zorlac ha scritto:
Riassumo quelle che per me sono le caratteristiche "moderne" che penalizzano attualmente un fumetto come Dylan Dog:
1) L'horror non "tira" più come negli anni 80.
A parte che una cosa del genere potrebbe influire solo sul successo commerciale della serie, non sulla validità artistica, questa è la favoletta che ci ripetono da anni per giustificare il fatto che non hanno voglia di proporre horror su Dylan Dog. Se ne produce di meno, ma mi sembra che di successo le saghe horror continuino a farne, Saw è arrivato al quinto episodio, mi pare.
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2) La seconda differenza è molto generica, ma secondo me importantissima: viviamo in un mondo in cui le cose vanno rappresentate in maniera frenetica e spettacolare. La vista diventa più importante degli altri sensi e un fumetto molto intimista e profondo, come Dylan, non ne trae giovamento.
Non mi sembra che gli anni '80 fossero granchè diversi da questo punto di vista, e in ogni caso è un discorso che mal si applica alla situazione attuale: Dylan Dog non è un fumetto intimista e profondo che non ha successo perchè il pubblico è troppo superficiale, è un fumetto che un tempo era intimista e profondo, ma che ora è avventuroso e banalotto che conserva un folto pubblico di aficionados che lo vorrebbero ancora intimista e profondo.
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3) Quasi tutto l'entertainment di successo ha caratteristiche adolescenziali e "glamour", Dylan mi sembra l'opposto sinceramente. Oggi è quasi necessario essere solari, gli italiani si vestono tutti coloratissimi che all'estero li vedi spiccare a un km di distanza. Credo sia la conseguenza della paura di essere esclusi dalla massa, in quanto oggi come oggi rischi di avere problemi nell'inserimento nel mondo del lavoro o nell'approccio con l'altro sesso...in nord Europa invece, siccome ci sono sussidi di disoccupazione per tutti, la gente se frega e si comporta in maniera congeniale al proprio modo di essere. In Finlandia rimasi sconvolto quando vidi che una persona su due fino ai 30anni era un metallaro...in Italia faticherebbero molto per trovare un posto di lavoro con le trecce al pizzetto e le braccia completamente tatuate con mostri e teschi (da noi stelline e nome proprio sotto l'avambraccio).
Io in germania invece sono rimasto sconvolto dal fatto che ero l'unico a non portare i calzini sotto i sandali andando a lavoro.
Sto punto 3 non so proprio come commentarlo, è un mix di luoghi comuni, faciloneria e superficialità. Mi sa che mitizzi davvero troppo i tempi che furono, la memoria ti impedisce di ricordare che all'epoca si facevano più o meno gli stessi discorsi sulle giovani generazioni,per non parlare dell'assurdità nel considerare chi segue la moda in italia un pecorone, e chi segue una diversa moda in finlandia (ammesso che i dati siano quelli che riporti, cosa di cui dubito molto) invece uno che cerca un modo congeniale al proprio essere.
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4) Grossa confusione tra generazioni. Per fare un esempio, quando si esce la sera, si vedono gomito a gomito a cazzeggiare gruppetti di ragazzini di 14anni e gruppetti di uomini di 40anni...adolescenti e quarantenni fanno quasi la stessa vita nel tempo libero: locali, palestra, facebook, canne, vacanze all'estero. L'horror non è più vissuto come "un'opposizione" allo stile di vita dei "grandi", perchè ormai è tutto un unico minestrone.
Non ho capito che c'entra con Dylan Dog, e mi pare che sia una tendenza cominciata proprio negli anni '80.
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Inoltre il "bigottismo" (non so come altro definirlo) è aumentato...i genitori si spaventano subito se il proprio figlio fa uso di materiale "strano" e violento...a noi all'epoca invece non dicevano nulla, neanche se ne accorgevano per quanto l'immaginario horror era diffuso nella società.
E infatti caccia alle streghe è stato pubblicato come numero 69, e non come numero 303, il che implica che i bigotti c'erano anche allora... fra l'altro non vedo particolare aumento di questa bigotteria, vedo solo una maggiore sensibilitòà della Bonelli nel non voler offendere i bigotti, mentre su altri mezzi avviene il contrario, in tv si passa roba con molte meno censure rispetto a quelle che andavano in onda anni fa, basti vedere tutti i tagli nei cartoni animati di allora. Fra l'altro internet, tanto vituperato, contribuisce ad aggirare ogni censura, ove ci fosse nel materiale di importazione.