Cravenroad7

Parecchio insipidino quest'albo.Dimenticabilissimo

Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione n°64



I demoni, mensile n°103, aprile 1995

Testi di Claudio Chiaverotti
Disegni di Giampiero Casertano

Una sete terribile e un deserto infuocato. Solitudini infinite e presagi di morte imminente. è in questa terra di orrori che vivono gli incubi. Nelle vene di Dylan Dog, scorre un veleno di cui nessuno conosce l'antidoto. Ventiquattr'ore di vita per scoprire chi è l'assassino, un giorno (o poco meno) per decifrare un'antica alchimia e sfuggire all'abbraccio dei Demoni!

Ingiustamente sottovalutata, priva della retorica fricchettona che altrimenti imperversa. Chiaverotti su Dylan Dog (e mi dicono anche su Brendon, che non ho mai letto) ha quasi sempre utilizzato e riutilizzato quei 2/3 canovacci con i soliti personaggi di teen ager, ecc. Anche I demoni si rifà ai più classici dei temi col continuo rimbalzare di horror/noir: il prologo desertico memorabile, Greg Fenton agonizza mentre dietro la porta ascoltiamo un familiare stand-by grouchesco; Bloch riferisce dal suo punto di vista scettico i fatti della serra e noi viviamo l'adrenalinico flashback del defunto; Dylan comincia un'indagine quasi per inerzia e alle sue spalle appaiono subliminalità demoniache; le prime allucinazioni di Dylan e dopo il buio le rivelazioni in ospedale; Dylan cerca di razionalizzare nel delirio tremens in mezzo alla folla; lo spettacolare omicidio/suicidio di Art Sanders e quindi l'inserto esoterico (la sosia di Mater Suspiriorum prima squarta una gnocca ignuda quindi si fa stuprare dal demone, ringiovanendo! In uno scenario da foresta dark). Dylan solo, avvelenato, inguaiato e in corsa contro il tempo... mostro in divenire o bene che gli vada stecchito. La clonazione vegetale produce mostri ingenui ma credibili; Kettle padre e figliuola e Dylan non esiterà ad accoltellare quest'ultima! Scontata l'influenza di Casertano, qui al ritorno dopo una certa pausa e con i chiari prodomi del mutamento che giungerà al suo culmine intorno al 2000 a conferma che talenti come il suo ce ne sono stati pochi in Italia.

Il Claudio Nazionale ci rifila un benevolo pugno nello stomaco: storia immediata, fulminante, angosciante: la malattia di Dylan, Groucho scioccato per l' uomo morto davanti alla porta, la sete, il dolore, il fame, la botanica e tutto il resto.
Un fulmine a ciel sereno anche il grandissimo Giampo Casertano.
Semplice e forte: un piccolo capolavoro.

Sottoscrivo

Dopo averlo letto, quando mi venne sete, provai un brividino lungo la schiena...
Capolavoro !

Acc.. non pensavo di leggere tanti commenti negativi su quest'albo, per me indubbiamente uno dei migliori di Chiaverotti.
Anch'io ricordo che all'epoca rimasi sconcertato dall'evoluzione stilistica di Casertano, mentre rileggendola oggi mi pare un cambiamento perfettamente naturale e neppure così netto: bravo il Giampo a mutare rimanendo uguale a se stesso, ovvero il migliore .
La storia è l'ennesima variazione sul tema dell'invasione degli ultracorpi e vero è che spiega poco il perché e il per come di quello che accade. Poco importa però perché Chiaverotti sforna una sceneggiatura costellata da momenti genuinamente horror (le allucinazioni, i mostri nella serra) e che pigia in maniera decisa sull'accelleratore dal momento in cui Dylan scopre di essere stato avvelenato. Si rivedono vecchi nemici, la Morte e Bree, personaggi una volta tanto non rispolverati a caso, anzi.. il tutto rende più credibile (anche se in fondo sappiamo come andrà a finire) la corsa per la vita del nostro. Bloch meraviglioso, forse mai così "padre" prima d'ora.
Pag. 75 la mia preferita con la meravigliosa battuta di Groucho. Totentanz finale a chiudere degnamente l'albo.
Difetti ne ha, soluzioni di sceneggiatura "disinvolte" pure, ma per me è ottimo. I disegni di Casertano aiutano certamente a creare l'atmosfera di delirio, malattia e disperazione che elevano l'albo al di sopra della media.
Il poster dei Timoria a pag. 62 non ha prezzo.

C'è poco da fare, questo è un Chiave coi controattributi che colpisce in pieno .
Storia canonica ma tesa al punto giusto, con dialoghi che funzionano a meraviglia e personaggi davvero in palla.
Gli orrori vegetali poi...mi hanno sempre affascinato (a parte le allergie da graminacee verso Aprile ).
Un albo che t'impollina l'ultracorpo con gusto...

ALOHA

6

storia interessante che secondo me perde qualche colpo nel finale anche se il bloch nella serra è memorabile...
voto 7

Trama:

Qual e' il mistero che si cela dietro Greg Fenton, docente universitario con la passione per la sua serra, morto davanti alla porta del noto indagatore dell'incubo dopo aver vagato in preda a deliri e allucinazioni per tutta Londra ? Inizierà per Dylan Dog un indagine tra serre, giardini stregati e teorie alchimiste contro il tempo e i propri "demoni".

