Cravenroad7

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# 307 - L'assassino della porta accanto
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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 10:43 am 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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MandarinoFish ha scritto:
Piccolo curiosità:

C'è scritto nel vostro albo DUCENTO sterline?

Sì, ma il che è spiegato dal fatto che la signora è originaria di Trastevere. :D

Inoltre credo che il plurale di busta-paga sia buste-paga e non buste-paghe.

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 11:20 am 
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Iscritto il: ven ott 15, 2010 4:50 pm
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Craven ha scritto:
Pur rispettando la tua opinione devo dire che io non ho visto ne orrore ne cattiveria.
se ti riferisci alla "cattiveria" del maniaco, beh... è una pseudocattiveria, in quanto il personaggio risulta piuttosto PATETICO (non meschino e disgustoso) nel suo modo di scaricare la rabbia repressa.
)


Hai assolutamente mancato in toto quello che volevo dire...

Quando parlo di cattiveria di Wilson non mi riferisco certo alla sua mania omicida...o al suo hobby sui topi...

Piuttosto al modo in cui tratta la Filippina ....non è cattiveria gratuita quella? io l'ho trovato proprio cattivo...tipico da essere vomitevole...
Non originalissimo certo, ma una cattiveria che raramente ho visto negli ultimi albi..

Per non parlare delle parole per l'irlandese e Layla di fronte alla polizia..

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"Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognino i tuoi sistemi filosofici"


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 11:23 am 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm
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e sarebbe cattiveria da "ex assassino"???
poco credibile IMO.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 11:24 am 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Una cattiveria che non ha niente a che vedere con la presunta "normalità" dell'assassino o sulla sua banalità. E' solo un pretesto per renderci antipatico il personaggio, cosa riusciutissima, ma che non ne aumenta lo spessore.
Anzi semmai il contrario, si tratta per me, del solito pistolotto moralista e anti razzista infilato in Dylan Dog.
Che non aggiunge niente se non un nulla ad un nulla.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 11:34 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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DavidBrown ha scritto:

Quando parlo di cattiveria di Wilson non mi riferisco certo alla sua mania omicida...o al suo hobby sui topi...
Piuttosto al modo in cui tratta la Filippina ....non è cattiveria gratuita quella? io l'ho trovato proprio cattivo...tipico da essere vomitevole...
Non originalissimo certo, ma una cattiveria che raramente ho visto negli ultimi albi.
Per non parlare delle parole per l'irlandese e Layla di fronte alla polizia....



Maanfatti...questa storia è di un cinismo unico non tanto per la "cattiveria" (concetto infantilizzante) dei personaggi, quanto per i risvolti raccapriccianti della loro meschinità...nè punita/nè magnificata in chiave demoniesca :o .

E comunque mi pare che ci state andando giù un po' troppo duro con la povera nonnina come matrice di imprinting definitivo: d'accordo con l'influenza sul bimbetto...ma se a 30 anni cominici a mettere le mani al collo delle signorine, non puoi scaricare tutte le colpe sulla "vecchia" rimbambita. Ci sono dei passaggi della vita di Wilson che non sappiamo, e la penultima scena al parco sembra alludere a questo.

E comunque è vero che certe nonne possono avere influenze nefande sullo sviluppo dei nipoti: vedasi condizionamento da fritto tassativo domenicale per il sottoscritto.
Ogni lunedì un maglione da mandare in lavanderia :oops:
.


ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 11:42 am 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
Il condizionamento cui fai riferimento è di tipo sessuale, viste le vignette finali del primo omicidio di Wilson, quello sulla panchina al parco. C'è un chiaro riferimento all'incapacità di qualsiasi donna di poter prendere il posto della figura dominante della nonna, che schiaccia il nipote in luoghi comuni e banalità ( tipo la presunta superiorità di figure maschili come J.Wayne rispetto alla psiche debole del figlio ).
Ed è il solo lato avvincente della storia.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 11:45 am 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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cinico? il noncastigo forse.. ma nemmeno questo è nuovo. Infatti le tare sono dylaniatissime. Dai, non credete che dopo 25 anni il vero moralismo sia quello dei fumettari vittimisti ("non leggere fumetti..")?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 12:03 pm 
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dogares ha scritto:
Una cattiveria che non ha niente a che vedere con la presunta "normalità" dell'assassino o sulla sua banalità. E' solo un pretesto per renderci antipatico il personaggio, cosa riusciutissima, ma che non ne aumenta lo spessore.
Anzi semmai il contrario, si tratta per me, del solito pistolotto moralista e anti razzista infilato in Dylan Dog.
Che non aggiunge niente se non un nulla ad un nulla.


Ma dov'è il pistolotto? la scena ti viene buttata lì....poi sta a te giudicarla o prenderla come semplice constatazione dei fatti....è non è buttata lì per fare certo morale, ma piuttosto è funzionale a quello che accadrà alla fine (allontanamento della filippina dall'appartamento).....e dal momento che praticamente lo stesso Dylan (che in altri albi pistolotti morali ne faceva a iosa) non commenta minimamente la situazione..

