rimatt ha scritto:
[...] occorre che la scansione delle vignette sia tale da permettere al lettore di raccordarle semplicemente, senza che tra una e l'altra vi siano vuoti che possono essere riempiti arbitrariamente; occorre che lo storytelling sia chiaro ed efficace; occorre che i disegni risultino comprensibili e non siano interpretabili in più modi... E via dicendo.
Mah, 'nsomma... questo può forse valere per instradare i principianti a livello manualistico onde evitargli capitomboli logici, passaggi a vuoto/oscuri o possibili equivocazioni durante la lettura...ma un autore già più maturo è mediamente in grado di gestire ( spesso con maestria ed in modo intrigante) ambiguità e sintesi/ellissi nella narrazione anche senza ricorrere alla tipica vignetta che dice/spiega tutto in modo lineare e didascalico.
E' come un lasciare inteso tra le righe...in questo caso attraverso l'implicito fotogramma di raccordo non mostrato tra una vignetta e l'altra. E' uno dei vantaggi dello scrivere fumetti, tra l'altro, scandendo la continuità dell'azione/narrazione in modo diverso che con una telecamera sulle spalle...e conseguente montaggio delle immagini
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Per questo più che a semplicità, chiarezza, efficacia, comprensibilità, mi appellerei nel caso di un (ipotetico) standard di qualificazione oggettiva alla
qualità autoriale del tratto di scrittura, alla cura dei dettagli, alla densità dei motivi, alla narrazione coinvolgente, alla dedizione nel lavoro, all'impronta personale, alla commistione di influenze, all'impatto sul lettore, alla continuità nella ricerca...ed altre decine di fattori che distinguono un autore (ed un'opera) di livello da un imbrattacarte intento a compilare cartelle per zavorrare il proprio lunario
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Ovviamente tutto poi può piacere o non piacere...a livello personale.
Non sempre si vince con un asso ed un re in mano o con un purosangue in scuderia...e spesso vale il detto "Donna pelosa me la prendo un sposa"
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Ma questo è un discorso immenso e complessamente contraddittorio...che pertanto può esser spesso ribaltato dall'oggettivo al relativo.
Scusate se si finisce un po' OT...ma forse c'è un po' di accatinismo nell'aria che m'ispira, insieme ai pollini.
ALOHA