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# 307 - L'assassino della porta accanto
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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 5:35 pm 
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Per me la vicenda proposta da Accatino va proprio al cuore di quello che Dylan Dog è, e dovrebbe essere. Tex è un fumetto 'di formula', che funziona benissimo tramite ripetizione di una stessa forumla, con poche varianti per evitare la ripetizione totale. C'era una storiella su Bonelli (non ricordo se Gianluigi o Sergio, funzionerebbe per entrambi), che si presenta in redazione con due nuove storie: nella prima arrivano dei ladri di bestiame, poi arriva Tex che le suona a tutti, nella seconda i cattivi erano dei fuorilegge, poi arriva Tex e li rimette al posto loro :D
Dylan Dog funziona in maniera diversa, per me fra le tante cose che hanno fatto la fortuna di Dylan Dog, insieme a sesso sangue e ironia, assieme alla qualità delle sceneggiature di Sclavi, è la capacità di sperimentare e battere storie sempre nuove, anche se inserendosi nella collaudata tradizione bonelliana, cosa questa che è mancata nei suoi tanti imitatori, e che li ha portati a non avere un briciolo del successo di Dylan, che invece ha provato soluzioni narrative molto affascinanti. Prendiamo proprio il pluricitato Memorie dall'invisibile: c'è un narratore della vicenda (per di più invisibile), dylan è il protagonista e indaga, ma il caso viene risolto perchè l'assassino si costituisce da solo perchè si, il narratore si suicida, la storia sembra doversi concludersi, e invece va avanti con un secondo serial killer, e alla conclusione della storia si scopre che il narratore, sparito fino a quel momento era ancora vivo. Finezze narrative per niente banali in un fumetto 'popolare'. Come anche sono idee geniali, dal punto di vista puramente narrativo, il far finire l'indagine con Dylan che non capisce un tubo e fa una figuraccia (Inferni), con Groucho che suggerisce per scherzo la reale soluzione del caso (Grand Guignol) o addirittura lo risolve (Ossessione), con tutti gli albi 'speciali' in cui non esiste alcuna indagine (il lungo addio).


Per cui una storia come questa in cui
SPOILER
Dylan e l'assassino non sono protagonista e antagonista di una stessa storia, come al consueto, ma sono entrambi protagonisti di due storie indipendenti (così come finiscono per essere protagonisti Shane e la canadesina di un'ulteriore storia), che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra, di cui il lettore coglie solo pochi squarci (perchè l'assassino ha vissuto una vita di cui non vediamo che poche informazioni, e di Dylan conosciamo solo parte della sua storia d'amore, non vedendone nè l'inizio, nè in maniera molto astuta, la conclusione), ma che finiscono per strani scherzi del destino per incrociarsi in modo insospettabilmente determinante. Dylan fa la fortuna dell'assassino, con la sua sola presenza riscatena l'istinto a uccidere (facendo derattizzare la cantina, e acutizzando la sua paranoia), e poi gli fornisce involontariamente una vittima e un caprio espiatorio perfetti. E per soprammercato lo libera pure dei vicini sgradevoli. In cambio l'assassino nega a Dylan la possibilità di conoscere l'esito della sua vicenda, distruggendo la lettera. E dopo tanta tragedia, la storia finisce nel modo più banale: Dylan torna alla sua solita vita, come d'altra parte era normale, ma anche l'assassino, dopo questa sorta di 'vacanza' regalatagli da Dylan, torna a far la vita di sempre senza redenzione nè catarsi.
Tutto questo complicato gioco di incastri che la sceneggiatura costruisce alla perfezione è di per sè un valore aggiunto alla sceneggiatura, un qualcosa di interessante che è allo stesso tempo piacevole da leggere e perfettamente appartenente alla poetica dylandogiana. Non certo una non-storia, come suggerito da alcuni, col termine non-storia io andrei più che altro a classificare un albo come il 300 in cui la progressione narrativa è assolutamente assente, non certo un albo come questo, in cui la narrazione è semplicemente fuori dagli schemi (e narrata con toni molto dimessi), ma non certo assente in toto.

