Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 8:32 pm 
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dogares ha scritto:
E per assurdo...se tu ( Imp ) fossi l'editore, come la sbloccheresti ?



Criticare è sempre più facile che proporre alternative, se avessi un'idea veramente valida non starei a proporla qui sul forum, ma andrei dritto in via Buonarroti, la esporrei ai vari Marcheselli/Gualdoni/Canzio/Sclavi, e mi inchinerei modestamente di fronte all'applauso scrosciante che i sunnominati mi tributerebbero, per non parlare della benedizione dall'alto che gli spettri di Gianluigi e Sergio Bonelli mi accorderebbero. La situazione, in mancanza di Sclavi, o di un autore che sia al tempo stesso geniale e soprattutto prolifico in grado di restituire identità a Dylan non è semplice. Diciamo che puntare alla genialità di Sclavi in questo momento è impossibile, però recuperare una media del 7 per ogni albo, con qualche punta occasionale di eccellenza, per me è possibile, mentre invece attualmente trovo che bisogna incrociare le dita per allontanarsi dalla pura mediocrità.

Per gioco, provo a dire le cose che piacerebbe vedere A ME:

1)Da lettore preferisco leggere 3 storie buone all'anno che non 3 buone e 17 insufficienti, per cui ho smesso di comprare regolarmente gli albi, e leggo solo quelli di autori che mi interessano, di albi la cui trama mi intriga, o che qui sul forum mi vengono segnalati come interessanti da parte degli utenti di cui più mi fido. Dal punto di vista artistico, se ogni anno escono 3 storie buone all'anno, per mantenere la media alta converrebbe pubblicare solo quelle tre storie e bocciare le altre. Da un punto di vista commerciale ovviamente sarebbe un puro suicidio, però è possibile che ogni anno aumentano il numero di pubblicazioni e il numero di storie buone rimane costante? Nel breve periodo la cosa conviene, perchè si fanno più soldi, ma nel lungo periodo annacquare la qualità della serie penso possa accelerare l'erosione di lettori.
2)I paletti. Se proprio vi devono essere, e io ne ho seri dubbi, perchè tutta questa pressione da parte dell'opinione pubblica nei confronti di Dylan Dog non ce la vedo, che almeno siano imposti con intelligenza, perchè a me pare che l'autocensura sia ormai più severa della censura stessa... se bisogna evitare di scandalizzare la gente con eccessivo splatter, almeno si cerchi di non scandalizzare la gente del 2012 e non quella degli anni '70... il mondo va avanti, e la Bonelli va indietro! E pure riguardo alla politica di non lasciare le cose inspiegate... basta spiegarle sinteticamente, non mettere la storia del mondo da adamo ed eva alla spiegazione (tipo il caso del santuario, in cui viene rievocato il caso di una nave scomparsa per spiegare la correlazione fra 'cibo caldo' e 'il fatto che i tizi si fossero allontanati da poco').
E una volta imposti i paletti, bisogna giocarvi dentro con intelligenza, se non puoi mettere splatter in una storia, non fare un soggetto slasher, perchè lo slasher con gli omicidi fuori campo finisce per fare pena. Piuttosto facci un horror psicologico, tipo quelli proposti dalla barbato, in cui non si vede una goccia di sangue, ma alla fine inquietano molto più di una carneficina. Se si decide di virare sulla commedia nera (alla arsenico e vecchi merletti), bisogna assicurarsi che le battute siano sufficientemente brillanti, non basta farne di 'simpatiche', devono piegarti dalle risate... come succedeva per 'ai confini del tempo' e per 'grand guignol'
