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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 5:44 pm 
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I fumetti e i libri ed anche i quotidiani, oggi non li legge quasi più nessuno. Pensare non è da oggi, bisogna correre. I paragoni con il passato si possono fare all'infinito. Certo che, tanto per parlare di musica, oggi le mode le fanno i dj e i programmi come Amici, una volta la gavetta e le esibizioni nei club. Nel cinema, oggi basta fare la velina per fare un fiction, una volta si passava dai teatri di periferia ( molto prima degli anni 80 ) con i gatti tirati in faccia, prima di fare uno straccio di comparsata in un lungometraggio. Non esite più la cultura del lavoro e dei meriti. Sugli anni 80, alcuno dice che siano stati solo meraviglia. Lo sono paragonati al ciarpame che impera oggi giorno.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 5:56 pm 
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dogares ha scritto:
I fumetti e i libri ed anche i quotidiani, oggi non li legge quasi più nessuno. Pensare non è da oggi, bisogna correre. I paragoni con il passato si possono fare all'infinito. Certo che, tanto per parlare di musica, oggi le mode le fanno i dj e i programmi come Amici, una volta la gavetta e le esibizioni nei club. Nel cinema, oggi basta fare la velina per fare un fiction, una volta si passava dai teatri di periferia ( molto prima degli anni 80 ) con i gatti tirati in faccia, prima di fare uno straccio di comparsata in un lungometraggio. Non esite più la cultura del lavoro e dei meriti. Sugli anni 80, alcuno dice che siano stati solo meraviglia. Lo sono paragonati al ciarpame che impera oggi giorno.


Probabilmente alla fine la verità sarà in questo post e non in quello che avevo scritto, ne sono parzialmente cosciente -anche se non mi ci vorrei arrendere :D-.. Però mi chiedo , almeno nei prodotti che cercano di attestarsi a un gradino sopra lo zero -non centovetrine o le veline, ad esempio- possibile che non verrebbero più seguiti, se fossero paragonabili all'esempio che ho fatto sopra di Dellamorte Dellamore? Verrebbero scartati dal grande pubblico? Non è una provocazione, è una domanda seria, perchè davvero non mi riesce abbandonare questa convinzione che la qualità verrebbe lo stesso premiata, se qualcuno la proponesse..

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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 6:01 pm 
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Viene proposto poco, poiché oggi non si rischia nulla. Dove trovi uno che oggi, ad esempio, sovvenzioni un pittore ancora da plasmare ? O hai i soldi tuoi, o ti arrangi. Si cerca solo la sicurezza del profitto senza mai rischiare un investimento nel cinema, musica, fumetti, che sia a rischio. O emerge una piccola casa indipendente, oppure si pesca nel mucchio e amen.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 6:31 pm 
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dogares ha scritto:
Viene proposto poco, poiché oggi non si rischia nulla. Dove trovi uno che oggi, ad esempio, sovvenzioni un pittore ancora da plasmare ? O hai i soldi tuoi, o ti arrangi. Si cerca solo la sicurezza del profitto senza mai rischiare un investimento nel cinema, musica, fumetti, che sia a rischio. O emerge una piccola casa indipendente, oppure si pesca nel mucchio e amen.


Capito. Che poi, nella mia testa, mi sembra un assurdo ancora più assurdo visto che internet da realmente contatto totale e mondiale. E anche per un altro motivo; se il livello qualitativo è basso, non ci dovrebbero essere ancora di più possibilità che prodotti nuovi e migliori emergano??? In America i Film Indipendenti hanno obbligato le vare Major a creare case di distribuzione secondarie apposite...

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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 8:19 pm 
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dogares ha scritto:
L'era di internet ha reso il prodotto arte e letteratura ( e anche fumetto naturalmente ) alla stregua di un fast food cerebrale, cui conta solo la rapidità e la differenza di ciò che si propone, non la qualità.


dogares ha scritto:
Il dio denaro ha cancellato ogni briciolo di creatività e di voglia di mettersi in gioco, a livello di grandi numeri.


dogares ha scritto:
Pensare non è da oggi, bisogna correre.


dogares ha scritto:
Non esite più la cultura del lavoro e dei meriti.


