "VEDERE"....

Hai ragione. In effetti mi correggo: Espediente messo lì per NON far vedere ammazzamenti senza alcuna, malsana, ragione.
Sich !

Nella storia di questo mese si è addirittura superato: lo spunto interessante [la vicenda di Meg] è relegato a 5-6 pagine.

Non conosco il suo passato letterario, ma pare proprio avere la forma mentis da storia breve.
Il che non è affatto un male, ma lo diventa se ci si incaponisce sulle storie lunghe.

Attendiamo al varco i suoi futuri lavori.

Che cosa ho letto?
Chi è quel personaggio col mascellone e l’aria da ragazzone palestrato e ben nutrito?
Sospiro.
Suppongo che un artista, per natura, abbia una personalità inquieta, che lo spinga alla ricerca di forme espressive nuove. Picasso ha avuto il suo periodo blu, il suo periodo rosa e poi e diventato cubista.
Rotundo è un artista del fumetto. Anche lui, presumo, alla ricerca di diverse forme espressive. Di una nuova sintesi.
Confrontare “L’occhio del gatto” (n.119) con “L’autopsia”, prego.
Altro sospiro.
Ho detto sintesi. Peccato di diplomazia.
Proviamo con qualcosa di meno diplomatico.
Approssimazione?
Svogliatezza?
Rompimento dei cosiddetti?
E la redazione?
In altri tempi certe cose non passavano.
Dylan è graficamente stravolto. Non è lui. Non si riconosce.
Stropiccio gli occhi. Rimetto a fuoco. Macchè! Non è un problema di vista. È proprio un altro Dylan.
Qual è il problema? Rotundo è troppo AUTORE per dirgli di rifare le facce di Dylan?
Fossero solo le facce di Dylan.
E quelle degli altri personaggi? Vi siete accorti che cambiano a ogni vignetta?
Non parliamo poi delle definizione delle figure e delle scene.
Ecco. Non ne parliamo.
Colpa mia.
Mi sono alzata con la luna storta.
Rotundo è un artista. È troppo avanti. Non posso stargli dietro. Non posso capire la sua sintesi.
Ohibò!
Alla stessa sintesi erano arrivati i disegnatori dei fumetti scollacciati degli anni settanta o sbaglio?

E la storia?
Sbadiglio.
Buona notte a tutti

che colpa ne ha il povero Rotundo????
non disegnava Saudelli????

Lapsus.
Confondo sempre Saudell con Rotundo e viceversa.
Le mie scuse a Rotundo.

Più che altro mi viene il dubbio che la tua analisi sia un po' da rivedere---

Autopsia..... nun c'è male.

A me non pare che Saudelli stravolga il viso di Dylan più di quanto faccia Casertano o il Piccatto di un certo periodo o ancora ad esempio Freghieri (sembra una femmina).....
Andatevi a vedere il Dylan di Tacconi nella "Iena" (il cattivo sembra Dylan), o quello di dell'Uomo (sembra un vecchio).......
Ognuno ha il suo tratto e il suo modo di disegnare il volto di Dylan,tutto qua....

Votato accettabile.

Pregi qualcuno,difetti tanti.

Copertina senza infamia e senza lode.
Saudelli a me piace ma Dylan in alcuni casi non si può guardare.
Groucho per alcuni autori è veramente complicato da maneggiare,ben più di Dylan.

Ps.Per evitare spoiler,la rubrica dell'Horror post non la leggo mai e nemmeno le brevi frasi di anticipazione mensile...

ormai la parte sessuale è completamente avulsa dalla realtà, ma dalla realtà di chiunque, anche di un appartenente ad un cartello colombiano o a uno di quei cagnetti che si trombano anche le gambe delle signore sedute sulle panchine.
dylan sessualmente parlando è un decerebrato che tromba come respira (forse si fa qualche riflessione in più sul respirare) e lo fa in modo totalmente alieno, spinto dall'istinto primario di un gibbone.