Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 1:40 pm 
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Iscritto il: dom mar 04, 2012 1:37 pm
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dogares ha scritto:
E cmq: non so se Dylan abbia assorbito la ( non ) cultura dei reality ( in fondo però si finisce per incolparli di tutto ), so che questa non cultura è stata assorbita dalla società e dall'arte in generale.
Credo che Imp abbia fotografato bene la situazione, siam passati da un fumetto innovativo con radici nella cultura Bonelli, ad uno di puro intrattenimento. Va da se che il livello sia calato.
E per assurdo...se tu ( Imp ) fossi l'editore, come la sbloccheresti ?
E Kramer ? E anche Nyra..? Elettra ? E anche a Lady...
Dite quello che secondo voi occorrerebbe fare per rivitalizzare il nostro indagatore ( se ciò è possibile...).
Modestamente dico che personalmente la cura sarebbe semplice e complessa al medesimo tempo: far salire la qualità delle storie non avendo paura di innovare e di affrontare tematiche magari forti ma coraggiose.


In realtà è difficile innovare se si parla di una testata che ha superato i 300 albi...e quì subentra secondo me la "colpa" degli anni in cui viviamo...oggi i prodotti entertaiment hanno una durata troppo limitata nell'immaginario collettivo, ricordiamo per quanti anni i vari Nightmare, La Casa o semplicemente film come Rambo o Conan il Barbaro o Porky's sono rimasti in auge fra i teenager, si parla tranquillamente di 10 anni di vivo interesse, mentre oggi un film dopo 15 giorni viene dimenticato. Inoltre non c'è una cultura horror ben definita oggi, si fanno quasi solo remake e i personaggi sono sempre un gruppo di ragazzi stile reality show: il bello, il nerd, la troia, un afroamericano e il maniaco di turno. Il problema odierno è l'immaginario collettivo non definito, un minestrone assurdo, inoltre, tranne i geek, la quasi totalità degli under 25 passa ogni istante libero su Facebook, non riuscendo più a coltivare interessi personali.


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 4:13 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Basta vedere cos'era il Dylan di Sclavi e com'erano costruire le storie: Sclavi prendeva spunto dalla cronaca, da quel che succedeva attorno a lui; "leggeva" i tempi e ne dava una propria interpretazione fumettistica, in storie che (non bisogna dimenticarlo) erano tecnicamente impeccabili. Lo si potrebbe fare anche oggi? Certo che si potrebbe: come e più di ieri. Solo che gli autori non lo fanno. Non c'entrano niente i 300 numeri e l'esaurimento delle tematiche: Dylan sarebbe ancora attualissimo, come personaggio, e avrebbe ancora molto da dire. Il fatto è che non lo si sfrutta nella maniera corretta (o perché non si è in grado o perché non si vuole farlo).

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 5:36 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Ha ragione Rimatt. Dylan Dog era il filtro con il quale Sclavi leggeva i tempi. Oggi, invece, è il filtro di una redazione allo sbando!

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 6:54 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
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rimatt ha scritto:
Lo si potrebbe fare anche oggi? Certo che si potrebbe: come e più di ieri. Solo che gli autori non lo fanno.
E Medda? Non mi sembri tu, Rimatt! :o :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 7:11 pm 
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Iscritto il: dom mar 04, 2012 1:37 pm
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rimatt ha scritto:
Basta vedere cos'era il Dylan di Sclavi e com'erano costruire le storie: Sclavi prendeva spunto dalla cronaca, da quel che succedeva attorno a lui; "leggeva" i tempi e ne dava una propria interpretazione fumettistica, in storie che (non bisogna dimenticarlo) erano tecnicamente impeccabili. Lo si potrebbe fare anche oggi? Certo che si potrebbe: come e più di ieri. Solo che gli autori non lo fanno. Non c'entrano niente i 300 numeri e l'esaurimento delle tematiche: Dylan sarebbe ancora attualissimo, come personaggio, e avrebbe ancora molto da dire. Il fatto è che non lo si sfrutta nella maniera corretta (o perché non si è in grado o perché non si vuole farlo).


