Cravenroad7

Paletti ce ne sono anche in Tex, e a modo loro sono rigidi quanto quelli di Dylan. In quanto allo stravolgimento di Tex, ti garantisco che c'è stato eccome... Già Nolitta lo stravolse un bel po', in storie pure bellissime come Caccia all'uomo o Il segno di Cruzado, ma di recente Nizzi ha fatto molto peggio (con robaccia come Fort Sahara, che a ripensarci mi provoca ancora i conati di vomito). Comunque ora Tex se la passa meglio di Dylan, non c'è dubbio.

Io sono in larga parte d'accordo con te.
Anche se credo che la vecchia teoria che il giudizio di Internet non conta rispetto al mercato di massa sia ormai, appunto, una teoria vecchia, superata e, soprattutto, pericolosa di questi tempi.
Oggi Internet è sempre di più il mercato di massa e non è fatto solo dai forum specialistici ma pure (e tanto) da tutti i vari social network.
E oggi, le aziende moderne, quando tanta gente sul web dice la stessa cosa, tendono a prendere in considerazione il loro giudizio.

Sono anche perplesso sul discorso della professionalità garantita dal ruolo che ricopri all'interno di un contesto aziendale sano.
Capita che anche un'azienda seria possa affidare degli incarichi a persone inadatte.

Ma questo, e lo dico chiaramente, non significa che Dylan sia una testata da buttare o che il qui crocifisso Gualdoni non abbia le qualità per ricoprire il ruolo che ricopre.
Dico solamente che il parere del tuo pubblico lo devi ascoltare con attenzione e ancora con più attenzione devi valutarne l'umore.
Non devi esserne schiavo, questo è ovvio, ma deve almeno tenerne conto quando prendi le tue decisioni.

Per carità: è un piacere vedere il proprio lavoro ridotto a marketing.

Grande RRobe

comunque secondo me che Tex sia più facile di Dylan da gestire non lo credo affatto vero

Colpito e affondato

@ Rrobe:
lavoro quotidianamente con gente che fa marketing, e ho grande stima di chi lo sa fare bene. Come ho detto, non mi piace mettere etichette, e comunque con questo non volevo sminuire il tuo lavoro, proprio perché non mi permetterei mai di sminuire chi lavora nel marketing. Al più, era un complimento velato.


@ a LadyofDarkness:
vedrò di non abbandonare la nave...

E comunque, grazie Rrobe per aver detto la tua su 'sto argomento!

Penso che tu non intedessi dire che Roberto fa solo marketing, ma che pubblicizza bene un buon prodotto.

@ Survivor.
Esatto, ma su questo punto io e Rrobe ci siamo già chiariti al telefono.
Tutto a posto...

X carità...gestire un mito è sempre difficilissimo. Io volevo dire che il genere di Tex è abbastanza lineare.
Che poi esistano differenze fra Sentieri selvaggi e Il buono, il brutto e il cattivo, è evidente.
Dylan, almeno all'epoca, andava verso un sentiero più inesplorato.