3)La gestione degli autori. Una volta Manfredi mi disse che aveva problemi a trovare disegnatori bravi nel fare i cavalli per Magico Vento, perchè erano tutti dirottati su Tex. Questo che significa che c'è una politica della bonelli nell'assegnare gli autori alle varie serie... per me, visto che gli autori in grado di sfornare sistematicamente buone storie per Dylan sono pochi, e neanche troppo prolifici, per quanto mi faccia piacere vederli al lavoro su miniserie e altri progetti, trovo strano che non si riesca a farli ruotare in modo da avere che almeno un paio di questi siano a lavoro su Dylan mentre gli altri fanno miniserie e altro... in questo momento sono stati TUTTI dirottati contemporaneamente altrove, speriamo nelle nuove leve Bilotta Accattino e Cavaletto, perchè l'assenza contemporanea dei vari Barbato (che almeno sta seguendo progetti extrabonelliani) Medda Enna, Ambrosini e Recchioni (a eccezione delle storie già in cantiere)
4)Linee guida. Le politiche editoriali non possono determinare la presenza o assenza di capolavori, però almeno incoraggiare gli autori a battere certe vie piuttosto che altre. In origine in Dylan Dog i mostri erano sempre espressione delle fobie di Sclavi, dei problemi della società, la storia cercava sempre di spiazzare con scelte narrative inedite... la storia avventurosa pura e semplice era un'eccezione, e quando c'era era fatta bene... oggi è diventata la regola quella dell'avventura di routine (spesso scritta pure male), e dobbiamo pregare per una storia che veicoli qualcosa della sensibilità di chi la scrive (spesso sotto forma di predicozzo). E allora non si può pensare che sia solo una coincidenza, o è una politica editoriale, o un'incapacità nello scegliere autori che sappiano farlo.
5)Il mestiere. Va bene rimpiangere la genialità di Sclavi, ma certe volte ci si accontenta di caratteristiche che potrebbero uscire con un minimo di mestiere. Trame coerenti, colpi di scena con un minimo di trucchi per dare imprevedibilità, e al tempo stesso attenzione a non farli uscire totalmente ad minchiam, attenzione nella caratterizzazione dei personaggi, controllare gli errori di battitura... son tutte cose che richiedono più impegno che non ispirazione, e che andrebbero date per scontate in un fumetto del livello di Dylan Dog.
6)Personaggi. Basta vedere i nick dei neoiscritti, tutti provengono da personaggi comparsi nei primi tempi, o da personaggi creati dai soliti noti... tanti mana_cerace87, uomini invisibili, breedaniels, e nessuno che prenda ispirazione da un albo recente, l'ultimo caso è di un matermorbi. I personaggi si limitano a svolgere i loro ruoli, al massimo hanno una sola caratterizzazione di massima presa da qualche stereotipo o da qualche tic che gli si affibbia in chiave ironica (tipo la ragazza golosa di bizza), e per il resto sono totalmente intercambiabili. Pure qua non si pretende per forza di raggiungere il livello sclavi, però la Barbato è riuscita a creare personaggi indimenticabili come Angelique e Murray, Ruju ha creato una figura iconicamente affascinante come Fallen e personaggi forti senza stereotipi coem Diane Crane, possibili che di tanti dei nuovi non si riesca a trovare un solo personaggio che 'buchi la pagina'? al massimo qualcheduno che almeno ti ricordi come si chiamae lo riconosci quando lo vedi (tipo liam il bugiardo, che forse è uno dei migliori), ma ce ne fosse uno che un neoiscritto possa amare e identificarcisi tanto da sceglierlo come nick... tolta mater morbi?
7)Più di tutto vorrei che si ammetta che un problema c'è, e che richiede di lavorarci su... che all'esterno dicano che tutto va bene è normale, ma spero che all'interno si rendano conto che le vendite attuali sono in costante calo e che sono date dall'estrema fidelizzazione del lettore bonelliano, legato più al personaggio che non agli sceneggiatori, ma che una situazione del genere non può durare in eterno, e un giorno sarà troppo tardi per invertirla.