Poi è ovvio, che in una struttura interessante ci devi andare a mettere tematiche, personaggi e situazioni altrettanto interessanti, e qua penso che stia alla sensibilità individuale valutare se Wilson e i vari personaggi siano personaggi riusciti, se dietro alle loro vicende si intraveda un discorso meritevole di riflessione, se gli moicidi dei topi siano o non siano inquietanti, se la sceneggiatura sia brillante, eccetera eccetera. Per me già il fatto che la sceneggiatura sia molto appropriata, e curata, senza mai una parola fuori posto (giusto il dialogo iniziale fra la signorina wiley e il signor wilson mi pare un pò troppo artefatta), e dimostri un mestiere che non sempre è visibile in altri, causando loro scivoloni enormi, unita al discorso strutturale fatto su, basta ad escludere i due voti più bassi della nostra scala di sondaggi... poi se la noia ha preso il sopravvento, magari non si può andare molto più su, dipende da persona a persona, ripeto.
Personalmente però questa storia da un punto di vista emotivo mi ha coinvolto ben più di quanto una storia 'accettabile' abbia mai fatto, letta che ero morto di sonno, eppure non son riuscito a chiuderla finchè non l'avevo finita.
Wilson l'ho trovato un personaggio forte, più meschino che cattivo, inquietante nell'abbandonarsi alle sue pulsioni e alle sue paranoie, un piccolo ometto che non sa far di meglio che rivalersi con chi è più debole di lui (la filippina o il suo aiutante a lavoro), anche quando non usa direttamente la violenza contro di loro. La sua formazione è illuminante sul suo carattere, ma non dà risposte certe, lascia al lettore l'interrogarsi sull'origine del male: una rivalsa alle prepotenze della nonnina opprimente? qualcosa di innato che la nonna ha corretto solo esteriormente ma non interiormente (il che costituisce un'interessante alternativa ai sermoni contro i parrucconi che proibiscono la violenza e l'horror)? Tante cose vengono lasciate nel non detto, ma comunque suggeriscono altre possibilità: l'assenza dei genitori, l'incontro con la ragazza nella panchina nell'ultimo flashback, come anche interessante è il confronto fra la violenza non fatta ma desiderata, e quella effettiva, ma frutto di impulso irresistibile... quale delle due è più detestabile? Gli spunti non mancano.
I personaggi di contorno hanno stereotipi come materiale di partenza (ma trovatemi personaggi di poche vignette che non si appoggino su un solo stereotipo), ma poi vengono sgrezzate e viene data loro una certa tridimensionalità. Dylan non fa il suo mestiere (d'altra parte nessuno lo paga per farlo, nè Bloch lo implora in nome della pensione), ma nel suo modo disincantato ma mai antipatico di relazionarsi con gli invadenti coinquilini mi sembra molto più Dylan di tante volte in cui fa il detective risolve i casi a botta di false detection e aiuti dai personaggi secondari, o addirittura il pistolero ammazzamostri, giusto nelle lettere èpiù retorico di quanto siamo abituati a vederlo, ma d'altra parte un discoro scritto è diverso da uno parlato, ci sta che per iscritto non si esprima nel modo consueto.
io alla fine ero tentato di votare ottimo, alla fine ho votato buono solo per una mancanza di appeal da parte dell'albo che un pò gli manca per essere un vero e proprio classico irrinunciabile della serie, ma ne sono anche mezzo pentito.
Diciamo che è straconsigliato a chiunque sia ansioso quanto me di vedere nuove strade battute per il nostro Dylan senza snaturarlo, e che non si spaventi nell'accompagnarlo lungo queste strade.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 5:55 pm 
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Iscritto il: dom gen 06, 2008 7:48 pm
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dogares ha scritto:
I paragoni non hanno ragione di esistere. Memorie è una storia ( anzi insieme a Storia di Nessuno e a Margherite e LA storia ) di 27 anni fa quasi. Il solo metterla su un albo a fumetti, della Bonelli per giunta ( Giuda ballerino ) era artisticamente innovativo e ferocemente carnale ( nel senso di partorito dalla carne..).
Poi che a molti, anche intelligenti e competenti come Bo.82 possa piacere quanto questa o questa ancor più, non è oggetto di discussione. E' come se a me piacesse più VanGogh di Caravaggio. Ok, ci sta. Ma Caravaggio era un'altra cosa. ( Cmq a me piace più Caravaggio di VanGogh ...non si capisce ? E' la vodka ! :mrgreen: ).
Noto che questo topic, x colpe anche mie, sta diventando come la storia del mese: estenuante.