Ma quanta spocchia :roll:

Boiate se ne sono sempre scritte e musicate in quantità, all'epoca come oggi. Dischi di plastica ne sono sempre usciti, i Toto una volta, Lady Gaga ora, con la non insignificante differenza che procurarsi qualcosa più di nicchia e di maggior qualità era un'Odissea, adesso, grazie a internet, chiunque proponga qualcosa di valido ha la possibilità di farsi conoscere e di far arrivare ovunque le proprie creazioni artistiche. Rimpiangere un sistema dei media in cui o adoravi i Duran Duran o ti attaccavi al proverbiale tram è a dir poco miope.

Il "dio denaro" non mi risulta fosse particolarmente a corto di fedeli negli anni della vodoo economics (visto che ci piacciono gli zombie), anzi, dopo le scoppole che abbiamo preso e stiamo tutt'oggi prendendo in virtù dell'ultima crisi, comincia a farsi strada qualche timido ripensamento che in altre epoche sarebbe stato difficile immaginare.

Sul terzo punto, commento unicamente che io, figlio di questi tempi, non mi sento poi del tutto un lobotomizzato incapace di pensare con la propria testa, né credo lo siano molti miei coetanei.

L'ultima frase, poi, è risibile. Veline a parte, chiunque, oggigiorno, deve farsi un mazzo tanto per trovare un posto di lavoro precario e pagato da fame, arrangiandosi come può per rimediare ai danni che chi è venuto prima di noi ha causato ladrando allo Stato e all'ambiente. Credo che nessuno di noi paria debba sentirsi in alcun modo inferiore per impegno o dedizione al lavoro ai tanti sedicenti umanisti finiti a fingere di insegnare (a spese della collettività) nelle scuole di mezza Italia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 9:29 pm 
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Si ma in effetti sembrano tante frasi fatte quelle di dog. Poi magari a Milano è così, e io vivo totalmente in un'altra dimensione (nel profondissimo sud), ma concordo con lamadirasoio: io non la vedo affatto così male, e non sono di certo cresciuta a pane e Maria de Filippi. Ci sono molte persone che sanno cos'è la cultura e sanno discernere, per fortuna!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 9:52 pm 
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Eva_Luna ha scritto:
Ci sono molte persone che sanno cos'è la cultura e sanno discernere, per fortuna!


Che poi è il concetto sintetico su cui si basa la mia speranza di cui sopra :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 10:43 pm 
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Ma è ovvio, altrimenti noi stessi non staremmo qua a discutere di DD ma litigheremmo su chi deve vincere il GF.
C'è speranza!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 12:53 am 
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A proposito, chi deve vincere il GF? :g: :o :D

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
http://luogosegreto.myblog.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 1:20 am 
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Località: Inverary 2.0
Triss ha scritto:
A proposito, chi deve vincere il GF? :g: :o :D


DJ Facchinetti, l'unico che ci guadagna a tener la compagna occupata ad incassare fuoricasa, mentre gli altri ebeti sbavano frustrati per un quarto d'ora di notorietà o di silicone extra :mrgreen:

Scusate l'OT gialappesco...