Quindi riprendo quota qui, affermando che un conto e la naturale evoluzione che un personaggio può e deve avere dal 1986 ad oggi, un conto è la sua involuzione o alienazione. A parte che se proprio vogliamo dirla tutta, ritengo che chi tende a cristalizzare tutto è la Bonelli in se, dato che Dylan ripete ritualmente le medesime cose da decenni. Ma dico, perchè allora non ambientare Dylan negli anni 90 e chiuso ? Che senso ha far vedere un uomo di 35 anni a Londra ( nella Londra di oggi !! ) che a malapena risponde al cellulare e non sa spedire o aprire una email al pc ? Posso accettare l'immortalità da un personaggio come Holmes o Tex o Zagor perchè inquadrati in un'epoca precisa, non questa ibernazione di idee e di comportamenti che rendono da un lato retrò e affascinante Dylan, dall'altro ottuso e fuori contesto.
Cmq sto divagando. Dico che non pretendo che DD si sposi e faccia famiglia, ma manco di dover leggere cose come Una affezionata clientela o il 306, o anche peggio Fra moglie e marito, proprio perchè non si tratta di un cammino del personaggio, ma di una pericolosissima caduta di idee e di stile. La banalizzazione dei comprimari è a volte assoluta. In molti avete reso plauso a Una seconda occasione, ove la ragazza di Dylan none era certo la classica fica perfettina e pulita, ma una donna complessata e piena di insicurezze e paure. Possibile che dobbiamo vedere comprimari dal carattere tagliato con l'acetta, tipo la donna obesa simptica e ridanciana, il barbone saggio e umano, il riccone bastardo e stomachevole, tutti i santi numeri ?
Quando ci si mostrerà una mostruosità pingue e ributtante come nel disturbante Angoscia ? Quando un gay cattivo e assassino ? O ci si dovrà accontentare della solita melassa buonista che non permette a Dylan un comportamento sbagliato che sia uno ?

Non ne sarei tanto certo .
A volte può far piacere un raffronto, finchè si mantiene stimolante ed onesto, senza alzare reciproche barricate, e magari permettendo al lettore di introdursi nei meccanismi che hanno portato alla realizzazione "finita" dell'albo...o di chiarire le cause di un certo tipo di ricezione critica tra i fan/acquirenti.

L'importante è non trascendere nella rissa ottusa, né porsi in anticipo nella fattezze del martire/cane bastonato o del difensore strenuo della propria causa (persa a tavolino)...cosa che per fortuna né Ruju, né Marzano, né Cavaletto hanno sinora fatto su questo forum, e va dato atto della loro disponibilità, apertura...ed in un certo senso "coraggio" .

Diverso il discorso sul dare "dei bimbetti" a certi lettori per le loro uscite: trattasi dopotutto di contrappasso voluto dalla stessa SBE, che punta ad infantilizzare i contenuti/dinamiche di questa testata storica.
Quindi la policy editoriale alla fine ha funzionato, notiamo con gusto .

Adesso torno al mio biberon caricato a Tennent's, perchè la nutrice (al gin) mi ha respinto dai suoi seni
Anche una Chimay non ci starebbe male, però...burp.

ALOHA

'nzomma... ricordo un intervento di Ruju alquanto piccato nel topic del 300.
Quando si è pronti a sfoderare l'arma del provatecevoiallora, non si fa una gran figura.
(si dimentica sempre troppo facilmente che i lettori pagano lo stipendio degli autori)
Per questo dico di stare lontani dai commenti agli sceneggiatori.
Magari se li leggano solo e (magari!) provino a cogliere qualche suggerimento utile nell'indelicatezza inevitabile di un dibattito sul web.

Per approfondimenti e coinvolgimenti si possono sempre usare altri topic più generalisti.
Dove non c'è il rischio di sparare un commento sulla giugulare di nessuno.

Questo è il mio primo post in una discussione nel forum e voglio esordire con quello che per me è la questione chiave della serie, cioè la differenza tra i primi numeri e le uscite recenti.
L'ultimo inedito che comprai all'epoca fu "I delitti della mantide" e già avevo iniziato a capire che le storie non erano più originali e fantasiose come in passato. Non ho più riletto le storie classiche in quanto regalai i miei primi 71 numeri. Poi ho comprato vari numeri sparsi nel corso degli ultimi venti anni, una trentina credo, di cui non ricordo neanche un titolo e devo dire che li trovai veramente uno peggio dell'altro, noiosi ai massimi livelli.
Voi che avete seguito la serie senza la pausa ventennale presa del sottoscritto riuscite a descrivermi a grandi linee cosa è cambiato nella serie?

Diciamo che, a livello generale, è mancata proprio la struttura portante di Dylan Dog. Il suo esser horror e contro corrente. Del vecchio Dylan oggi è rimasto poco o nulla. Poi che escano anche attualmente cose buone o ottime non sposta la linea di demarcazione.