Cravenroad7

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# 307 - L'assassino della porta accanto
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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 10:41 am 
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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 11:14 am 
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Nyarlathotep ha scritto:
Io trovo inesatto dire che Dylan Dog in questa storia sia una comparsa: credo invece che sia protagonista, anche se inconsapevole.
Chi sa quante volte siamo stati protagonisti assoluti di circostanze che ignoriamo.


ognuno, giustamente, vede ciò che desidera vedere e recepisce ciò che vuole recepire da una storia.

io però sento un lontano rumore stridulo di unghie sullo specchio, anche tu Kramer? anche tu Survivor? ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 11:16 am 
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Rieccomi a commentare con più calma l'albo del mese.

(Il post potrebbe contenere qualche piccolo SPOILER.)

Albo del mese che per me, lo ribadisco, è ottimo: scritto divinamente e ben disegnato, già lo considero una delle migliori uscite dylaniate dell'ultimo lustro, nonché la storia più bella fin qui realizzata da Accatino. Tra tutte le critiche mossegli, ce n'è una che considero particolarmente condivisibile: questa non è un'avventura di Dylan Dog. E però io la considero comunque "dylaniana", come dicevo qualche pagina fa. Una contraddizione? Non necessariamente: di fatto, qui Dylan non è mai indagatore, ma svolge un ruolo che, con minime variazioni, avrebbe potuto svolgere un qualsiasi altro membro delle forze dell'ordine. Se invece del nostro indagatore ci fosse stato, che so, un qualunque bobby in licenza, la storia si sarebbe svolta esattamente nello stesso modo. Non è un Dylan che ha perso del tutto l'ironia, come qualcuno ha detto, ma è un Dylan malinconico e autunnale, fuori sede e fuori ruolo. Del tutto dylaniane, però, sono le atmosfere evocate da Accatino, fuori dal tempo e inquietanti (a me è venuto in mente nientemeno che La casa degli uomini perduti). Anche le pagine in cui, per dirla con le parole di chi ha criticato l'inconsistenza (IMO solo presunta) della trama, non succede niente, sono percorse da una sottile tensione e caratterizzate da un'intensità emotiva che non sono affatto nuove, per le pagine di Dylan, ma che certo non si incontrano spesso. E che sono, appunto, dylaniane, in quanto contraddistinguono alcuni dei grandi classici della serie (in particolar modo i più "polanskiani").

La sceneggiatura è scritta divinamente. Calibrata alla perfezione, può vantare dialoghi perfettamente misurati e una "regia" delle tavole accuratissima, a dimostrazione che Accatino ci ha lavorato parecchio. Un'attenzione per il dettaglio che emerge anche dalla caratterizzazione dei personaggi, che sono tutti più complessi e sfaccettati di quel che in un primo momento possono sembrare (possiedono una seconda faccia che parzialmente - seppure non del tutto - contraddice la prima). Il che, naturalmente, vale anche per il Dylan fuori parte di cui si diceva prima, all'apparenza indagatore alle prese con un imprecisato caso e in realtà semplice giovanotto innamorato perso. La trama è sì semplice, ma non così semplice come si vorrebbe far credere: di cose ne accadono, solo che anch'esse finiscono per essere assorbite dall'atmosfera mesta, cinerea e ovattata che caratterizza l'albo, lasciando alla fine l'impressione che sia successo molto meno di quanto realmente accaduto. A dimostrazione del fatto che la carne al fuoco era molta, segnalo la presenza di due storie che Accatino si è limitato a suggerire, lasciandole poi sullo sfondo: il possibile grande amore tra Dylan e l'infermiera, concluso a causa di una lettera non recapitata il cui contenuto non conosceremo mai, e la passata "carriera" di Wilson, mostrata solo in piccola parte e per il resto tenuta oscura. Spunti che, se sviluppati, avrebbero potuto innalzare notevolmente il tasso di "spettacolarità" dell'albo, ma che lo sceneggiatore ha deciso di non sfruttare.

Notevole l'uso del doppio punto di vista Wilson-Dylan, artificio attorno al quale è costruita l'intera storia. Tale scelta narrativa non fa altro che confermare uno degli assunti che stanno alla base di L'assassino della porta accanto: nessuno è esattamente ciò che sembra, ma al tempo stesso nessuno è completamente diverso da ciò che sembra; in poche parole, delle persone che ci stanno attorno vediamo solo quel che vogliamo vedere (Dylan non è lì per indagare, quindi non nota niente di troppo strano in Wilson; Wilson teme di essere scoperto, quindi vede un giovanotto con la testa sopra le nuvole e trova in lui un persecutore; e via dicendo). Tanto di cappello ad Accatino, splendido autore di una storia "eccentrica" che però, su una testata come Dylan Dog, è tutt'altro che fuori posto, e complimenti anche a Gerasi, bravo interprete di una sceneggiatura non facile. Il ragazzo ha ancora un bel po' di strada da fare, ma è bravo e in futuro ci farà vedere grandi cose.