ALOHA, BANZAI

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 10:27 am 
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Non polemizzo. Dico solo che l'affermare che oggi ci si debba fare il mazzo per arrivare ad avere uno stipendio da fame, significa proprio dire che la cultura del merito è dimenticata. Quanto alla spocchia, lungi da me. Ne ha poca chi avendo magari la metà degli anni miei pretende di insegnarmi la vita, ma qui si fa un discorso generale che non riguarda le specifiche persone o luoghi. Poi vedetevla come vi pare. Oggi evidentemente è tutto un fiorire d'arte, cultura e genialità. Anche se a qualche matusa di meno di 40 anni pare diverso.
Mai detto che la generazione mia è esente da colpe, anzi. Se i ragazzi di oggi son quel che sono, nella maggior parte, la responsabilità è proprio di chi è della generazione precedente. Comodo dire, però, che i guasti sono da attribuirsi ai matusa precedenti, poiché non noto alcuna feroce determinazione odierna nel sanarli.
A chi elogia tanto internet e la tecnologia moderna, posso solo ricordare che pur essendo uno sviluppo recente, essa attinge ad applicazioni passate. Il computer non mi pare sia stato inventato nel 2000 ma potrei anche sbagliarmi. Dire che oggi si corre e non si pensa, o se lo si fa, lo si fa a grande e schizoide velocità, è affermare un concetto oggettivo. Leggere un libro o un quotidiano significa soffermarsi e riflettere, imbottirsi di migliaia di concetti dalla rete ( spesso senza alcuna cognizione di causa da parte di chi li posta ) un po meno.
Mai detto che negli anni 80 c'era un fiorire di meriti avulsi dal denaro. Solo lo si impiegava in modo diverso.
I dischi spazzatura son sempre esistiti, questo si. Solo che certe boiate di allora, se paragonate a quelli di oggi, ove un Marco Carta qualsiasi si permette di diventare anche se per poco, numero uno della canzone italiana, paiono oro colato. Ma son gusti personali. Che con la spocchia c'entrano una beata.
Circa la nostalgia per l'epoca in cui nacque Dylan Dog, lasciatela ai vecchi rinco come noi.
Almeno quando andavamo in edicola leggevamo robe come Memorie dall'Invisibile, oggi ci tocca Il Baule delle Meraviglie. Una minima e sottile parvenza di nervoso lasciatecela.
Cmq kiss and love. Niente più repliche da parte mia qui. Sennò si deraglia. E se si deraglia si finisce con il (de) ragliare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 11:13 am 
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dogares ha scritto:
Dico solo che l'affermare che oggi ci si debba fare il mazzo per arrivare ad avere uno stipendio da fame, significa proprio dire che la cultura del merito è dimenticata.
Ma quando mai c'è stata in Italia la cultura del merito... :roll:

dogares ha scritto:
Almeno quando andavamo in edicola leggevamo robe come Memorie dall'Invisibile, oggi ci tocca Il Baule delle Meraviglie.
Come se la mediocrità attuale di Dylan sia conseguenza dei tempi e non di autori scadenti e gestori maldestri.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 2:18 pm 
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Italia e meritocrazia, mai visto ossimoro più divertente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il contesto storico in cui nacque Dylan Dog
MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 3:31 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Gli anni Ottanta come periodo di gran fervore creativo? Non direi. Se si guarda al cinema, sono stati un bel buco nero (molto meglio i Settanta - e vabbé - e perfino i Novanta). Però occorre una precisazione: se Dylan Dog ha avuto successo commerciale può essere effettivamente stato perché era il fumetto giusto nel momento giusto, ma se Dylan Dog è stato un successo anche dal punto di vista artistico è stato perché è stato creato e scritto da un grande fumettista che ha saputo "leggere" e reinterpretare alla grande i propri tempi, con tutto quello che di buono e cattivo (soprattutto) avevano da offrire. Insomma, il merito è di Sclavi, non degli anni Ottanta.

Da quel che si legge in alcuni post pare quasi che Dylan si sia creato da sé, e che chiunque avrebbe potuto scriverlo, in un contesto di simile fervore creativo... Invece non è così: Dylan è opera di uno dei maggiori fumettisti italiani, ed è quasi unicamente per merito suo che è diventato quel che è (parlandone come se fosse vivo). Del resto, il mondo dell'horror non si ferma certo a Dylan, e non ci vuol molto a verificare che il decennio d'oro per il campo è stato quello degli anni Settanta, mentre gli Ottanta non è che abbiano offerto chissà che...

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 7:21 pm 
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Iscritto il: dom mar 04, 2012 1:37 pm
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rimatt ha scritto:
Gli anni Ottanta come periodo di gran fervore creativo? Non direi. Se si guarda al cinema, sono stati un bel buco nero (molto meglio i Settanta - e vabbé - e perfino i Novanta). Però occorre una precisazione: se Dylan Dog ha avuto successo commerciale può essere effettivamente stato perché era il fumetto giusto nel momento giusto, ma se Dylan Dog è stato un successo anche dal punto di vista artistico è stato perché è stato creato e scritto da un grande fumettista che ha saputo "leggere" e reinterpretare alla grande i propri tempi, con tutto quello che di buono e cattivo (soprattutto) avevano da offrire. Insomma, il merito è di Sclavi, non degli anni Ottanta.

