Sono passati diversi giorni dall'uscita in edicola di questo, per me, albo particolarmente atteso. Purtroppo la delusione ha preso il sopravvento. Delusione perchè da un autore come questo, mi aspettavo sinceramente di più.
Come ho già scritto qui (appena dopo averlo letto la prima volta), la storia è un mattone che non comunica niente, ma almeno, a mio modo di vedere è ben scritta e di questo ne sono ancora convinto dopo 2 letture complete, parecchie ripassate e confronti con altre storie prima fra tutte "Memorie dall'invisibile" contro cui perde 10-0.
C'è chi l'ha paragonata ad un harmony, io, fortunatamente, non ne ho mai avuto nemmeno uno tra le mani, ma credo di capire il genere, ed
effettivamente se non ci fosse stato Wilson, quest'albo sarebbe stato puro latte alle ginocchia. Ma Wilson c'è ed è questo il punto forte : il delineare la psicologia di quell'uomo in cui il lettore è obbligato ad immedesimarsi.
E questo non so se sia un problema del tutto legato alla mia persona (e personalità) , ma io mi sono molto ritrovato in quel personaggio e la sua alienazione e solitudine è descritta benessimo da un
cinematografico Fabrizio Accatino.
L'uomo solo sarebbe stato un pirandelliano titolo di questa storia ... senza Dylan Dog!!! E se non ci fosse stato Dylan Dog, ma fosse parte di una miniserie dal titolo "Wilson" , io avrei votato buono.
Ma il problema è DD! Pesce fuor d'acqua insopportabile ed odioso nullafacente circondato da macchiette ridicole ed inutili finalizzate soltanto a commuovere (porco giuda
) il lettore in modo assolutamente insensato ed infantile. Voto 0 e dico 0 alla gestione del protagonista di testata e dei suoi amici! Dio mio! Se ci fossero stati solo loro questa sarebbe passata alla storia come uno dei peggiori albi Dylaniati. Per fortuna, dall'indicibile brilla qualcosa:
Wilson.
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Soggetto: 6
Gestione Wilson: 7,5
Gestione Dylan: 3
questo confluisce nella
Sceneggiatura: 5,5
Disegni: 8
Media totale: 6,5 Penalizzazione di 0,5 : 6
ACCETTABILE