David.Brown ha scritto:
Secondo me tutti i comportamenti dell'uomo, anche i più aberranti, sono naturali...proprio perchè, come molti degli esempi che ha citato Rimatt, gli animali stessi ce ne danno prova facendo cose crudelissime..
Naturale nel senso che deriva dalla nostra natura animale, non certo nel senso che sia "ovvio e tollerante" fare certe cose...
Questo non significa ovviamente che non vada punito severamente chi fa certe cose, d'altronde a differenza di altri animali noi abbiamo la ragione che ci aiuta a capire che certi comportamenti sono crudeli....purtroppo a volte la stessa viene meno...
Appunto. Non giochiamo a non capirci: secondo voi (Eva, lady o chi altro), perché ci sono persone che provano piacere a fare del male agli altri? Mi pare che le possibilità siamo le solite due: natura o cultura. Cioè: o sono nati così o sono stati condizionati a diventarlo dall'ambiente in cui sono cresciuti. A proposito di quest'ultima possibilità, sapete quando si forma la personalità dell'individuo? Presto, prestissimo: alcune recenti teorie dicono che è quel che ci succede nei primi TRE/QUATTRO anni di vita a formarci e a influenzare quel che diventeremo. Non 13 o 14: 3 o 4. E a quell'età siamo padroni di noi stessi? No: siamo completamente in balia dei genitori, o di chi si prende cura di noi. Se uno nasce malato, con gravi deviazioni psichiche, di chi è la colpa se non del suo corredo genetico, ovvero della natura? Se uno nasce in un ambiente in cui la violenza è la norma, come ci si può aspettare che impari dei valori diversi? In entrambi i casi, le responsabilità dell'individuo sono parziali: ci sono, è chiaro, ma sono parziali.
Io sono e sempre sarò contro ogni forma di sperimentazione su animali (OGNI animale, non solo alcuni; uomini compresi), però non si deve far finta di ignorare che la violenza è insita nell'uomo (che è animale) e che la natura, in sé, è estremamente violenta, talvolta in maniera raccapricciante. Come ho già detto, sarà anche vero che per gli animali il concetto di "crudeltà" è sconosciuto, ma lo è anche quello di "pietà".