Da quel che si legge in alcuni post pare quasi che Dylan si sia creato da sé, e che chiunque avrebbe potuto scriverlo, in un contesto di simile fervore creativo... Invece non è così: Dylan è opera di uno dei maggiori fumettisti italiani, ed è quasi unicamente per merito suo che è diventato quel che è (parlandone come se fosse vivo). Del resto, il mondo dell'horror non si ferma certo a Dylan, e non ci vuol molto a verificare che il decennio d'oro per il campo è stato quello degli anni Settanta, mentre gli Ottanta non è che abbiano offerto chissà che...


Questa sezione del forum, mi sembra, riguarda le "discussioni varie" su Dylan Dog. Ragion per cui ho aperto questa discussione al fine di commentare il contento in cui Dylan Dog è nato, non sul giudicare quale periodo storico sia stato il più creativo. Il decennio in cui Dylan ha preso forma è quello degli anni80.
Dylan nasce nel 1986 e nel giro di qualche anno raggiunge un enorme successo che assume delle caratteristiche "generazionali". Si può negare questa affermazione? Non credo, perchè come si suol dire "carta canta".
Siccome oggi Dylan Dog non gode assolutamente della popolarità che aveva all'epoca, è evidente che qualcosa è cambiato.
Nel quarto di secolo che ci separa dalla prima uscita è giustamente cambiato tutto il contesto che ci circonda...il nuovo contesto in cui viviamo e l'entertainment attuale sono secondo voi favorevoli ad un prodotto come Dylan Dog?

Io ho aperto questa discussione perchè ritengo che tutto ciò che caratterizza il mondo nel 2012 è in antitesi con ciò che caratterizzava gli ultimi80, primi90.

Tralasciando i gusti personali e un giudizio sulle produzioni letterarie/cinematografiche/musicali dell'epoca, credo che sia difficile negare che l'horror in quel periodo godeva di uno status generazionale elevatissimo. Non voglio sentenziare che Nightamare 5 o IT sono superiori a Buffy o a The ring, ma bisogna dire che siamo oggettivamente di fronte ad un radicale cambiamento su cosa si intende per horror. La risposta dell'utenza all'horror è estremamente diversa rispetto al periodo di cui parliamo...non si tratta di "si stava meglio quando si stava peggio", ma di accettare la realtà: quasi tutti gli adolescenti erano appassionati di horror 25 anni fa, oggi invece no.

Riassumo quelle che per me sono le caratteristiche "moderne" che penalizzano attualmente un fumetto come Dylan Dog:

1) L'horror non "tira" più come negli anni 80.

2) La seconda differenza è molto generica, ma secondo me importantissima: viviamo in un mondo in cui le cose vanno rappresentate in maniera frenetica e spettacolare. La vista diventa più importante degli altri sensi e un fumetto molto intimista e profondo, come Dylan, non ne trae giovamento.

3) Quasi tutto l'entertainment di successo ha caratteristiche adolescenziali e "glamour", Dylan mi sembra l'opposto sinceramente. Oggi è quasi necessario essere solari, gli italiani si vestono tutti coloratissimi che all'estero li vedi spiccare a un km di distanza. Credo sia la conseguenza della paura di essere esclusi dalla massa, in quanto oggi come oggi rischi di avere problemi nell'inserimento nel mondo del lavoro o nell'approccio con l'altro sesso...in nord Europa invece, siccome ci sono sussidi di disoccupazione per tutti, la gente se frega e si comporta in maniera congeniale al proprio modo di essere. In Finlandia rimasi sconvolto quando vidi che una persona su due fino ai 30anni era un metallaro...in Italia faticherebbero molto per trovare un posto di lavoro con le trecce al pizzetto e le braccia completamente tatuate con mostri e teschi (da noi stelline e nome proprio sotto l'avambraccio).

4) Grossa confusione tra generazioni. Per fare un esempio, quando si esce la sera, si vedono gomito a gomito a cazzeggiare gruppetti di ragazzini di 14anni e gruppetti di uomini di 40anni...adolescenti e quarantenni fanno quasi la stessa vita nel tempo libero: locali, palestra, facebook, canne, vacanze all'estero. L'horror non è più vissuto come "un'opposizione" allo stile di vita dei "grandi", perchè ormai è tutto un unico minestrone.
Inoltre il "bigottismo" (non so come altro definirlo) è aumentato...i genitori si spaventano subito se il proprio figlio fa uso di materiale "strano" e violento...a noi all'epoca invece non dicevano nulla, neanche se ne accorgevano per quanto l'immaginario horror era diffuso nella società.


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