Non sono del tutto d' accordo. Il quadro della societa' di oggi e' molto diverso rispetto a 25anni fa. Prima c era innanzitutto distinzione tra gli adulti e gli adolescenti, mentre oggi a35 anni spesso si fa la stessa vita dei 15enni. Le istituzioni sono rappresentate da persone dedite al vizio, alla droga e alla prostituzione, non c'è piu' il famoso confine tra bene e il male, ma solo una contrapposizione tra chi e' ricco ( di solito perche appartiene a famiglie benestanti) e chi e' povero (qualsiasi persona che vive del proprio lavoro mal pagato e precario).
In questo scenario la cronaca ci racconta solo di bullismo, stalking e disperazione per la mancanza di soldi. Inoltre i social network creano un omologazione del gusto personale senza pari e hanno imposto un falso buonismo che mal si coniuga ad un immaginario horrorifico. Insomma secondo me le nuove sceneggiature e soggetti sono piatti e banali perche' la realta' circostante e' piatta e banale. Al contrario negli anni80/primi90 l' atmosfera generale era molto viva e carica di innovazione nell entertaiment, cosa che si puo riscontrare nei Dylan di quel periodo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 7:15 pm 
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MandarinoFish ha scritto:
rimatt ha scritto:
Lo si potrebbe fare anche oggi? Certo che si potrebbe: come e più di ieri. Solo che gli autori non lo fanno.
E Medda? Non mi sembri tu, Rimatt! :o :mrgreen:


Medda non scrive più per Dylan, purtroppo. :cry:

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 7:17 pm 
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zorlac ha scritto:
Non sono del tutto d' accordo. Il quadro della societa' di oggi e' molto diverso rispetto a 25anni fa. Prima c era innanzitutto distinzione tra gli adulti e gli adolescenti, mentre oggi a35 anni spesso si fa la stessa vita dei 15enni. Le istituzioni sono rappresentate da persone dedite al vizio, alla droga e alla prostituzione, non c'è piu' il famoso confine tra bene e il male, ma solo una contrapposizione tra chi e' ricco ( di solito perche appartiene a famiglie benestanti) e chi e' povero (qualsiasi persona che vive del proprio lavoro mal pagato e precario).
In questo scenario la cronaca ci racconta solo di bullismo, stalking e disperazione per la mancanza di soldi. Inoltre i social network creano un omologazione del gusto personale senza pari e hanno imposto un falso buonismo che mal si coniuga ad un immaginario horrorifico. Insomma secondo me le nuove sceneggiature e soggetti sono piatti e banali perche' la realta' circostante e' piatta e banale. Al contrario negli anni80/primi90 l' atmosfera generale era molto viva e carica di innovazione nell entertaiment, cosa che si puo riscontrare nei Dylan di quel periodo.


Appunto: su una società del genere ci sarebbero molte, moltissime storie da raccontare. Non è che Sclavi scrivesse di quel che vedeva intorno a sé per esaltarlo, tutt'altro... Anzi, direi che oggi ci sono perfino più stimoli che allora.

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 7:55 pm 
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In che senso più stimoli? Gli anni 80 ci hanno regalato alcuni tra i migliori film horror di sempre, i romanzi di King dell'epoca sono i migliori, inarrivabili anche per lo stesso King per fare un'altro esempio. Oggi esce solo porcheria 3d e filmacci dozzinali scopiazzati...non credo che sia una mia opinione. E' un pessimo momento per l'horror a cui bisogna aggiungere che siccome ormai è difficilissimo essere originali perchè è già stato fatto tutto, gli sceneggiatori vanno in crisi totale perchè non sanno di che scrivere. Sclavi negli anni80 aveva campo aperto...oggi il campo è ristretto e la scarsa qualità di tutto l'entertaiment attuale ne è la prova concreta...poi ovviamente qualcuno ti dirà, e faccio un altro esempio, che Il cavaliere oscuro è molto meglio del primo Batman per gli effetti speciali e non so cos'altro, oppure che film come Scontro tra titani sono meglio di Conan il Barbaro...ma la realtà è ovviamente molto diversa, non vedo presenza di stimoli significativi...inoltre, mi secca essere ripetitivo ma credo sia importante, l'audience è narcotizzata da facebook. Ho amici che mentre vediamo un film non staccano gli occhi dall' iphone (che non so come fanno a comprare perchè affermano di non avere i soldi per mangiare) per controllare il proprio profilo su facebook. Ci vuole la mente sgombra per farsi un'opinione su ciò che si osserva e quella oggi manca.


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 8:39 pm 
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comunque che oggi non ci siano stimoli e che l'ultimo Batman non sia all'altezza del primo sono pareri personali, mica oro colato. Non avrei nulla da ridire ma parli di una realtà molto diversa, ma resta diversa secondo te, magari per tanti è così davvero.

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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: ven mar 16, 2012 10:57 pm 
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Daryl Zed ha scritto:
comunque che oggi non ci siano stimoli e che l'ultimo Batman non sia all'altezza del primo sono pareri personali, mica oro colato. Non avrei nulla da ridire ma parli di una realtà molto diversa, ma resta diversa secondo te, magari per tanti è così davvero.