Comunque sono contento che il 76% di utenti abbia votato tra l'ottimo e il buono...finalmente una grande alzata di stile che, sono convinto, rimarrà isolata nel nulla assoluto (ci propineranno una storia buona l'anno)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 12:24 pm 
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Iscritto il: ven gen 08, 2010 1:04 pm
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Ma i topini schiacciati a mani nude di notte in cantina da un insospettabile dirigente single che risale con mani e viso sporche di sangue non sono horror?!? Ci sono molti albi di Dyd con meno horror di questo qua...


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 12:29 pm 
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wolkoff ha scritto:
E comunque mi pare che ci state andando giù un po' troppo duro con la povera nonnina come matrice di imprinting definitivo: d'accordo con l'influenza sul bimbetto...ma se a 30 anni cominici a mettere le mani al collo delle signorine, non puoi scaricare tutte le colpe sulla "vecchia" rimbambita. Ci sono dei passaggi della vita di Wilson che non sappiamo, e la penultima scena al parco sembra alludere a questo.

Sono d' accordo, tanto più che la nonna di Wilson è presentata certo come una donna dal carattere ingombrante, ma anche come una nonna che educa il nipote in modo abbastanza normale; gli episodi raccontati non sono di per sè traumatizzanti, possono esserlo per la diversa sensibilità di Wilson. Adesso non ditemi che se a 8 anni vostra nonna vi avesse beccato a leggere un fumetto con donne nude strangolate non ve l' avrebbe tolto di mano.
E questa, secondo me, è una finezza, perchè rende la psicologia del personaggio ancora più complessa e lontana da facili patetismi o spudorati casi psicoclinici da thriller americano.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 2:04 pm 
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Riletta.
E confermo la pazzia che ho detto ieri notte prima di andare a dormire. (vedi QUI)
Non era la stanchezza, non era il rigore regalato al Barca, non era niente di tutto questo.
Accatino ci ha regalato un CAPOLAVORO ASSOLUTO, un albo da incorniciare, una perla che di fatto lo rende, con solo tre storie standard e una breve, uno dei migliori autori della Storia di Dylan Dog (ovviamente escluso Sclavi). Siamo sui livelli di Ferrandino, tanto per capirsi.


SPOILER


Tutti i detrattori di quest'albo ne hanno denunciato la vuotezza, l'assenza di una vera storia, di una trama, di un inizio e di una fine canonicamente intesi come tali, la mancanza di un climax atteso, la risoluzione che ci si aspetta sempre dietro l'angolo (in questo caso, dietro la pagina); beh, è proprio questo il punto di forza di "L'assassino della porta accanto".
Una sceneggiatura che avanza senza direzione, che alterna sequenze mute a lunghe didascalie di pensieri, lettere, ricordi; un Dylan lasciato sullo sfondo, innamorato perso di una donna sposata che non ci viene mai fatta vedere, disposto ad aspettarla in un condominio lontano da casa, a fare l'amante segreto il giovedì sera, a vivere settimane vuote riempite da quelle uniche serate di giovedì in compagnia di uno degli amori più adolescenziali e stupidi mai visti, forse proprio per questo così reale e palpabile, pur restando tutto al di fuori del visto (non una scena di sesso, non un bacio, non un solo sguardo di questo grande amore). Un Dylan in balia di eventi che non lo riguardano, non lo toccano, praticamente quasi non lo coinvolgono; è "l'assassino in pensione" della porta accanto, un vecchio acido e spigoloso, che lo mette al centro della sua trama, delle sue angosce, delle sue fervide fantasie persecutorie, nell'equivoco di credere che sia lì per svolgere il suo lavoro di detective sulle sue tracce, quando invece tutto è affidato ad una casualità talmente banale da diventare assurda, visto che si trova lì solo per amore. Una casualità prettamente Dylandoghiana. Si, proprio quella casualità beffarda e sottilmente improbabile, che pervadeva quasi tutti i grandi capolavori che tanto sospiriamo oggi, quelli degli anni ottanta e primi anni novanta, quelli dello Sclavi vecchia maniera.
Una serie di personaggi minori, pochi, che però con poche vignette ti entrano subito sotto pelle (grazie anche ad un Gerasi straordinario: in alcune vignette io ho eletto Layla come una delle più belle ragazze mai apparse sulla serie), che sembrano lì per lì usciti da una delle pagine settimanali di "Davvero" (e non lo dico per fare un complimento, anche se non disdegno il lavoro della Barbato), ma che l'autore con pochissimi tratti caratteriali riesce a darti un'assaggio dei loro umori, dei loro pensieri, dei loro sentimenti (ho sentito pure io la gelosia di Shane quando si vedono Dylan e Layla sul letto, con lei che suona il clarino)
E poi c'è ovviamente LUI. Mr Wilson.
Il personaggio più laido, disturbante e odioso mai apparso negli ultimi dieci anni (e forse anche qualcosina di più)
Uno schifoso maniaco, che vive la propria vita nella normalità di tutti i giorni, che guarda vecchi film in tv, rassetta la casa e si lava i denti prima di scendere in cantina a stritolare topi a mani nude, immaginandosi di strangolare donne come faceva ai bei tempi. Una violenza inaudita, che si consuma in poche vignette all'interno della totalità dell'albo, ma che basta e avanza per lasciare il segno.
Un cattivo veramente cattivo, di quelli che speri di pagina in pagina che qualcuno gli faccia saltare il cervello con una pistolettata, che quando vedi entrare Dylan nel suo condominio ti viene da pensare "Vai, cosi almeno prima della fine dell'albo gli spara e lo ammazza, quel bastardo!". La scena della rasatura del topo, con conseguente stritolamento (anche se il tutto viene lasciato inevitabilmente fuori campo), è una delle più disturbanti e cattive mai viste (la cosa più incredibile di questo albo infatti è che sia stato pubblicato, secondo me, vista l'imperante linea editoriale che la Bonelli sembra aver preso in pianta stabile...)
Un senso di rabbia ti prende e ti assale quando invece si assiste impotenti al suo farla franca, anche dopo aver ucciso di nuovo (e anche lì torna a farsi vedere la casualità di cui parlavo prima: chi uccide caualmente per la strada fra tante ragazze?)
Anche quando alla fine, sempre casualmente, distrugge la lettera di risposta della donna amata da Dylan (non sapremo mai, così come non lo saprà mai Dylan, se se ne è andato perdendola, se lei aveva scelto lui), verrebbe da prenderlo per il collo e strangolarlo senza pietà.
E l'ultima pagina, amara e crepuscolare come poche altre se ne sono viste...semplicemente straordinaria.
Su Gerasi spendo poche parole, ma lapidarie: superbo, sui livelli di Carnevale di "Mater Morbi".
Anche Stano in questa occasione fà centro: vista dal vivo non si può che gioire di una delle sue migliori copertine di sempre.
Rispetto totale per chi ha criticato se non addirittura distrutto questo numero; per me è il miglior Dylan Dog degli ultimi tempi. "Mater Morbi" e le ultime sclaviane comprese.