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 9:48 pm 
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Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am
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the imp, poche chiacchiere. Alla Bonelli sanno benissimo come si dovrebbe scrivere Dylan Dog, ma non lo fanno scrivere così apposta, compresi quegli autori che qui trattano male. Non vogliono farlo, è per questo che è buona una storia su dieci.
Poi possono anche criticare il fatto che qui su CR7 siamo prevenuti, come dicono sul forum di Zagor. Abbiamo i nostri motivi, le nostre frustrazioni.
Nessuno riuscirà mai ad eguagliare Sclavi, ma se tanti autori vengono a lamentarsi con noi un motivo c'è... o no?
E noi che paghiamo dovremmo stare zitti?


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 10:23 pm 
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Punto della situazione/stato dell'arte davvero significativo&significante da parte di Imp, su cui concordo al 90% :wink: ...senza dilungarmi oltre per non infliggere doppio post-fiume di esorbitante sproloquio, anche perchè su alcune cose, molto simili, mi ero già spaparanzato in altra sede:

https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=7799&start=180


Il punto clou, secondo me verte sul #3, quello degli autori correnti e relative defezioni traumatizzanti degli ultimi tempi. Senza autori di una certa caratura, e con spunti di rilievo, non si va molto lontano: le storie più recenti dimostrano tutta l'asfissia d'idee in cui è piombata la serie da un pajo d'anni senza soluzione di continuità, eccetto che per quelle che sono ormai provvidenziali/saltuarie incursioni di storie (da tempo) in cantiere sotto la firma di Medda, Barbato, Recchioni o Enna, nuafragati altrove per kissakuali politiche editoriali (sciaguratissime) :evil: .
Non credo che molti di quelli che rimangono non possano scrivere DD come vorrebbero e la SBE li freni: secondo me non ne sono capaci a lungo andare e ad alti ritimi; una volta esaurite le cartucce con quelle 3/4 storie buone, non hanno più niente da dire e sono destinati a girare a vuoto con albi di ottava categoria, che non solo non sono buoni per DD, ma scendono oltre la soglia di decenza per qualsiasi testata. Sbagliatissimo puntare su di loro per tirare avanti la carretta (funebre). :x:
Speriamo in nuove leve prolifiche di idee, o negli sviluppi di Cavaletto ed Accattino...più presenti.

E quindi: sui presunti "paletti" (punto #2) il problema mi sembra meno pressante e quasi secondario, visto che un ritorno posticcio allo splatter (messo a mo' di contentino parafulmico e parachiappico) non risolverebbe nulla in mancanza di storie robuste/avvincenti e di autori di livello :tc: .
La politica dello "spiegonismo ad ogni costo" non la sapevo imposta direttamente dalla redazione, e la cosa m'inquieta non poco immaginandola impaurita dall'incombere di lacune logiche-narrative che sfumano nel vago/surreale - terrore davvero paradossale se si pensa che siamo davanti ad una testata che si occupa di incubi (in parte fittizi) e non di un quotidiano cronachistico, come quelli ben più fantasiosi e deliranti che invadono le edicole oggidì.
Che Sclavi non si esprima su certa roba, o neanche la legga più, pare ormai molto più che probabile :cry: .

Creare personaggi non-usa&getta (punto #6) la vedo molto difficile per il momento quanto ad emergenza-caratterizzazione , anche per l'impostazione tipicizzata di molte storie, orientate verso una bruciante leggerezza da sveltina riempitiva o poco più. Nulla che rimanga da tutto ciò che si sottrae, allo spessore :( .
Ancora più difficile credo sia (punto #7) una presa di coscienza autocritica dall'interno della situazione, finendola di cullarsi nella fidelizzazione di quel lettore duroammorire che prima o poi non riuscirà più a comprare certi numeri per senso di umiliazione strisciante ed offesa palese. Avverto un'impermeabilità di fondo, non alla critica, quanto al ri-orientarsi/re-interfacciarsi dopo la critica. Si va avanti semplicemente scrollando la spalle, e le rotative sono quelle di bulldozer tipografici senza retromarcia :? .

La cosa che più che mi incuriosisce riguarda le nuove leve: chi si è avvicinato solo negli ultimi 3 o 4 anni a DD cosa ne pensa in generale? Era questo il fumetto che si aspettava dal vociare della fama che lo precede? Come smaltisce il divario sincronico (visto che non sono passati degli anni per lui/lei) tra le nuove e vecchie storie che ha reperito via via? Perchè si sente motivato a comprarlo?
E soprattutto...tra la marea di fumetti oggi a disposizione di cui possiede conoscenza - italiani, giapponesi, americani, etc - se la sente di dire che DD è un'acquisto che merita quanto a qualità? Se la sente di presentarlo ad i suoi amici e di incoraggiarne la lettura?

Beata gioventù...beoti noi (ammuffiti e biliosi) :?:

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 12:08 am 
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Quoto l'intervento di The Imp in quasi tutto. Mi preme sottolineare sopratutto l'ultimo punto. Non voler capire che ESISTE UN PROBLEMA Dylan Dog ( e mi si scusi per il maiuscolo ) è come chi avverte una fitta fissa al centro del petto e fa finta di niente sin quando non crolla a terra. Nessuno, come è stato detto, pretende che Sclavi torni in pompa magna, ma certo che se anche gli autori bravi e validi sono dirottati altrove o prendono il largo per altre cose, occorre guardare in faccia alla realtà e invertire la rotta. Vero anche il punto sulla pochezza dei personaggi di contorno ( salvando solo Liam e la ragazza che veniva dal passato, e direi anche Mavì de L'ultimo Arcano ) che sono ormai stereotipi privi di personalità, gusci vuoti utili solo per creare le tematiche delle storie e nulla più.

