Nel blog c'è il link ad
una intervista, dove viene spiegata questa cosa.
Cita:
[...]Ora non ricordo come ebbi la fortuna di conoscere Tiziano Sclavi, il quale mi chiese come mai non vedeva più i miei disegni in giro, proponendomi nel contempo, dato che lui lavorava alla Daim Press, di spedirgli qualche mio recente lavoro. Avevo una decina di pagine di una mia storiellina disegnata a matita quindi gliela inviai tramite corriere. Il giorno dopo mi telefonò Mauro Marcheselli (che, in seguito, mi confessò essere stato il suo primo impegno alla Bonelli) chiedendomi se avessi intenzione di collaborare con loro. Decio Canzio mi indirizzò su Martin Mysterè e così ebbi modo di conoscere un mio mito: Alfredo Castelli. [...]
Esordisci sulla testata dedicata al personaggio di Castelli nel 1989 con Caccia alla strega, lo stesso anno in cui su Dylan Dog esplode tuo cognato Claudio Castellini: ha inizio così l'invasione americana sulle testate dell'editore milanese. Perchè Sclavi, il tuo talent scout alla Bonelli, non ti inserà nella squadra di autori dell'Indagatore dell'incubo?
Proprio perchè aveva già Castellini, che in qualche modo gli venne imposto. Sclavi non amava molto lo stile di disegno all'americana, lo trovava infantile (io lo penso di quello europeo). Essendo all'epoca abbastanza amici decidemmo, Sclavi ed io, di non lavorare insieme per quieto vivere.
Se escludiamo la prima pagina della Casa infestata e qualche altra vignetta di quell'albo, sulle quali intervenni con alcune correzioni solo per aiutare il mio ex-allievo, non ho mai disegnato Dylan Dog: è un character che non ho mai amato, troppo stereotipato per i miei gusti e troppo citazionista di film horror americani. Non sopporto nemmeno la retorica adolescenziale de i mostri siamo noi esseri umani e, tutte le volte che mi sono imposto di leggere un suo albo, mi sono poi pentito: quel tempo l'avrei potuto impiegare meglio.