Pareri personali quelli su un film, ci mancherebbe. Il primo Batman usciva in un periodo non sospetto, il 1989, rilanciando il genere "supereroi", genere in cui oggi siamo bombardati di titoli incredibilmente dozzinali, solo il fatto che era il primo capitolo ne amplificava l'impatto con il pubblico.
Al contrario il decimo (credo, boh!) film della serie, per quanto ben fatto, diventa la solita solfa trita e ritrita (personalmente lo trovo orrendo, sembra la pubblicità della macchina di Batman).Lo stesso vale per l'horror degli anni80, che aveva carattere generazionale ed offriva prodotti innovativi mentre oggi assistiamo allo scempio più totale e alla minestra sempre più riscaldata...e anzi ci becchiamo come innovazione la "meraviglia" del 3d, perchè è meglio una novità tecnologica rispetto ad un bel film nel mondo di oggi.
E siamo sempre a parlare di innovazione, per me è questo il problema dell'intrattenimento moderno e quindi anche di Dylan Dog.sulla base del fatto che preferire l'ultimo Batman al primo sia una questione personale si può estendere la questione a Dylan Dog...qualcuno può ritenere gli ultimi 50 numeri di Dylan migliori dei primi 50...parere legittimo, ma sappiamo bene che le cose non stanno esttamente così

Sclavi ebbe l'idea e scrisse i suoi albi sulla base delle sue idee. Dylan era una scommessa in cui credeva, oggi non ha senso un discorso del genere e nessuna generazione sarebbe coinvolta da un progetto editoriale come accadde per Dylan Dog, perchè i fumetti attualmente interessano solo agli appassionati. l


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 12:04 am 
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Credo sia un discorso più vasto. L'horror, come genere letterario, ha il suo inizio con Edgar Allan Poe che seppe attingere magistralmente alle paure ancestrali di origine medioevale ( il gatto nero, il pozzo ed il pendolo, le torture ) coniugandole con le inquietudini dell'uomo del suo tempo. Da allora quel genere ha spopolato, sviluppandosi prima nel teatro e poi con il cinema. La sempre maggiore funzionalità del cinema e del suo modo fantastico di mostrare la realtà, hanno condizionato l'horror da sensazione immaginifica di stampo letterario a visiva di tipo cinematografico. Ma le paure e la violenza dell'uomo moderno, oltre ad esser accresciute e modificate con la sempre maggiore frenesia contemporanea, hanno spinto sempre più in alto l'asticella di ciò che era mostrabile o meno, in una tematica horror. I film di quel genere sono mutati, diventando sempre più frenetici, pieni di azione, destinati ad un pubblico giovane e per questo abituato ai ritmi usa e getta del nuovo millennio. Oggi la paura si dimentica dopo poche sequenze, i libri non si leggono quasi più, i fumetti anche peggio. Non si ha più voglia di pensare e di riflettere, ma solo di vedere e vedere. L'horror di atmosfera, quello tetro e cerebrale di Shining non funziona più. Le idee nuove si accolgono con le pinze perchè investire soldi è rischioso e chi lo fa vuole solo un prodotto sicuro. I paletti sistemati da una società occidentale ricca di senso di colpa endemico, rallentano le scene forti, scorrette, la paura non va mostrata o meglio ancora indotta in chi guarda, ma derisa, alleggerita da dialoghi e situazioni riconoscibili dai giovanissimi. Come in un immenso videoclip.
Dylan che Sclavi ha sempre ispirato alla parte più nobile dell'horror e delle sue tematiche realmente sociali, forti, di discussione, ne ha risentito enormemente.

Sul film di Batman, credo che non esista paragone fra l'ultima pellicola di Nolan ed il filmetto gotico/elementare di Burton. A parer mio, naturalmente.

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MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 12:38 am 
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zorlac ha scritto:
In che senso più stimoli? Gli anni 80 ci hanno regalato alcuni tra i migliori film horror di sempre, i romanzi di King dell'epoca sono i migliori, inarrivabili anche per lo stesso King per fare un'altro esempio. Oggi esce solo porcheria 3d e filmacci dozzinali scopiazzati...non credo che sia una mia opinione. E' un pessimo momento per l'horror a cui bisogna aggiungere che siccome ormai è difficilissimo essere originali perchè è già stato fatto tutto, gli sceneggiatori vanno in crisi totale perchè non sanno di che scrivere. Sclavi negli anni80 aveva campo aperto...oggi il campo è ristretto e la scarsa qualità di tutto l'entertaiment attuale ne è la prova concreta...poi ovviamente qualcuno ti dirà, e faccio un altro esempio, che Il cavaliere oscuro è molto meglio del primo Batman per gli effetti speciali e non so cos'altro, oppure che film come Scontro tra titani sono meglio di Conan il Barbaro...ma la realtà è ovviamente molto diversa, non vedo presenza di stimoli significativi...inoltre, mi secca essere ripetitivo ma credo sia importante, l'audience è narcotizzata da facebook. Ho amici che mentre vediamo un film non staccano gli occhi dall' iphone (che non so come fanno a comprare perchè affermano di non avere i soldi per mangiare) per controllare il proprio profilo su facebook. Ci vuole la mente sgombra per farsi un'opinione su ciò che si osserva e quella oggi manca.