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 11:35 am 
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wolkoff ha scritto:

La cosa che più che mi incuriosisce riguarda le nuove leve: chi si è avvicinato solo negli ultimi 3 o 4 anni a DD cosa ne pensa in generale? Era questo il fumetto che si aspettava dal vociare della fama che lo precede? Come smaltisce il divario sincronico (visto che non sono passati degli anni per lui/lei) tra le nuove e vecchie storie che ha reperito via via? Perchè si sente motivato a comprarlo?
E soprattutto...tra la marea di fumetti oggi a disposizione di cui possiede conoscenza - italiani, giapponesi, americani, etc - se la sente di dire che DD è un'acquisto che merita quanto a qualità? Se la sente di presentarlo ad i suoi amici e di incoraggiarne la lettura?

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Io mi sono avvicinato a DD poco tempo fa, prima avevo letto sporadicamente qualcosa a scrocco. Sono partito con il giorno del licantropo (che reputo ancora una buona storia) e leggendo le storie uscite nei mesi successivi spesso non capivo il perchè delle critiche che venivano mosse alle storie. Oggi dopo aver recuperato e letto molte storie più vecchie ho capito :cry: Ora a chi mi chiede di DD consiglio di leggere le vecchie storie e solo alcuni albi di quelli recenti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 3:38 pm 
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Mirco ha scritto:
Alla Bonelli sanno benissimo come si dovrebbe scrivere Dylan Dog, ma non lo fanno scrivere così apposta, compresi quegli autori che qui trattano male. Non vogliono farlo, è per questo che è buona una storia su dieci.


Perché? :| Non è una domanda retorica, ma sincera curiosità. Non godo dei contatti che hanno molti di voi con le "alte sfere" e gli autori in genere e, da osservatore esterno, ma appare davvero illogica questa cupio dissolvi tale da fare a pugni con il buon senso imprenditoriale. Mentre posso comprendere una scarsa capacità degli autori come quella cui accennava wolkoff, non colgo le motivazioni che starebbero dietro un volontario livellamento verso il basso. Qualche buon'anima mi illumina? :?:


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 4:42 pm 
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Quello di Imp, il classico post da incorniciare.

Ultimamente ho recuperato dei vecchi numeri di Zagor e, tanto più considerando la natura ancor più popolarista di quella testata, mi sono stupito per come un fumetto di 50 anni fa fosse scritto, oltre che meglio (vabbè parliamo di Gian Luigi Bonelli e Guido Nolitta), anche in modo più moderno e diretto di quanto si possa leggere oggi su buona parte dei numeri di Dylan Dog.

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 6:19 pm 
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Iscritto il: dom mar 11, 2012 12:50 am
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Località: Forte dei Marmi
wolkoff ha scritto:
La cosa che più che mi incuriosisce riguarda le nuove leve: chi si è avvicinato solo negli ultimi 3 o 4 anni a DD cosa ne pensa in generale? Era questo il fumetto che si aspettava dal vociare della fama che lo precede? Come smaltisce il divario sincronico (visto che non sono passati degli anni per lui/lei) tra le nuove e vecchie storie che ha reperito via via? Perchè si sente motivato a comprarlo?
E soprattutto...tra la marea di fumetti oggi a disposizione di cui possiede conoscenza - italiani, giapponesi, americani, etc - se la sente di dire che DD è un'acquisto che merita quanto a qualità? Se la sente di presentarlo ad i suoi amici e di incoraggiarne la lettura?