Ho votato ottimo.

Edit: sono stato esattamente il centesimo votante! Sbaglio o è un mezzo record? :o

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Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 11:43 am 
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Craven ha scritto:
ma qui più che in balìa il nostro Dylan è relegato al ruolo di comparsa.


Ma voi avete mai sentito qualcuno criticare Alan Moore perchè in "Batman:The Killing Joke" il protagonista è Joker e non Batman? Secondo me questa polemica sul numero di pagine occupate da Dylan è semplicemente inutile, quel che conta è che l'albo è dylaniano al 100% nelle sue tematiche, nelle sue atmosfere... Il primo dylan dog, quello di Sclavi, stupiva proprio per la capacità dell'autore di raccontare ogni volta con meccanismi narrativi differenti, con nuovi punti di vista ecc. finalmente qualcuno dopo tantissimo tempo torna a sperimentare nuovi modi di narrare e che si fa? Sterile polemica del tipo ma Dylan non c'è in ogni pagina... sti cazzi, negli ultimi 30 anni sono state scritte opere meravigliose senza dare il minimo peso grafico (perchè questo è stato negato a dylan non certo un peso nella trama o concettuale) al "protagonista" e qui ci lamentiamo che finalmente qualcuno si è discostato dallo standard bonelli e ha cercato di svecchiare un po' il modo di narrare di questa serie che oramai viaggia 300 km/h verso il tramonto?

@ rimatt, se questo numero riceve un altro voto sarà il primo albo post-trecento a superare quota 100 voti, credo invece che sia l'albo che abbia ricevuto più "Ottimo" nella storia di questo sito :!: :!: :!:


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:09 pm 
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No, è Memorie dall'Invisibile.
Cmq l'opera di Moore era propedeutica ad una umanizzazione del personaggio Joker in toto ( oltre che far fronte ad una vistosa mancanza narrativa sulle origini del clown del crimine lunga quarant'anni ), e come ben sai nel fumetto è l'interagire con il cavaliere oscuro che esalta e completa Joker nel suo insieme.
E' come dire che Il Cavaliere Oscuro, non è di Batman perché il protagonista è Wayne.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:19 pm 
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Craven ha scritto:
Nyarlathotep ha scritto:
Io trovo inesatto dire che Dylan Dog in questa storia sia una comparsa: credo invece che sia protagonista, anche se inconsapevole.
Chi sa quante volte siamo stati protagonisti assoluti di circostanze che ignoriamo.


ognuno, giustamente, vede ciò che desidera vedere e recepisce ciò che vuole recepire da una storia.

io però sento un lontano rumore stridulo di unghie sullo specchio, anche tu Kramer? anche tu Survivor? ;)

Intendo dire che è un dato di fatto che la presenza di Dylan sia fondamentale per lo svolgersi della storia.
Poi che non sia protagonista nel senso che dici tu è vero, ma meglio rispetto a quei casi in cui in effetti Dylan è il protagonista ma si stenta a riconoscerlo dato che è un fantoccio con i jeans e la camicia rossa. Qui non indaga e non fa niente di speciale, ma è innegabilmente lui.
Comunque io non sono troppo conservatore, nel senso che ogni tanto mi piacciono degli trappi alla regola e per leggere una buona storia o una storia originale su DD sono dispostissimo ad accettare espedienti di un certo tipo, pensa che a me piacque anche "L' assassino è tra noi".

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:30 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Craven ha scritto:
io però sento un lontano rumore stridulo di unghie sullo specchio, anche tu Kramer?

io sento solo le sirene di Rimatt e della sua bella recensione :cry:
Immagine

anche Marty ha avuto il suo plebiscito forumistico..


