Ci voleva Accatino per tornare a comprare il mensile e per mia fortuna non sono rimasto deluso. Anzi..
SPOILER
Partiamo dal soggetto. La tre righe di presentazione non facevano ben sperare: pensione con annessi pensionati, amori impossibili, la mancanza di Groucho e Bloch..routine, diciamo, di questi tempi. Ma il nome Accatino gridava rivincita (in una testata mal messa come DD), conscio del fatto che sarei stato di fronte ad una buona storia o un'incredibile boiata (soprattutto dopo aver letto il minimalista Passaggio per l'inferno, ultima prova di Accatino).
La sceneggiatura invece è quella che mi aspetto ogni mese. Il titolo che appare a pag. 14 è una gradevole sorpresa, segno che Accatino non segue determinati schemi narrativi. L'autore gioca con i classici clichè di Dylan e lo fa egregiamente. Scorrevole, buoni ritmi narrativi, ben inseriti i flashback. Tutto ben fatto.
Ma, secondo me, il colpo di genio di Accatino è quello ben delineato dal buon David: "i fraintendimenti". Sono questi i motori della vicenda. Non ci sono entità soprannaturali deus ex machina pronte a risolvere la situazione. Un'escamotage fin troppo semplicistico e negato dallo stesso autore, che parla di orrore reale, quello più semplice, ma forse anche quello più terrificante.
Un altro aspetto molto interessante è il taglio cinematografico della sceneggiatura, merito sicuramente di Accatino ma anche di un altrettanto bravo Gerasi. I primi piani, i volti appena accennati, le espressioni crude e vere, i flashback del passato di Wilson. Esempio di quanto detto qui sopra è il flashback finale, di una bellezza disarmante, intenso, cattivo, commovente che non ha bisogno di dialoghi, superflui in una situazione del genere. Le sequenze mute di Accatino le apprezzo molto, rendono molto volte la vicenda più fluida e più emozionante, come in questo caso.
Il finale è il secondo colpo di genio. Tutto rimane inalterato. Wilson non viene arrestato, anzi fa ricadere la colpa su Shane e continua il suo amato hobby. Il lettore sa chi è Wilson, Dylan no. Quella stretta di mano tra loro secondo me è quanto di più pazzesco mi sia capitato di vedere negli ultimi mesi. Il personaggio di carta è ignaro della persona che si trova davanti, e questo non fa altro che aumentare la tensione. Qualcuno ha parlato di Hitchcock e mi ha fatto pensare alla scena della cassapanca di "Nodo alla gola": situazione analoga, stessa tensione. Dylan si trova estraneo, ignaro di quello che è successo, si trova li per caso, per amore e non per un'indagine. Questa ambiguità è resa bene pertanto dall'ossessione di Wilson che vede in Dylan un potenziale nemico da sconfiggere. Ma in verità qui Dylan Dog è lo sfondo, non è il perno della vicenda (e questo potrebbe essere l'unico difetto). Il fulcro della vicenda ruota attorna a Wilson con il suo odio, la sua rabbia, la sua cattiveria. Un orrore vero, profondo, quello della solitudine e dell'amore oppressivo di una nonna, che spesso sfocia in un vortice di violenza e sangue. Il signor Wilson è già morto, torna a vivere sono quando uccide, quando sente scorrere tra le mani la vita di una povera vittima, ratto o donna che sia. Un gran personaggio, che buca certamente la pagina.
Gli altri comprimari sono funzionali alla storia, fanno il compito che devono fare e nulla più. Le lettere mandate alla sua amata sono in linea con il personaggio, nulla di stucchevole o melenso. Ben diverso il discorso di Groucho..una telefonata sarebbe stata più consona.
FINE SPOILER
Gran bella prova di Accatino/Gerasi. Potrebbe essere la storia dell'anno.
Voto 8
_________________ Nobody talks about the pile (cit.)
Ultima modifica di MandarinoFish il ven mar 30, 2012 5:21 pm, modificato 1 volta in totale.
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