Provo a dare qualche risposta. Quando mi sono avvicinato a DD non avevo esperienza di alcun genere di fumetti tranne Tex, Peanuts, Asterix e Topolino, e tutti visti da "infante". Quindi la prima impressione fu ottima -la mia prima volta fu Il Modulo a38-, anche di fronte a storie come La Strage dei Graham o Il Re delle Mosche, fate vobis... La fama non l'avevo considerata molto, proprio per questa inesperienza nel campo. Subito dopo i primi acquisti, comunque, ho iniziato a recuperare le prime storie, quindi il divario sincronico non è stato difficile smaltirlo, perchè il mio interesse è confluito subito su queste ultime. E mi sono affezionato a Johnny Freak come a Bree Daniels, a Whitty e Chocky come a Nessuno e Birdy. Il comprarlo è già diventata abitudine, quotidianità, anche perchè il recupero delle vecchie storie sta continuando -lentamente causa scarsezza di pecunia :D-. Viceversa, però, anche con scarsa conoscenza in materia mi sono già reso conto da tempo di come la marea di fumetti di cui parli sia mediamente di qualità maggiore, anche quando non mi riferisco a capolavori (esempio, chi considera la miniserie Dr.Morgue di qualità migliore degli ultimi 6 DD?). Però DD è DD, e l'ho consigliato già a vari amici, perchè l'atmosfera e i temi con cui ti coinvolge sono inimitabili. Per assurdo, posso dire che per l'esperienza che ho, il motivo migliore per cui le nuove leve iniziano ad acquistare DD è.. il recuperare le vecchie storie dopo averle conosciute :D.

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- When I'm sad, She comes to me, with a thousand smiles, She gives to me free... J.Hendrix


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 9:32 pm 
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Iscritto il: ven nov 04, 2011 5:48 pm
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wolkoff ha scritto:
La cosa che più che mi incuriosisce riguarda le nuove leve: chi si è avvicinato solo negli ultimi 3 o 4 anni a DD cosa ne pensa in generale? Era questo il fumetto che si aspettava dal vociare della fama che lo precede? Come smaltisce il divario sincronico (visto che non sono passati degli anni per lui/lei) tra le nuove e vecchie storie che ha reperito via via? Perchè si sente motivato a comprarlo?
E soprattutto...tra la marea di fumetti oggi a disposizione di cui possiede conoscenza - italiani, giapponesi, americani, etc - se la sente di dire che DD è un'acquisto che merita quanto a qualità? Se la sente di presentarlo ad i suoi amici e di incoraggiarne la lettura?

Io ho imparato a leggere con Dylan, lo leggo da sempre, e quindi a maggior ragione la risposta alla tua domanda è SI.


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: dom mar 18, 2012 9:50 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 8:36 pm
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Anch'io ho iniziato a leggere con e su Dylan [penso di essere il ragazzo più giovane qui dentro - o uno dei].

Lo consiglierei? Basta dare un'occhiata al forum. Non porrei neanche la domanda.

Spesso si tende a dimenticare che il fumetto [leggasi: opera d'arte, o oggetto estetico] non è un'entità autosufficiente e autonoma, che giace beata in qualche sperduto iperuranio o terzo regno.
È un veicolo di significato - ma di significato intrinseco. Per estrinsecarsi deve aderire ad un animo, che a sua volta alimenta un gusto. Senza questo contatto, quest'incontro, il fumetto tace.

Esistono animi e gusti più o meno coltivati, sofisticati; ma la radice prima del termine "sofisticato" è pregna di negatività. Ad memoriam.

Con tutto il rispetto per le stroncature diacroniche degli animi sofisticati: spesso si tende a dimenticare lo spazio denso della diversità sincronica.

È davvero "stupido" chi legge Moccia o chi guarda Amici? Davvero?


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: lun mar 19, 2012 12:20 am 
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Eva_Luna ha scritto:
wolkoff ha scritto:
La cosa che più che mi incuriosisce riguarda le nuove leve: chi si è avvicinato solo negli ultimi 3 o 4 anni a DD cosa ne pensa in generale? Era questo il fumetto che si aspettava dal vociare della fama che lo precede? Come smaltisce il divario sincronico (visto che non sono passati degli anni per lui/lei) tra le nuove e vecchie storie che ha reperito via via? Perchè si sente motivato a comprarlo?
E soprattutto...tra la marea di fumetti oggi a disposizione di cui possiede conoscenza - italiani, giapponesi, americani, etc - se la sente di dire che DD è un'acquisto che merita quanto a qualità? Se la sente di presentarlo ad i suoi amici e di incoraggiarne la lettura?

Io ho imparato a leggere con Dylan, lo leggo da sempre, e quindi a maggior ragione la risposta alla tua domanda è SI.


Vi ringrazio per l'onestà delle risposte, ...e prendo spunto da quella di Eva che sintetizza un po' dello spirito ottimista (il qual mal non fa :wink: ) che giustamente tiene ancora a galla i nuovi arrivati sulle zattere/rottami del relitto in acque torbide. Resta il fatto che dagli utenti del forum apposito...è normale aspettarsi risposte simili, perchè altrimenti non avrebbero (quasi) ragione di trovarsi qui insieme agli altri, uniti da una passione/interesse comune .