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:38 pm 
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Iscritto il: ven nov 04, 2011 5:48 pm
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Ma come si fa a dire che Dylan è in balìa degli eventi? Domanda: se Dylan non fosse andato ad Edimburgo, cosa sarebbe accaduto? NIENTE. E' il motore di tutta la storia, è il suo arrivo che mette in allarme Wilson, lui che fa disinfestare la cantina e fa riemergere l'istinto omicida di quel pazzo sadico, lui il probabile indiretto colpevole del suicidio dell'irlandese.
Ah, e di certo io non ci ho visto tenerezza mentre torturava ed uccideva i topi, quindi se per voi è horror e cattivo solo se vengono uccisi esseri umani, non è colpa di nessuno. Wilson è un sadico assassino meschino, meschino con i vicini, meschino e razzista con gli stranieri, meschino e discriminante con chi è suo sottoposto a lavoro. Peggio di così che volevate, che violentasse la figlia della filippina?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:39 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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Comunque io non grido al miracolo nè al capolavoro (ho dato "ottimo" ma ciò non vuol dire che sia un capolavoro, per quelli dovrebbe esserci una voce a parte), ma non capisco come si possa gridare alla schifezza, alla truffa pseudo-intellettualoide ai danni del lettore sprovveduto (cosa che fra l' altro rischia seriamente di macchiare di snobismo la valutazione) e al colpo di grazia alla testata.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:40 pm 
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Iscritto il: dom mar 25, 2012 10:47 pm
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Kramer76 ha scritto:

anche Marty ha avuto il suo plebiscito forumistico..


Il fatto è che era sei anni fa. Ed era Sclavi. :cry:

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"Please leave me alone in the land of crayons
I know soon I'll forget who I am so
Sound even swirl
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"Level Anything", Sebadoh (1989)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:40 pm 
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Iscritto il: ven ott 15, 2010 4:50 pm
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Kramer76 ha scritto:
anche Marty ha avuto il suo plebiscito forumistico..


Se è per questo anche l'Ospite Sgradito :?

Eva_Luna ha scritto:
Peggio di così che volevate, che violentasse la figlia della filippina?


:oops:

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:42 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
Kramer76 ha scritto:
io sento solo le sirene di Rimatt e della sua bella recensione :cry:


Ahaha! :mrgreen:

Comunque su Marty sono propenso a darti ragione, per quanto la consideri comunque una storia dignitosa.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:49 pm 
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Iscritto il: ven ott 08, 2010 7:20 pm
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Località: La Montagna del Nord
Eva_Luna ha scritto:
Ma come si fa a dire che Dylan è in balìa degli eventi? Domanda: se Dylan non fosse andato ad Edimburgo, cosa sarebbe accaduto? NIENTE. E' il motore di tutta la storia, è il suo arrivo che mette in allarme Wilson, lui che fa disinfestare la cantina e fa riemergere l'istinto omicida di quel pazzo sadico, lui il probabile indiretto colpevole del suicidio dell'irlandese.
Ah, e di certo io non ci ho visto tenerezza mentre torturava ed uccideva i topi, quindi se per voi è horror e cattivo solo se vengono uccisi esseri umani, non è colpa di nessuno. Wilson è un sadico assassino meschino, meschino con i vicini, meschino e razzista con gli stranieri, meschino e discriminante con chi è suo sottoposto a lavoro. Peggio di così che volevate, che violentasse la figlia della filippina?


quoto, eva

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 12:59 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Località: Milano
Eva_Luna ha scritto:
Ma come si fa a dire che Dylan è in balìa degli eventi? Domanda: se Dylan non fosse andato ad Edimburgo, cosa sarebbe accaduto? NIENTE. E' il motore di tutta la storia, è il suo arrivo che mette in allarme Wilson, lui che fa disinfestare la cantina e fa riemergere l'istinto omicida di quel pazzo sadico, lui il probabile indiretto colpevole del suicidio dell'irlandese.


Sono eventi casuali, anche se causali. Perchè Dylan Dog non indaga su Wilson, che aveva definito l'unico strano inquilino?
E il quinto senso e mezzo? Perchè non gli sembra strano l'omicidio/suicidio? I fatti che accadono non lo tangono e manco si accorge/o fa finta di nulla! Un Dylan imbambolato, che pensa solo alla sua storia di pseudo amore e gli sfugge di tutto, non l'avevo mai visto.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: gio apr 05, 2012 1:19 pm 
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Iscritto il: gio ago 12, 2010 4:20 pm
Messaggi: 236
[quote="dogares"]No, è Memorie dall'Invisibile.

Scusa non ho specificato che intendevo in termini assoulti, "Memorie dall'Invisibile" ne ha 42 questo 45, in termini di percentuale penso che Memorie dall'invisibile (98%) non sarà mai superato, giustamente aggiungerei.
Comunque dogares credo che tu sia abbastanza ferrata in fatto di comics quindi saprai bene che questa del protagonista che compare poco, oltreoceano, è una tecnica che ha i suoi anni e ha dato i suoi frutti, le prime cose che mi vengono in mente ad esempio sono capolavori come "Amore alieno" sempre di Moore o "Facade" di Gaiman ma ce ne sono tantissime di questo genere.


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