Cravenroad7

letto LA GRANDE NEVICATA ,
che è la storia che piu' attendevo di questo color fest .

STORIA 7
DISEGNI 8 1/2

Letta la prima. Copertina leggermente ruvida, bella angolazione, ottimo impatto visivo.
Poi:

La grande nevicata:
voto 3 alla sceneggiatura, davvero di basso livello, se questo è scrivere...
Voto 8 ai disegni davvero belli.
Voto 4 alla colorazione, ad essere buoni perchè fa pena.
Voto 10 alla copertina, anche se avrei voluto una storia disegnata da Gomez, peccato.
Vediamo il resto.

Letta la seconda:


Sufficiente, ma delude.

Mah. Buone la prima e l'ultima (la prima forse quasi ottima a parere mio) ma nel mezzo...bleah...

Non so...premettendo che dei disegnatori in questione non ho mai letto (visto?) nulla:i disegni di Breccia mi sono piaciuti un sacco (a parte per come disegna Dylan), gli altri tre non mi hanno fatto gridare al miracolo (anzi). Soprattutto visto il parco (?) disegnatori che già Dylan ha di suo (che penso sia di altissima qualità). Probabilmente il fatto che la colorazione è stata affidata a terzi ha penalizzato molto il loro lavoro (peccato).

A me 'sti sudamericani piacciono un sacco, tutti! Fanno apparire migliori anche le storie.
Dunque:

La Grande nevicata. Non credo sia spoiler rivelare che è un omaggio al "monumento" eternauta. E di certo non è spoiler dire che il tutto è alquanto riuscito. Abbastanza onirico, poco spiegato e con un protagonista subito razionale di fronte all'irrazionale (alla Oesterheld), abbastanza esteso da non essere un inutile omaggio grafico ma corto quanto basta per non volere assurgere e "reale" corollario del caposaldo originale. Disegni perfetti. Ebbravo Mignacco. Voto 8.

Persecuzione dall'aldilà. Azz, che titolo! ... dunque, il soggetto lo trovo buono, peccato sia scolpito da una sceneggiatura che non ne esalta in modo deciso le svolte e lo rende così un pelo "smorto". Però la storia c'è, lei è una figa da paura e non tutto è troppo scontato. Bene. Bravi. sette! Ma quanto sono largo coi voti, oh?

Un patto diabolico. Aridaje coi titoli imprescindibili. La storia parte bene, anzi, benissimo. Un po' Ai confini della realtà e un po' "Il colombre" di Buzzati. Il personaggio del diavolo grassoccio che saluta da lontano è buono. Altrettanto buono il modo improvviso con cui Dylan incontra il suddetto. Bene, da lì in poi disastro.
SPOILER
cioé, questo rivuole la sua anima (come dire che è un credente e che ci tiene un sacco a 'ste cose) e se ne va in giro ad ammazzare i collezionisti di banconote? Allora, scusate, è un coglione! Poi, il cattivo gusto di Gualdoni riesce a stupirmi ogni volta: ha tirato fuori una specie di Burocrazia del Paradiso speculare a quella dell'Inferno!!! Ma si può!!!?? "Ci siamo dovuti adeguare alla concorrenza..."... Brividi. Voto cinque, perché i disegni sono ottimi e la prima parte pure.

Ora leggo l'ultima. Voglio dare 10 a Cavaletto

In ogni caso, mi aspettavo molto meno. E quindi ho avuto molto di più
Ultimo appunto, la copertina: a parte la pessima colorazione, Gomes ben al di sotto delle proprie possibilità. Il volto di Dylan è pessimo,il mostro è mostruoso

Sono d'accordo con il discorso dell'interpretazione dei disegnatori, poiché considerò questa pubblicazione (o mi piacerebbe che venisse considerata), una fucina di sperimentazione.

Fin'ora ho letto due storie, aspetto di completare per lasciare un commento generale.

La grande nevicata

Omaggio o meno, Mignacco scopiazza pesantemente L'Eternauta e non reinventa nulla. Ho letto e apprezzato il capolavoro di Oesterheld ma mi aspettavo qualcosa di più originale, diverso nello svolgimento e nel finale. Cioè, al posto di Juan Galvez c'ha messo Dylan Dog e basta!
Breccia il migliore tra i disegnatori.

Voto 5

Persecuzione dall'Aldilà

Una storia banale nello svolgimento e risoluzione. Noia a palate. La peggiore del lotto.
Buon lavoro di Fernandez.

Voto 4

Patto diabolico

Gualdoni mi è sempre piaciuto nelle brevi, salvo dovute eccezioni. Qui da un soggetto strabusato come la vendita dell'anima al diavolo, ne ricava "qualcosa" di interessante.
Però.
Dialoghi che rasentano il ridicolo e il finale che puzza di "escamotage furbesco" (ma questo glielo si può perdonare). Quello invece che non perdono è il cucciolo ( ).
Font non mi piace.

