Cravenroad7

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3/G Marionette
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Voti totali : 40
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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: lun feb 27, 2012 12:34 am 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
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Peccato Stano abbia abbandonato questo stile per le copertine dei Giganti.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mar giu 12, 2012 1:53 pm 
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Iscritto il: mer giu 29, 2011 6:53 pm
Messaggi: 1406
Località: La Spezia
Marionette :
Indubbiamente una delle storie più drammatiche della serie, Marcheselli scrive il suo solito soggetto lirico, Anon lo porta a livelli quasi fastidiosi in alcuni punti. Ma tolti questi aspetti lo scheletro è perfetto. L'orrore messo in luce non è paranormale, ma il più normale di tutti: la realtà. La fuga dalla realtà è solo la morte, così pensa Robbie. Stromboli personaggio ambiguo è tra i miei preferiti. Il partrigno pedofilo, la drogata, la ninfomane, il barbone e The Crow. Un gioco di caratteri ottimo, personaggi in cerca d'autore decapitati, felici e contenti. Groucho utilzzato ottimamente dà un'ironia fuori luogo, ma ottima.

Falce di luna:
Inabissata dall'ombra della precedente parzialmente ingiustamente, Chiaverotti ha scritto di peggio.

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Gioco delle citazioni XXII EDIZIONE: Medaglia di bronzo.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: lun giu 25, 2012 5:28 pm 
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Iscritto il: lun ago 15, 2011 10:01 am
Messaggi: 407
belle tutte e 2...7


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: dom lug 28, 2013 3:07 am 
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Iscritto il: mer feb 13, 2013 3:14 pm
Messaggi: 201
A me questa storia non è piaciuta, l'ho trovata poco dilandoghina. il tema delle marionette sarebbe anche interessante. Ottimi invece i disegni.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mar nov 19, 2013 2:26 pm 
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Iscritto il: lun mar 25, 2013 12:14 pm
Messaggi: 610
Località: San Dona' di Piave
Votato Buono (per me un 8)
Ovvero la media matematica tra il 7 di Marionette e il 9 di Falce di Luna.
Che affettare tutti quei bambini con tale tracotante solerzia e puntualitá, é cosa che un tempo si poteva scrivere e disegnare su quelle pagine, poi non piú, poi forse ora si potrá nuovamente.
Falce di Luna é una delle perle piú nascoste e sottovalutate di tutta la produzione.
Almeno per me.

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Non c'è arte senza cultura.
Non c'è cultura senza birra fresca.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mar nov 19, 2013 3:44 pm 
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Iscritto il: mer lug 31, 2013 1:39 pm
Messaggi: 786
Località: Palermo
Mi è piaciuta di più Falce di luna, anche se Marionette non è male, ma in alcuni punti mi ha un po' annoiato.

Marionette

Storia: 7
Disegni: 8+

Falce di luna

Storia: 8+
Disegni: 7

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“Gli amici esistono anche per questo… per fare cose inutili!” Groucho - n 107 (Il paese delle ombre colorate)

"Ti catturerò con il mio sacco mortale". Tu penserai che io sia impazzito. Ma ti faccio una promessa... tornerò ad uccidere ancora!


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mer apr 16, 2014 8:22 am 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
Messaggi: 4173
Località: Macondo
MARIONETTE
Ottimo Brindisi, buona storia ma niente di sconvolgente 7.5

FALCE DI LUNA
La miglior storia di Chiaverotti che abbia letto finora. E partivo pure preconcetto dopo la lettura de I cavalieri del tempo e Titanic :O
Appassionante, senza eccessi trash e con un grandissimo Dylan personaggio, umano come non mai.
Voto 9

Voto al gigante 8.5, copertina paurosa e magnifica che da sola vale un punto.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mer mag 28, 2014 7:39 am 
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Iscritto il: ven ott 15, 2010 4:50 pm
Messaggi: 2643
Località: Venaria Reale (To)
Marionette è una storia bellissima. Ha quel qualcosa di viscido e morboso che calza a pennello. L'ho trovata anche abbastanza cattiva. Ho paura che certi temi oggi non li potremmo rivedere più su questa testata. E' tutto così banale ormai. La tipa di turno che gioca a fare la z*****a potrebbe far storcere il naso ai lettori benpensanti odierni.
Si vede che Anon non aveva tantissima dimestichezza col personaggio: soggetto e sceneggiatura ottimi ma comportamento e dialoghi di Dylan che non mi paiono da lui. Ad ogni modo pochissimo danno.