Certo che ci sta che a uno piaccia più Van Gogh di Caravaggio, ci mancherebbe altro.... dicesi gusti personali, insindacabili... Quello che invece dovrebbe essere naturale ed ovvio è l'ammettere che entrambi sono grandi artisti e che i loro quadri sono opere d'arte geniali, nella loro diversità...

.... Anche a me piace immensamente di più Caravaggio di Van Gogh.... ma non mi sognerei mai di dire che le opere di quest'ultimo sono schifezze o sono fatte male o che chi le apprezza in realtà "non ha capito o è di bocca buona" o che "Caravaggio è un'altra cosa"....

...non è che infilandoci un "IMHO", subito prima o subito dopo, qualsiasi corbelleria assume per forza valore (NB: non mi riferisco in particolare a qualcuno o qualche post di questo topic...è una considerazione di carattere generale, per amor di discussione.. :) )

Non so, ma se io allora dicessi che "La decollazione del Battista" IMHO è disegnata da cani", la mia opinione avrebbe un valore?... secondo me no...avrei detto semplicemente una stronzata... :wink:

Scusate il "semi-OT"... :oops:

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 6:01 pm 
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jimi_syd ha scritto:
Non capisco però la tua posizione, ad essere sincero, a Gaiman a Moore concedi di scrivere, anzi pretendi, storie della "madonna" dove per "madonna" immagino tu intenda dall'altissimo contenuto, per gli scrittori di "fama mondiale" sei pronto ad accettare storie lente, piene di riflessione e poesia e per dyd no. Te lo dico senza offesa ma hai sbagliato fumetto. Dylan per me è speciale principalmente per un motivo: il tentativo che fece Sclavi negli anni 80 di unire il cosiddetto fumetto d'autore con il fumetto popolare, tentativo che IMO a Sclavi riuscì e prima di lui era riuscito solo ad un paio di autori argentini e a Pratt. Sangue, sesso e ironia credo tu li possa trovare i qualsiasi autore anche di serie B, Dylan è stato e dovrebbe tornare ad essere un fumetto di serie AAA e non può essere ridotto ad una scena splatter, a una tetta e a una battuta di groucho. Scambierei 100 albi con sangue, sesso ed ironia per un albo con una ballata di Sclavi.


non mi offendo, ci mancherebbe, sono punti di vista.
può essere che siano più di 20 anni che leggo un fumetto sbagliando e scambiandolo per qualcos'altro, può essere.
ma torno a ripetere che anche il Dylan Dog di Sclavi non si può "raffrontare" (è meglio che paragonare?) con certe opere del "fumetto d'autore".
sto cercando di essere obiettivo e di non lasciarmi trascinare dai sentimentalismi (Sclavi è stato il mio scrittore preferito, da adolescente), però bisogna ammettere che la lettura di DYD è mooolto diversa dalla lettura di Sandman e affini, anche perchè, dolente o nolente, sono rivolti ad un tipo di "utenza" mooolto diverso (ciò non vuol dire che uno non possa leggere ed apprezzare entrambi).
tu dici che sangue, sesso ed ironia si trovano in qualsiasi fumetto di serie B, beh... ne ho letti in passato e come DYD non c'era e non c'è nessuno, IMHO, nessun' altra pubblicazione è riuscita e riesce a mischiare la (per me) "sacra triade" in maniera così intelligente e originale come nei primi 100 numeri di DYD.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 6:08 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Scusami, ma con tante storie orrende che mancano per statuto di sesso e sangue (e con ironia quanto meno dubbia) da anni, tu devi venire a notarne la mancanza proprio nell'unica che cerca di ovviare a questa mancanza (che, ripeto, è dovuta ai paletti redazionali, e non all'autore) cercando di battere una strada diversa?
quanto alle differenze fra Dylan e Sandman, sono con jimi e non con te: Sclavi ha cercato di rendere nulla la differenza fra fumetto popolare e fumetto d'autore, non esiste che una storia di Dylan debba essere meno d'autore e più popolare rispetto a una di Gaiman... il fatto che spesso succeda non vuol dire che deve essere un imperativo morale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 6:20 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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La differenza fra Dylan e Sandman è che sono due opere letterarie diverse. Punto.
Dal punto di vista artistico, sono entrambe autosufficienti.
La questione 'fumetto d'autore' vs 'fumetto popolare' riguardava la percezione generale più che un fatto in sé.
Comunque, artisticamente, KP è stato molto più rivoluzionario e dirompente di DD. Ciò che gli è mancato, tuttavia, è stato il successo commerciale e di pubblico.