Recensione:

Che sia ben chiaro, l'albo in sè non ha nulla di particolare: non è disegnato particolarmente bene (anche se mi sono piaciute le prime 6 pagine, quando viene raccontato e "disegnato" il delirio di Fenton), il soggetto non è particolarmente interessante (anche se non si può definire un albo noiso) e non ci sono (per fortuna) troppi ragionamenti logici da seguire. Non voglio adesso elencare tutti i numerosi dialoghi i quali, seppur non possono essere definiti banali, si rivelano perlomeno inutili e scontati: "va meglio ?" "Si, Grazie ... dev'esser stato uno sbalzo di pressione ... io ne soffro spesso (pag 21), "Non è possibile " "Cercate di calmarvi! Questo non è il modo di affrontare la situazione ..." (pag 29, a un Dylan morente), "Signor Dylan Dog !, ma che cosa ci fate qui ? " "Passavo, e vi ho visto dalla finestra...cosi mi sono rivolto la stessa domanda che mi avete appena posto voi..." (pag 38),"Sostanza tossica ... di che tipo ?" "Beh, non credo che la formula chimica vi chiarirebbe molto ..." (pag 28), etc etc...

Discorso analogo su alcuni particolari del racconto: un medico che annuncia una morte a Dylan entro 48 ore senza un briciolo di empatia e credibilità, l'ex moglie di Fenton la quale per dimostrare la propria innocenza minaccia l'indagatore con un alabarda (prima volta che vedo il nostro eroe a fumetti cercare di mettere le mani adosso ad una donna !), il vicino di casa del professore che si improvvisa "Indagatore dell'incubo" e ci rimane secco, la ricerca in biblioteca di strani libri sulla magia nera (comunissimi nelle librerie londinesi...), etc....

Dimenticati questi particolari che fanno la differenza tra una storia qualunque (o peggio) e un albo davvero ben realizzato, la storia procede senza intoppi e con abbastanza fluidità. Piacevoli alcune sequenze come la morte del vicino, i vari ricordi-orrori di dylan durante i vari deliri oppure la rappresentazione di una "specie" di Sabba tra una creatura infernale e una strega. Degna di nota è la vignetta a pagina 36 che rappresenta in maniera grottesca la mente del protagonista durante la delirante fuga causata da un misterioso avvelenamento (che verrà chiarito nel finale). La rappresentazione dei vari "demoni" vegetali è essenziale (nessun mostro supermegagalattico con 34335 teste e 456723 braccia) ma accettabile; si ha l'impressione di trovarsi di fronte a un mix tra zombi putrefatti e creature alla "Alien". In sostanza i disegni sono abbastanza fedeli alla rappresentazione della storia anche nei momenti più drammatici del racconto (Bloch che cerca disperatamente di salvare Dylan dalle braccia della morte, pag 88)

Chiusa questa lunga carrellata di dettagli e particolari, passiamo ora ad analizzare il soggetto con una maggiore profondità. Purtroppo si sente la mancanza di uno spessore dei personaggi secondari, in particolare per tutta la vicenda non viene mai svelato il nome dell'ex moglie (la quale alla fine si concendera a Dylan nella classica vignetta di sesso) e i due antagonisti rimango troppo poco "spessi", troppo comuni e poco particolareggiati da meritarsi l'onere di essere ricordati.Il finale è un opaca semi-parodia de "l'invasione degli ultracorpi" (pag 77), solo che questa volta il cattivone di turno è un improponibile Biologo che cerca, con alcune teorie alchimiste degne del peggior film horror di qualche decennio fà, di creare un super organismo attraverso l' incrocio tra il DNA della pianta e il DNA dell uomo. Nel suo piccolo, questo albo poteva avere un finale un pò più interessante e meno scontato, senza tirare in ballo il classico escamotage dello scienziato pazzo utilizzato già in diversi altri albi.

In conclusione ci troviamo tra le mani un racconto a metà tra un giallo e un film horror anni 50, ma che non riesce a risultare totalmente soddisfacente in nessuno dei due campi.

SPOILER PROBABILI

Finalmente un Chiaverotti degno di questo nome! Vai, Chiave, ti vogliamo così
Fu uni dei primi DyD letti e rileggerlo stasera non può che confermare l'impressione positiva. Devo ancora finire di capire se inserire (anche se per poco) Bree Daniels sia stata una mossa giusta o meno. Sicuramente far vedere la Fata del male, alias Nana malefica, non giova Scherzi a parte, buono anche Casertano, anche se non al top.

Nel complesso, un 7.5

Questa storia piace ai non-chiaverofili perchè pur avendo sul tamburino il nome dell'autore si tratta chiaramente non di una chiaverottata.

perché tanti denigratori? questo albo è una chicca; Chiaverotti e Casertano sperimentano uscendo dai propri stilemi e riescono in pieno a creare adrenalina, angoscia, follia e soprattutto sete.

diamine , questo è un piccolo gioiellino di ansietà trash, ma di quello buono perdio! avercene oggi. claustrofobico e malato il giusto con mutazioni cronemberghiane che all'epoca mi affascinarono e sorpresero assai...il bloch che abbraccia il dylan bacello sul finale è da oscar. una delle tantissime storie degne che vanno dal post 100 fino al 200!

Me la ricordavo molto peggio, in realtà è un bella storia visionaria con una citazione cinefila e un buon ritmo. Devo dire che anche i primi numeri post 100 non erano affatto male! Non la miglior chiaverottiata ma meno indigeribile di altre sul finale.