Voto 4,5

La dimora maledetta

E dopo l'obbrobrio di prima, la migliore di questo CF n. 8.
Cavaletto ha la capacità di creare atmosfere lugubri e angoscianti, da FILM HORROR. Il taglio cinematografico della sceneggiatura è lampante, sia per i rimandi (Shining quella più chiara) sia per i soliti clichè (la corrente che salta, il candelabro ecc..). Bella la sequenza nella quale il fantasma indica il piano di sopra tra un lampo e il buio (credo che sia una citazione ad un film, vero?!) e quella onirica all'interno del cuore (che caccio significa?? bravo cava!! ). La risoluzione della vicenda è l'impronta tipica dell'autore: la passione per la culture orientali e non, simile nel concetto al mensile Piovono rane, pertanto gradito.

Ortiz in B/N è un'altra cosa, ma tant'è..

Voto 8

CF che si salva solo per la prova di Cavaletto e Breccia. Per il resto anche questa collana ha perso la sua verve. Peccato.

Non riesco proprio a dare più di "accettabile" a questo Color Fest.
Peccato, perchè i disegni sono davvero fantastici, diventa difficile anche scegliere il migliore dei 4 (forse Breccia)
Le storie...beh, nessun vero disastro, ma io sono uno di quei poveri illusi sognatori che ancora si aspettano dai Color Fest gemme di rara bellezza come "Il pianeta dei morti", "La fiaba nera" o "Fuori tempo massimo", non ci penso neanche minimamente che anche questa collana si sia adeguata ai livelli standard della produzione dylandoghiana...però spero ancora, chissà magari quello della prossima primavera con le storie delle realtà alternative potrebbe di nuovo sorprenderci!
Quest'anno però, poche sorprese, 4 storielle che si leggono ma che non scavano grandi solchi nella memoria, mi riesce difficile anche scegliere una migliore e una peggiore. Tutte intorno alla sufficienza, qualcuna scade ogni tanto (il cucciolo Homer nel "patto diabolico" per esempio), qualcun'altra ha dei guizzi improvvisi verso l'alto (il cuore pulsante nella "dimora stregata"), ma niente di più.
Graficamente parlando invece, come già detto, tutto straordinario.
Ma non basta.
Faccio come nel fantacalcio quando salta una giornata di campionato: 6 politico a tutti.
A questo giro, il Color Fest, come lo intendo io, ha saltato il turno.
Speriamo nel recupero...

un color fest più che accettabile
storie che, concordo pienamente con Bo.82, si lascian leggere senza annoiare e senza stupire, tutte sullo stesso livello a mio parere. Molto belli i disegni, forse solo il Dylan di Breccia mi ha fatto storcere un po' il naso.

i color fest hanno un grande potenziale che tuttavia, per ora, in casa Bonelli non hanno ancora saputo sfruttare a pieno. Ci si riprova tra 6 mesi.

Terze recensione:


Sei e mezzo e all'ultima.

Quattro storie discrete, non eccellenti, ma tutte e quattro molto godibili, nell'insieme dei rispettivi pregi e difetti.

La prima ha un soggetto esile che non riesce a distaccarsi troppo dall'omaggio all'eternauta e camminare sulle proprie gambe, ma comunque la sceneggiatura ha ritmo notevole e riesce a essere suggestiva. Parimente suggestivi ed espressivi i disegni, ma non sempre gradevolissimi, soprattutto nelle fisionomie, spesso troppo allungate e caricaturali.

Soggetto ingegnoso per la seconda, ma non sempre funzionante per la seconda storia Sceneggiatura buona, soprattutto nel siparietto di Dylan con Bloch, il loro rapporto è tratteggiato alla perfezione tramite piccoli gesti. Disegni buoni, tranne per gli inguardabili fantasmi.

Nella terza storia Gualdoni si ricrea la reputazione di abile nelle brevi distanze(Blatte, la lettera bianca, dylan in wonderland) che si era perso per strada nelle ultime prove (strage di mezzanotte e l'ultimo gigante), per me la sua è la migliore del lotto, con due personaggi tratteggiati molt bene nel loro minimalismo, e una storia che scorre fin troppo facilmente, che lascia il lettore sospeso a domandarsi dove sia l'inghippo, fino a svelarlo. Anche disegni e colorazione sono superiori alle altre tre storie.

Per finire, un'altra buona storia, suggestiva negli episodi classici da haunted house, che traghettano fino al suggestivo finale in cui l'espediente della geomanzia cela sentimenti molto uomani alla base dell'incubo. Come per la prima storia, disegni molto d'atmosfera.

Stranamente, quindi, viste le aspettative, il lato migliore dell'albo sono i testi, mentre i disegni sono un pò deludenti rispetto alla fama degli artisti coinvolti, e la colorazione è la peggiore della breve storia di questa pubblicazione.

Cmq è notevole pensare che un fumetto come L'Eternauta, scritto nel 57 sia ancora tanto forte ed attuale al punto da crearne una tale parodia. Qui la brevità della storia, IMO, sacrifica uno svolgimento che avrebbe potuto essere molto più interessante.

Il festival della noia, sceneggiature morte, e piene di bla bla bla e spiegazioni e bla bla bla..mamma mia 4,80 euro, buttati, se si vuol qualcosa di decente, formato Bonelli, è rimasto solo John Doe e Dago.Mah!