Non hai capito quel che intendo. Sclavi, per scrivere Dylan, prendeva spunto dalla realtà dell'epoca. Non dai film o dai libri: dalla realtà, dalla cronaca, dalla società. Da quel che vedeva in giro. In Dylan Dog, Sclavi ci offriva la propria visione del mondo. Il che potrebbe benissimo essere fatto anche oggi: la realtà offrirebbe molti spunti, certo non meno che negli anni Ottanta. Ci sarebbero moltissimi "mostri" e moltissime aberrazioni su cui scrivere.

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MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 1:21 am 
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Iscritto il: mar nov 29, 2011 10:40 pm
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Ormai sono un paio d'anni che non faccio che ripetermi che questa nostalgia dei c.d. fantastici eighties dovrà pur finire, prima o poi :evil: E nei film (e.g. Adventureland), e nella musica indie, e nelle storie dylaniate del Rrobe che la musica indie la odia... :cry: Stop, per la miseria!

Non credo davvero che oggi sia impossibile dar vita ad un prodotto artistico di qualità, né (e qui debbo mostrarmi in disaccordo col buon rimatt :D ) che questo dipenda necessariamente dal cogliere o meno lo Zeitgeist contemporaneo. Il fumetto Bonelli, a mio modesto modo di vedere, non ha mai assolto in Italia a questa funzione: gli albi di via Buonarroti hanno sempre proiettato il lettore in mondi altri, certo stimolando riflessioni analogiche col presente, ma questo perché, da bravi classici, hanno trattato temi universali e sentiti in ogni epoca (il diverso e l'orrore del quotidiano, nel caso di Dylan). Il ruolo di interprete dell'Italia contemporanea l'ha sempre svolto, nel nostro Paese, il fumetto Disney, naturalmente con toni molto pacati e ironici.

L'esatto contrario che negli USA, ove il fumetto supereroistico (il loro "Bonelli") ha sempre ammiccato al mood nazionale (anche recentemente, vedasi il concept di Civil War di Millar), mentre i colleghi Disney sono rimasti concettualmente bloccati nella dimensione dei 50s, come tra l'altro dichiara esplicitamente un autore del calibro di Don Rosa.

Tutto questo (così faccio finta di esser rimasto IT :D ) per dire che quello che manca all'ultimo DYD sono, banalmente, le buone storie. Che sia la mancanza di idee, la scarsa esperienza dei collaboratori ancora attivi sulla serie, i veti della redazione, la sovrapproduzione... Il problema è quello. Tex è fumetto acronico per definizione, e di riferimenti al contemporaneo ne vedo pochini (a parte farabutti e ladroni, ma quelli ci sono da sempre), però, per chi apprezza il genere, è sempre una piacevole lettura, perché il prodotto è ben realizzato. E questo è tutto ciò che fa la differenza tra il bravo Faraci di questi ultimi due mesi e le secche nizziane di qualche anno fa.

Lo stesso potrebbe essere per Dylan: poco cambia, alla fin fine, che si occupi di licantropi o citi il nostro mondo dei reality/talent come l'almanacco venturo, che sia horror o meno (Il Lungo Addio era un horror e non me ne sono accorto?). Basterebbe solo un po' più di cura e di selezione, magari producendo meno ma tagliando le ciofeche, ché di piramidi capovolte e compagnia brutta non sentirà la mancanza nessuno.

Linciatemi :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Considerazioni sulla nuova gestione della testata
MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 1:24 am 
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Forse si dimentica che il fumetto italiano (Bonelli in primis, naturalmente) prima che uscisse Dylan Dog era in crisi.
Inoltre, vorrei far notare - anche -, che Sclavi attingeva a tutto il suo immaginario per costruire le sue storie. Quindi: cinema, letteratura, filosofia, giochi di parole, telefilm, psicanalisi, paradossi, tematiche sociali. Di tutto.
E oggi mancherebbe questa materia prima?

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MessaggioInviato: sab mar 17, 2012 11:57 am 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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La grandezza di Tiziano era anche quella di coniugare elementi del quotidiano con tematiche horror classiche e per questo sempre attuali. Alla stregua di quanto faceva Poe, che univa tematiche ancestrali a paure quotidiane. Oggi tutti questi elementi non sono perduti, è perduta la capacità di fissarli in momenti cristallizzati nel tempo come libri, fumetti e cinema. Oggi tutto viene fagocitato dalla rapidità degli eventi e dalla schizofrenica voglia di assimilarli.

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