ho votato buono, anche se con generosità perchè il finale mi ha delusa e contrariata.
SPOILER
questa volta inizio la lettura in scioltezza, perchè i disegni e la struttura delle tavole si dipana in modo e maniera da ricordarmi julia.
siccome a julia posso attribuire ogni colpa (antipatia e ingessatura del personaggio) ma non di certo la professionalità e la solidità della narrazione, mi accingo beatamente alla lettura per questa specie di imprinting, quasi un deja vu... e non resto delusa.
le sequenze sono ben impostate, soppesate, non riempitive o inutilmente prolisse.
anche se i personaggi sono un po' mal sgrezzati, l'antipatia che provocano si ferma sull'uscio, senza mai sforare nel fastidio.
certo, l'irlandese raggiunge quel limite sull'uscio, è forzato, stupido ed eccessivamente invadente; per contro dylan è inutilmente pungente con lui, leggermente bacchettone ("ma quanto hai bevuto????!!" ma che ti frega dylan mica sei sua madre, non potevi dirgli che la sua amata nemmeno l'hai sfiorata, invece che farti menare come un deficiente e fargli notare che aveva bevuto troppo?) comunque: dylan è chiaramente poco lucido, pensieroso e in ansia per una donna che ama e che gli deve dare una risposta.
ovviamente, se penso a come sto io in queste situazioni, è ovvio che non possa cogliere i lati oscuri del suo vicino di casa, e perchè poi? nulla fa pensare ad un aggancio, un sospetto, un dettaglio che lo tiri dentro all'oscura doppia vita dello strangolatore di topi. quindi, va bene così, anche se odio i finali senza un nulla di fatto.
ah, ridicola la penna e il calamaio che dylan si porta dietro da londra... capisco averla in casa, ma metterla in valigia per una trasferta è sinceramente delirante