Nikolaj Stavrogin ha scritto:
Raffa, ma guarda che hai detto tutto giusto eh, sono pienamente d'accordo.
Però non vedo dove sia il punto del tuo discorso in cui subentra il fidanzamento come atto necessario. Esistono tante altre forme di relazione con una persona, assolutamente prive di impegno. E ci sono tante persone disponibilissime ad intraprenderle: francamente non ho mai ricevuto un "ti frequenterò solo se ci fidanzeremo".
Sono relazioni vere e proprie, senza i lati negativi del fidanzamento. E potrò optare di andare con altre persone nel frattempo, oppure no, liberamente; e così il mio partner. Con tutta la buona volontà, non riesco proprio a vedere il male in tutto ciò: il fatto che il mio partner vada con altri? Fargli esercitare a pieno la sua libertà lo trovo piuttosto un estremo atto d'amore.
E non parlo tanto per ideali astratti, è un qualcosa che faccio da molto tempo con appagamento. Ho guadagnato anni di vita interiore ed esteriore da quando non mi fidanzo.
Poi oh, questioni di sensibilità personale, forse anche di abitudine, gusti, chessò. Fate vobis.
Quoto solo il tuo ultimo messaggio ma ho letto anche i precedenti. Punto di vista interessante, il tuo, che in gran parte condivido (ma solo in teoria e non in pratica, perché a conti fatti sono tutt'altro tipo di persona). Però ha senso, mi pare. Se ho capito bene la sua "filosofia", lady, ti assicuro che Nikolaj è tutt'altro che arido o solo: anzi, credo stia benone, in quanto si può permettere il lusso di essere onesto con se stesso (e poi è pure
cool).
Rimanendo in argomento, in un passato non troppo lontano ricordo spossanti discussioni, peraltro sempre divertenti (stavamo facendo uno stage e avevamo tempo a volontà), con una ragazza la quale sosteneva di aver scoperto che il suo attuale fidanzato era "quello giusto" dopo il primo bacio. "L'ho baciato e ho capito che saremmo sempre stati assieme". E io, giù a ridere!
"Ma come", le dicevo, "già sai che tra i tre/quattro miliardi di persone al mondo non ce n'è un altro che ti potrebbe piacere di più?". Lei mi diceva di sì e mi chiedeva come poteva essere diversamente per me, visto che anch'io stavo con la stessa ragazza da anni. Io le rispondevo che stavo con lei perché avevo scelto di farlo, ma che non escludevo affatto la possibilità di incontrare altre ragazze che mi potessero piacere anche più di lei. In genere, a questo punto lei reagiva più o meno come la lady: si incazzava, mi diceva che ero arido come il deserto del Sahara, compativa la ragazza con cui stavo e via così. E io, giù a ridere!
In definitiva, io credo che quello che si definisce "amore" sia tutto il contrario del trasporto emotivo, del cuore che batte forte e delle gambe che tremano: per me l'amore non è nient'altro che una scelta razionale.