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"Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognino i tuoi sistemi filosofici"


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mer mag 28, 2014 12:36 pm 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
Messaggi: 2246
Concordo con David, in "Marionette" un Dylan un po' strano, ma la storia ha il suo fascino. "Falce di luna" però è una delle migliori chiaverottate di sempre. Purtroppo contiene degli stilemi che sono stati in seguito ricalcati fino alla nausea in Brendon.

P.S. Il soggetto di "Marionette" sarà anche ottimo, ma non l'ha scritto Gonano :g:

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mer mag 28, 2014 1:36 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6993
Località: Inverary 2.0
Non ho capito una cosa: ma il topic è su Marionette o sul Gigante per intero (comprese le brevi e Falce di Luna?)

Cliccando dall'indice sembra entrambe le cose, ma il titolo è ingannevole.
E poi non mi pare ce ne sia uno specifico per le altre... o sbaglio?


ALOHA DISORIENTATO :?

(comunque sono d'accordo sul fatto che dei retroscena "ambigui" come quelli di Marionette pochi autori, ad oggi, potrebbero azzardarli ...)

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: gio mag 29, 2014 12:31 pm 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
Messaggi: 2246
Di base forse era per "Marionette". Sta di fatto che non esiste un topic per "Falce di luna" e in ogni caso, trattandosi di un albo solo, ha più senso che il topic sia lo stesso.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: ven feb 20, 2015 1:31 pm 
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Iscritto il: ven feb 06, 2015 9:47 pm
Messaggi: 515
Grande dylan che occulta delle prove per salvare la madre del marito pedofilo. Era la scelta giusta.


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: mar mag 17, 2016 3:31 am 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 1:02 pm
Messaggi: 214
Località: Bergamo
L'ho riletto oggi e ho ri-apprezzato entrambe le storie che a distanza di anni rimangono ottime, secondo me i disegni di Falce di luna sono abbastanza imbarazzanti a parte le ultime tavole "fatate".


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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: sab apr 14, 2018 7:32 pm 
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Iscritto il: gio set 01, 2011 1:10 pm
Messaggi: 1220
Località: Roma
Immagine

GIGANTE N° 3 - MARIONETTE/FALCE DI LUNA

Ottimo terzo gigante con due buone storie, tra cui spicca particolarmente la prima "Marionette, scritta da Marcheselli/Anon. Uno spettacolo itinerante di marionette porta il terrore a Londra quando vengono rinvenuti dei corpi la cui testa è stata decapitata e sostituita da una di legno. Nel frattempo una donna lamenta a Dylan di essere vittima di un sortilegio e afferma di non potersi esimere dal comportarsi con compiacenza con uomini particolarmente potenti. Il sottotesto sociale è chiaro e fa riferimento alla reale situazione di tutti noi che, nostro malgrado, non siamo mai completamente liberi delle nostre azioni ma la nostra vita dipende sempre dal giudizio che hanno gli altri su di noi.
La seconda, "Falce di luna" è la classica storia stregonesca con risvolti particolarmente macabri: una ragazza che fa la baby-sitter si rivela essere una malvagia megera che di notte, quando la luna compare come una falce, massacra crudelmente dei poveri (?) bambini secondo una credenza dei druidi celtici. Esoterico.

VOTO: 4/5

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 Oggetto del messaggio: Re: 3/G Marionette
MessaggioInviato: dom giu 21, 2020 12:10 pm 
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Iscritto il: mer mag 13, 2020 12:29 pm
Messaggi: 126
Parlando dello Speciale di quell'anno, "Labirinti di paura", avevo scritto che il Chiaverotti del 1994 era stato come un tennista talentuoso penalizzato da infortuni, fatica, e a tratti una certa svogliatezza, che dopo aver deluso per tutto l'anno si riscattasse vincendo Wimbledon. Dopo aver riletto "Falce di Luna", devo correggere e ampliare la metafora: non solo Wimbledon, ma pure gli U.S. Open. (O il Masters, vista la data di uscita.)
Nel giro di pochi mesi Chiaverotti realizza due (tre, contando "Lo sguardo di Satana", uscito in quei mesi sulla serie regolare) delle sue storie migliori, accomunate da un elemento fiabesco che poi diventerà predominante nella sua produzione successiva (su Dylan Dog -ma in fondo anche Brendon, per quanto ricordi, aveva spesso atmosfere di quel tipo). È naturalmente il finale, uno dei suoi epiloghi più geniali, a farla entrare di diritto nella mia top ten: ma l'intera storia è molto solida, e dimostra una maturità narrativa non scontata nella scelta di rivelare da subito l'identità del killer. Quanto al soggetto, sono abbastanza sicuro che si sia trattato di una sorta di sfida che Chiaverotti ha lanciato a sé stesso -lo immagino sedersi a tavolino e iniziare a pensare: "vorrei fare una storia in cui ammazzo un bel po' di bambini... ma come faccio a rendere narrativamente interessante il peggior crimine possibile?". :mrgreen:

Ammetto che si tratta di una rivalutazione: all'epoca non mi aveva colpito più di tanto, probabilmente perché era decisamente più tradizionale rispetto a "Marionette", e dopo essermi rifatto gli occhi con i disegni di Brindisi le tavole di Dall'Agnol mi erano sembrate un po' troppo spartane, essenziali -uno stile che ci avrei messo più tempo per imparare ad apprezzare, anche se oggi mi sembra perfetto (e, quel che più conta, perfettamente adeguato alla storia).

Neppure "Marionette" mi era sembrata una grande storia, a dire il vero: ma aveva un che di sclaviano, un tono malinconico con punte decisamente nere che me l'aveva resa in parte accattivante, pur con diversi difetti -soprattutto un Groucho particolarmente invadente e altrettanto irritante per la bassa qualità delle sue battute. Oggi, di quella che credo sia la storia dylaniana più lunga non apparsa in uno speciale (escludendo ovviamente le storie doppie della serie regolare), riesco a salvare solo i maestosi disegni di Brindisi, che approfitta del grande formato per realizzare tavole ricche di dettagli, sia in interni che in esterni, ricorrendo spesso a campi lunghi o lunghissimi (ho letto nelle pagine precedenti del thread che la stampa avrebbe penalizzato la bellezza dei suoi disegni, e quasi non riesco a crederci, visto che già mi pare una delle sue prove migliori.)
Il problema è nella sceneggiatura, e adesso ho l'impressione che la causa inizi a intravedersi ancor prima dell'inizio, ossia a partire dalla scelta di Gonano di usare uno pseudonimo (anche se Brindisi prova a sabotarlo -si veda, a pag. 38, la scritta "G.ONAN" sul retro di un furgone :mrgreen: ). All'epoca, se non ricordo male, si sospettò che dietro quella sigla ci fosse un altro sceneggiatore bonelliano, creatore o autore di punta di qualche altro personaggio, che aveva scelto il semi-anonimato un po' per gioco, un po' per evitare che il lettore dylaniano lo associasse al suo personaggio principale (o, viceversa, che il pubblico del suo personaggio principale lo associasse a Dylan Dog).
Adesso, dopo aver scoperto la sua identità, ho invece il fortissimo sospetto che Gonano si vergognasse un po' di far apparire il suo nome su una testata come Dylan Dog, forse perché considerato un fumetto dal target adolescenziale. Il che spiegherebbe non solo lo pseudonimo, ma anche l'estrema "letterarietà" (che significa anche, ma non solo, verbosità: si vedano le riflessioni in voce over di Julia) della storia, il suo indulgere in tematiche "serie" ibridandole con riflessioni esistenzial-filosofiche alla Sclavi. La scelta di aprire con la morte della ragazza di Dylan è insolita, anche se costringe di fatto a narrare quasi tutto in flashback -soluzione che del resto è coerente con i risvolti noir della storia (con echi di "Chinatown" di Polanski, oltre che forse dell'Ellroy di "Dalia Nera"), ma che rende non sempre scorrevolissima la lettura.
Si vede, come detto, che Gonano prova a rifarsi a Sclavi, ma i risultati sono pasticciatissimi, sia nei dettagli (goffa e pretenziosa la canzone di pag. 110, fastidiosi oltre ogni limite Groucho e la parlata "robotica" di Robbie, un Dylan alternativamente cupo e apatico che si riscuote dal torpore solo per coprire le prove di un omicidio), sia nel complesso. Deludono in particolare il tono paternalistico e lo stile didascalico dell'autore: la metafora burattinesca viene sottolineata (anche nei dialoghi) appena possibile, come se non ci si fidasse dell'intelligenza del lettore medio di Dylan Dog -il tema della libertà e delle catene che ci vincolano viene portato avanti per tutta la durata della storia, ma non si capisce dove si voglia andare a parare; e perfino l'epilogo è confuso, al punto che non si riesce neanche a scoprire se Stromboli fosse al corrente (e quanto eventualmente fosse complice) dei delitti di Robbie, il cui movente e le cui dinamiche, a loro volta, non è che siano proprio chiarissimi.

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Non giudicare gli uomini sulla base delle loro opinioni, ma da ciò che le opinioni possono fare di loro. (Georg Christoph Lichtenberg)


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