Cravenroad7

@elettra, dogares: il mio era una stupore volutamente eccessivo!

In "Memorie" c'è la comunicazione di intime sofferenze attraverso la sapiente creazione di atmosfere suggestive, vi è un vissuto dolente espresso con una padronanza del mezzo prodigiosa... Sclavi riesce a delineare ciò che a volte avvertiamo ma non sapremmo così dottamente esprimere.
Era un altro Autore ed altri tempi…

Mah, 'nsomma... questo può forse valere per instradare i principianti a livello manualistico onde evitargli capitomboli logici, passaggi a vuoto/oscuri o possibili equivocazioni durante la lettura...ma un autore già più maturo è mediamente in grado di gestire ( spesso con maestria ed in modo intrigante) ambiguità e sintesi/ellissi nella narrazione anche senza ricorrere alla tipica vignetta che dice/spiega tutto in modo lineare e didascalico.

E' come un lasciare inteso tra le righe...in questo caso attraverso l'implicito fotogramma di raccordo non mostrato tra una vignetta e l'altra. E' uno dei vantaggi dello scrivere fumetti, tra l'altro, scandendo la continuità dell'azione/narrazione in modo diverso che con una telecamera sulle spalle...e conseguente montaggio delle immagini .

Per questo più che a semplicità, chiarezza, efficacia, comprensibilità, mi appellerei nel caso di un (ipotetico) standard di qualificazione oggettiva alla qualità autoriale del tratto di scrittura, alla cura dei dettagli, alla densità dei motivi, alla narrazione coinvolgente, alla dedizione nel lavoro, all'impronta personale, alla commistione di influenze, all'impatto sul lettore, alla continuità nella ricerca...ed altre decine di fattori che distinguono un autore (ed un'opera) di livello da un imbrattacarte intento a compilare cartelle per zavorrare il proprio lunario .

Ovviamente tutto poi può piacere o non piacere...a livello personale.
Non sempre si vince con un asso ed un re in mano o con un purosangue in scuderia...e spesso vale il detto "Donna pelosa me la prendo un sposa" .

Ma questo è un discorso immenso e complessamente contraddittorio...che pertanto può esser spesso ribaltato dall'oggettivo al relativo.

Scusate se si finisce un po' OT...ma forse c'è un po' di accatinismo nell'aria che m'ispira, insieme ai pollini.

ALOHA

Guarda che è la stessa cosa che ho detto io. Parlando di "chiarezza nello storytelling" non mi riferisco alla linearità e al didascalismo ma semplicemente (appunto) alla... chiarezza dello storytelling, che DEVE dare la possibilità al lettore di comprendere lo svolgersi degli eventi così come lo ha pensato l'autore.

Altro record: Albo più commentato della storia del forum

Questo non lo so...se non sbaglio "Oltre quella porta" conta più di 40 pagine di commenti, mi sembra 44.

Anche "L'assassino è tra noi" (altro albo che spaccò drasticamente in due il popolo del forum) veleggia a quota 33 pagine....comunque la strada parrebbe essere quella del record!

Che splendide tavole!
Il nuovo acquisto tra i disegnatori di Casa Bonelli bisogna tenerlo stretto prima che passi ad altri lidi.
piaciuta anche la storia, che potrebbe tranquillamente essere letta al di fuori della serie.

Eccome!
E parecchi anche!

In effetti ho detto una gran cazzata sorry
dopo una attenta revisione ecco la vera classifica:

1)Oltre quella porta 44pag
2)L'assassino è tra noi 33pag
3)Ascensore per l'inferno 29pag
4)In nome del padre 27pag
5)Xabaras 26pag
6)Il cielo può attendere 26pag
7)L'assassino della porta accanto 25pag

Considerando l'effetto tempo credo che questo si piazzerà almeno terzo... comunque, per ora, albo più commentato degli ultimi 57 mesi, quasi 5 anni ammazza

Non vorrei dire una sciocchezza, ma credo che fino a poco fa l'impaginazione del forum fosse diversa e che ogni pagina contenesse meno commenti di quanto ne contiene ora.

sono sempre venuti da soli, al massimo abbiamo fatto loro sapere che esistiamo.
In ogni caso sul blog c'è un'interessantissima autointervista di Accatino, che parla anche di questa storia, ti conviene leggerla.




a rileggere il tuo primo post, mi sembri molto meno entusiasta di me, però.

grazie mille, imp. l'ho trovata, è davvero interessante. e speriamo capiti che il nostro si manifesti qui in qualche modo.

Albo atipico, eppure tipicamente dylandoghiano, pur mantenendo il nostro quasi sempre sullo sfondo; per questo divide. L'elemento più affascinante, almeno per me, è l'incastro di tutti gli eventi casuali che portano all'inesorabile finale, in un modo che mi ha ricordato (molto vagamente) "Match Point" di Woody Allen. Il caso e soprattutto, l'equivoco, la fanno da padroni. Il male che si mimetizza nel quotidiano è un fattore che appartiene al DNA della saga, ma mai finora si era visto uno sbilanciamento così marcato, in termini di attenzione, nei confronti di un altro personaggio che non fosse Dylan. Wilson autentico protagonista, nel male. Una ventata d'aria fresca che valuto positivamente e che ha spinto, credo, la maggior parte dei forumisti a esprimere voti alti. Non grido però al capolavoro, i dialoghi non mi convincono, così come le lettere dylaniate a Groucho.
Molto buono l'esordio di Gerasi, anche se da lui mi aspettavo forse qualcosina in più (sono incontentabile, volevo l'ottimo).
Da tempo non si vedevano comprimarie sexy come Layla, peccato Dylan abbia ormai fatto voto di castità. Con Chiaverotti o Sclavi prima maniera ci sarebbe andato a letto senza ritegno, ma la sua fedeltà è una scelta coerente di sceneggiatura.
Votato buono.

A me è piaciuto abbastanza, ho votato buono perché mi è sembrato di leggere veramente Dylan dog, ma...

'azz è vero! È un bel po' che non vedo personaggi così... speriamo sia l'inizio di una serie...