Voto: 10

edit: ho leggermente ampliato la mia recensione (che fondamentalmente è la stessa scritta prima, solo un pò più articolata), mettendo praticamente la stessa che ho poi pubblicato sul mio blog

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Ultima modifica di Bo.82 il ven apr 06, 2012 12:39 am, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 3:33 pm 
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Si è citato Ferrandino, che professionista enorme! Uno sceneggiatore artefice di atmosfere straordinarie che ha saputo degnamente affiancare Sclavi... Dogares FOREVER!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 5:08 pm 
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Che al 76% dei lettori piaccia una storia senza storia, ci sta. E' come ( scusate il paragone ma non me ne sovviene un altro ) un film hard: ti può piacere per mille motivi, non certo per la trama.
Questa storia può piacere per mille motivi, tutti rispettabili, meno IMO per la trama.
Vikto....caro presentati....ti attendo...
La Strega.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 6:37 pm 
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Parliamoci chiaro: se le si guarda bene, anche "Accadde domani" o "Storia di Nessuno" o la tanto intoccabile "Memorie dall'invisibile", tanto per fare tre esempietti di poco conto, hanno delle trame e uno svolgersi degli eventi che tutto sembrano fuorchè una "storia" coma la si intende abitualmente.
Eppure vengono osannate (e giustamente) come capolavori.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
MessaggioInviato: mer apr 04, 2012 8:16 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
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SPOILER

Dylan arriva a Edimburgo per seguire l'ennesimo amore della sua vita e alloggia in una casa in cui ha come vicino di stanza un ex-serial killer, il signor Wilson, il quale ammazza topi invece di donne (come faceva da più giovane). Nella stessa casa alloggiano una francese dagli atteggiamenti da zoccola e un irlandese che vuole farsi la francese. Wilson pensa che Dylan sia lì per indagare sugli omicidi commessi da lui trent'anni addietro. Questa sua paranoia lo spingerà a tornare ad uccidere donne e ucciderà, nel particolare, la francese dagli atteggiamenti da zoccola. Muore pure l'irlandese andando a schiantarsi con la macchina dopo essersi sbronzato a causa di un malinteso (pensava che la francese e Dylan se la facessero insieme). Dylan perde l'ennesimo amore della sua vita a causa si Wilson, il quale, tornato dalla centrale di polizia, trova la lettera con intestatario l'ospedale.

Se adesso, in tre righe e senza pensarci, provate a riassumere lo svolgersi delle migliori storie di Dylan Dog vedrete che c'è molta meno trama di quella qua sopra e quando c'è suonerà pure più ridicola. Questo per dire che la menata della storia - non storia ha poco senso, specialmente quando parliamo di uni fumetto come Dylan Dog. Quello che conta sono le sfumature di una sceneggiatura e per fortuna Accatino lo sa.


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