Però, parlando sinceramente a cistifellea aperta :tc: , e invertendo i punti di vista, se disponessi di una time(bokan)machine
ed avessi 15 anni di questi tempi...non conoscendo DD...ed imbattendomi in un pajo di numeri a caso della recente produzione, sarebbe difficile per me rimanere impressionato ed affezionarmi alla testata senza ri(n)correre ai numeri del passato. Nel migliore dei casi metterei tutto da parte sbuffando, senza esser tentato ad approfondirne la conoscenza, deviando la mia attenzione su altre testate ed altri prodotti: la scelta adesso è mostruosa, e non faticherei a trovare altro in fumetteria, magari all'interno della stessa SBE....a livelli di qualità superiore o quantomeno più soddisfacente :o .

Insomma il rischio d'infatuazione/suggestione sarebbe minimo, proprio per l'appeal scarso esercitato/-abile dalle recenti storie. Mi perderei in un bicchier d'acqua (reflua) e relegherei DD alle letture episodiche o da scrocco. Quanto a consigliarlo caldamente, senza aver letto nessun numero fondante fino al 100, mi troverei in una certa difficoltà di fondo....sempre per la valanga di alternative disponibili a tutti.
Insomma questo sciapo Old Boy non farebbe affatto presa su di me, non scatterebbe la scintilla, e crederei che sarebbe lo stesso per i miei ipotetici amici/coetanei (ari-)15enni :| .

Ed è proprio questo che mi allibisce, per le sue implicazioni :mad: : la testata è in perdita costante, aumentano le defezioni, scarseggiano i nuovi arrivi...e la casa editrice continua ad esibire una policy che non premia la qualità ma allontana i lettori, credendo invece (erroneamente) di andare incontro ai gusti odierni/comuni e di stabilizzare la vendita delle copie.
In pratica suppongono, con presunzione qualunquistica e faciloneria dolosa, che è questo il DD che adesso la maggioranza della gente gradisce e di cui si accontenta senza batter ciglio....mentre non si rendono conto di come molto facilmente ai neo-arrivati basti guardarsi un po' attorno, abbozzare dei paragoni e confronti, per lasciare DD friggersi nella sua agonia ed interessarsi ad altro . Non tutti hanno la solleticabile curiosità di andarsi a procurare gli arretrati o di credere di esser soltanto incappati in un periodo "no". :roll:

E così l'emoraggia prosegue...mentre lo zoccolo duro si contorce indignandosi a vuoto, pur continuando a devolvere ogni mese il consueto obolo per la causa (vana) in edicola, il più delle volte per una questione puramente affettiva o d'abitudine :cry: .

Nikolaj Stavrogin ha scritto:

Esistono animi e gusti più o meno coltivati, sofisticati; ma la radice prima del termine "sofisticato" è pregna di negatività. Ad memoriam.

Con tutto il rispetto per le stroncature diacroniche degli animi sofisticati: spesso si tende a dimenticare lo spazio denso della diversità sincronica.




Non essendo questo un forum di epistemologia estetica non entro nel dettaglio delle categorie qui esposte...ma posso assicurare che in questo forum non si esibisce una lettura "colta e/o coltivata" delle storie per puro amore di sofisticherie bizzarre o bizantinismi critici, con tanto di ghirigori manieristici a margine per il puro piacere di offendere o umiliare dei bersagli potenziali.
Il responso se complesso lo è per l'esperienza acquisita, e non per lo snobbismo involuto di una frangia esclusiva ed autocompiaciuta che si sottrae al confronto per il capriccianesimo dei suoi gusti "elevati" e schizzineggianti tra merletti ed orpelli varii :o .

E poi, quanto ai sofismi alla base del "sofisticato"...l'accezione negativa del termine è solo un controprodotto originato dalla retro-accademia spaventata dal potere (de)mistificante della parola...e su questo Gorgia e Protagora ci avevano visto lungo già in tempi non sospetti... :D


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Bello spunto PaperTiger, e quanto a supercazz(u)ole ci sarebbe anche questa...laser 8-) :

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Se si parla di diversità sincronica, alzo le manine e mi arrendo. Fate di me quel che volete. :?: :?:

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Tigredicarta mi hai anticipato :mrgreen: :mrgreen:


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