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 6:24 pm 
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the Imp ha scritto:
Scusami, ma con tante storie orrende che mancano per statuto di sesso e sangue (e con ironia quanto meno dubbia) da anni, tu devi venire a notarne la mancanza proprio nell'unica che cerca di ovviare a questa mancanza (che, ripeto, è dovuta ai paletti redazionali, e non all'autore) cercando di battere una strada diversa?


Lo faccio notare (come se ce ne fosse bisogno) con questo numero perchè per me NON E' una storia da Dylan Dog.. nè per la sacra triade nè per il resto.
come ho detto qualche post fa, apprezzo molto di più storie come quelle dell'ultimo Maxi.
questa cerca di ovviare alla oramai imposta censura in modo troppo differente dal mondo Dylandogghiano.

the Imp ha scritto:
quanto alle differenze fra Dylan e Sandman, sono con jimi e non con te: Sclavi ha cercato di rendere nulla la differenza fra fumetto popolare e fumetto d'autore, non esiste che una storia di Dylan debba essere meno d'autore e più popolare rispetto a una di Gaiman... il fatto che spesso succeda non vuol dire che deve essere un imperativo morale.


ti giuro che non riesco a controbattere a tali affermazioni.
viaggiamo su binari diametralmente opposti. :)
non per altro ho affermato in precedenza che secondo me non si possono PARAGONARE.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 6:32 pm 
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Triss ha scritto:
La differenza fra Dylan e Sandman è che sono due opere letterarie diverse. Punto.
Dal punto di vista artistico, sono entrambe autosufficienti.
La questione 'fumetto d'autore' vs 'fumetto popolare' riguardava la percezione generale più che un fatto in sé.
Comunque, artisticamente, KP è stato molto più rivoluzionario e dirompente di DD. Ciò che gli è mancato, tuttavia, è stato il successo commerciale e di pubblico.


sono su PIANETI diversi.
la questione popolare/autore si può anche esemplificare così:

sei in giro con tuo nipote sedicenne e vuoi regalargli un fumetto da leggere.
vai in edicola e compri un DYD?
o vai in fumetteria e compri un cartonato di PRELUDI E NOTTURNI?
N.B.: Immedesimiamoci in un italiano di buona cultura generale, ma non fumettaro.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 6:37 pm 
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Iscritto il: dom gen 06, 2008 7:48 pm
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the Imp ha scritto:
quote integrale


Chapeau! Recensione perfetta.... :wink:

ndImp: grazie, ma come al solito è meglio non quotare integralmente post così lunghi ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 6:53 pm 
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oh, comunque lamentarsi che manca il sesso in un albo in cui prima vediamo una topa depilata (per la prima volta nella storia di Dyd), e poi addirittura vediamo una tipa che suona il clarinetto di Dylan... :D

Per il resto, prendo nota che abbiamo idee diverse di cosa è dylandogiano e cosa no, e non è detto che uno di noi abbia torto. Per me il fatto che Dylan abbia livelli di lettura che possano farlo apprezzare anche al pubblico più giovane non vuol dire affatto che non possa e non debba cercare anche livelli di lettura più interessanti per un pubblico più scafato fumettisticamente.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 7:09 pm 
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Io invece prendo nota che la penso come the Imp e che se avessi la forza di rileggermi la mia neuro-recensione a pag 11 (più pacata del solito, perchè è la storia ad influenzare i registri) troverei molti punti in comune, come il voto :wink: .

Siamo a pagina 21 del thread...e vedo che più si va avanti più ci si infrange nell'argomentare a suon di paragoni esorbitanti o di semplici MeGusta,toh!/NunMeGusta, tieh! pur di raccapezzarsi alla propria frangia sul "fronte".

Solo una storia "diversa" e controcorrente -ad El niño? - al piattismo coartante poteva suscitare tutto questo (stimolante) polverame.
Un altro punto a favore di Accatino, non ci piove.
Mettersi l'impermeabile porta all'incomunicabilità :| .


ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 7:27 pm 
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Faz ha scritto:
Certo che ci sta che a uno piaccia più Van Gogh di Caravaggio, ci mancherebbe altro.... dicesi gusti personali, insindacabili... Quello che invece dovrebbe essere naturale ed ovvio è l'ammettere che entrambi sono grandi artisti e che i loro quadri sono opere d'arte geniali, nella loro diversità...

.... Anche a me piace immensamente di più Caravaggio di Van Gogh.... ma non mi sognerei mai di dire che le opere di quest'ultimo sono schifezze o sono fatte male o che chi le apprezza in realtà "non ha capito o è di bocca buona" o che "Caravaggio è un'altra cosa"....

...non è che infilandoci un "IMHO", subito prima o subito dopo, qualsiasi corbelleria assume per forza valore (NB: non mi riferisco in particolare a qualcuno o qualche post di questo topic...è una considerazione di carattere generale, per amor di discussione.. :) )

Non so, ma se io allora dicessi che "La decollazione del Battista" IMHO è disegnata da cani", la mia opinione avrebbe un valore?... secondo me no...avrei detto semplicemente una stronzata... :wink:

Scusate il "semi-OT"... :oops:


Allora...io ho postato proprio questo. Il mio "Caravaggio è un'altra cosa" deriva dalla dimensione mondiale delle opere del Caravaggio ( e di Leonardo e di Raffaello e di Michelangelo ) che resta ineguagliata. VanGogh è un immenso pittore mondiale, capace quanto e più di altri di creare emozioni e sentimenti dalle sue opere, ma il suo valore assoluto è inferiore al Caravaggio o a Michelangelo ( a livello strettamente mondiale nella forza artistica ed espressiva ). Come Dante Alighieri era superiore a Boccaccio, pur con le dovute differenze del caso.
Per quel che valgono certe classifiche, poi. Ma quello usato da me, era un metro di paragone, nulla più.
Infatti paragonando Memorie come opera di Sclavi al Caravaggio e questo 307 come opera di Accantino a VanGogh non credo di averlo sminuito. Io dico corebellerie ? Forse. Ma il mio concetto era proprio l'esatto opposto. Se dico che Scalvi val più di Accantino, dico una bestemmia ? Non mi pare. Si fanno certi confronti, senza alcun metro di giudizio.
Se non lo si vuol capire, amen. Ho sempre parlato di limiti miei personali nel capire questo numero, ma se mi rompe mi rompe. Mi rompe anche Otto e mezzo di Fellini, ma non I Vitelloni, eppure Fellini è stato un genio. Non ho mai detto che ci apprezza il 307 è ridotto o stolto, cosa che vedo riflessa nei pareri miei invece. Ma prima che qlc intervenga dandomi della piagnona, rettifico che lo dico senza alcuna nota di acredine. E' solo una osservazione.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 7:48 pm 
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Iscritto il: dom gen 06, 2008 7:48 pm
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Replico solo per far notare che quando scrivo qualcosa, lo scrivo per un motivo, le parole ci sono apposta: ho ben specificato che NON MI RIFERIVO a qualcuno o qualche post in particolare con il mio esempio o no?

Quindi NON ho detto che tu dici corbellerie.... :roll:

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 7:58 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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the Imp ha scritto:
quote integrale


trecento minuti di applausi con in aggiunta l'intero Juventus Stadium che canta O' surdato 'nnamurato solo per te! :g: Ti quoto a bestia!

ndImp: grazie, riduco pure a te il quote, e faccio presente che gli juventini a cantare 'o sordato nnamurato non li voglio sentire mai più per tutta la vita.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 8:30 pm 
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Faz ha scritto:
Replico solo per far notare che quando scrivo qualcosa, lo scrivo per un motivo, le parole ci sono apposta: ho ben specificato che NON MI RIFERIVO a qualcuno o qualche post in particolare con il mio esempio o no?

Quindi NON ho detto che tu dici corbellerie.... :roll:


Ma ne dico...ne dico a iosa. Mica mi offende la cosa. E' la Strega che è a volte tediosa
(Tre rime e son giocosa, quattro e un poco lussuriosa...)
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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 8:54 pm 
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45 ottimi , io ho votato ottimo ,
ma per dire che "Il delitto perfetto" , una storia piu' che buona ha preso solo 8 otttimi ,
insomma Accatino ha fatto un gran lavoro e anche Gerasi !!!


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