Oggetto del messaggio: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: lun feb 06, 2012 5:02 am
Iscritto il: sab ott 25, 2008 9:22 pm Messaggi: 6825 Località: Napoli
"Un uomo solo che guarda il muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un'evasione"
Quest'estate, poco prima di fare l'esame di Stato, stavo male. Ma davvero. Cioè, non nel senso fisico...è che succedevano cose, per cui non ero molto in me. A dirla tutta ro veramente assente dalla vita di tutti e quasi pure dalla mia. Insomma ero in una situazione del tutto anestetica. Come ogni notte insonne (quindi quasi tutte), una volta, mi attacco all'mp3 però il mio senso di riluttanza verso qualsiasi cosa, in quel momento, mi aveva fatto venire lo schifo della musica che avevo nel lettore. Così accendo la radio. Io non ero una patita della radio, preferivo di gran lunga i miei cd, ma mi aveva preso così... e girando girando tra una stazione e l'altra mi soffermo su RadioDue, dove sento la voce di una ragazza al telefono che piange e dice "Jack, devi correre, scappa via...lasciati tutto alle spalle, devi solo correre, correre, correre più che puoi e andartene via da lì", poi altre persone dopo di lei, tutti con messaggi più o meno disperati tutti a incitare questo Jack a correre, a scappare. Ad un certo punto capisco che prima che mi collegassi c'era stato un racconto e (prima che potessi rendermi conto di cosa effettivamente stessi ascoltando) d'improvviso scatta la molla: ecco il particolare che mi ha salvato dal niente in quei giorni: una FOLLA di persone più o meno disperate, più o meno tristi che, usando pretestualmente Jack, cercava di scappare. Tutti lì, quella notte al telefono per il loro personaggio.
Questa è stata una delle cose più belle che abbia provato in questi mesi...è tanto, se ci riflettete. Inutile dire che da allora mi sono legata a RadioDue
Comunque qualche giorno dopo, ascoltando la sigla, mi tornano in mente dei vaghissimi ricordi degli anni '90 legati a Jack Folla...evidentemente lo avranno passato per radio spesso, perchè pur non conoscendolo bene, me lo ricordavo.
E insomma, oggi ho trovato delle cose su youtube e sono entusiasta di questo...ok, non ci voleva molto, ma non ci avevo pensato:
Chi di voi se lo ricorda?
_________________ Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato! Spiacere è il mio piacere! Io AMO essere odiato...
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: lun feb 06, 2012 3:54 pm
Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm Messaggi: 2158
DYLAN THE QUIRKY ha scritto:
stavo male. Ma davvero.
Sembra il destino di Jack Folla aiutare le persone quando sono in difficoltà. A me accadde più di dieci anni fa, e devo ammettere che quella voce e quelle parole furono fondamentali per uscire da un periodo non proprio felice. Piuttosto curioso considerando che è un personaggio di fantasia. Ogni giorno puntuale su radiodue, peggio di una casalinga con biutiful! Partecipai anche al delirante raduno romano del 2002...
Comunque ti consiglio di recuperare i libri, soprattutto questo
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: lun feb 06, 2012 10:34 pm
Iscritto il: mer nov 24, 2004 10:02 pm Messaggi: 4400 Località: Provincia di Taranto
in questi giorni, che sono sul punto di cambiare lavoro, ho letto spesso questo pezzo bellissimo....
Saper mettere un punto e andare a capo è uno dei segreti di ogni storia della vita. Se lo ritardi, la rovini; se l'anticipi, la bruci; e se lasci che sia l'altro a mettere il punto al posto tuo, vuol dire che tu eri già uscito dalla storia. Gli addii non si annunziano, si compiono, e la loro violenza è inevitabile come quando si muore: la violenza del silenzio che seguirà. Gli addii camuffati da arrivederci li considero le perfidie peggiori. In realtà tagliano proprio le gambe ad ogni possibile ritorno, rassomigliano ai falsi addii delle marionette, quelle addestrate a recitare tutte le sere davanti a un pubblico diverso ma per loro indistinto e sempre uguale, eterni burattini che se ne vanno con nelle orecchie di legno gli applausi dell'ultimo "bis" che si confonderanno con quelli di benvenuto del prossimo paese dove domani sera replicheranno lo spettacolo. Mettere un punto non è abbassare il sipario e nemmeno cambiare copione. E' semplicemente interrompere la recita e uscire di scena. Non finire la battuta; osare, interromperla con un punto assurdo, e scontentare il pubblico, l'impresario e perfino te stesso, perché recitare il tuo ruolo ti piaceva, eccome se ti piaceva, era "come se", come se quella di Jack fosse davvero la tua vita. Ma vivere tutto "come se "è un danno. Lo conosco e me lo sono procurato cento volte. Ci sono coppie immobili, che per paura dell'abbandono, sono avvinghiate con il filo spinato del "come se", come se… si amassero ancora. Ci sono occasioni perdute sul lavoro, per il terrore di trasferirsi in un'altra città o semplicemente di cambiare azienda o mansioni o colleghi, in cui il "come se "è la scusa consolatoria a cui aggrapparsi per non mettersi a rischio. Le sirene della felicità, spesso, infondono più sgomento delle catene di un'esistenza mediocre. Allora facciamo come se il nostro vecchio lavoro fosse ritornato appagante, come se l'invidia del collega fosse una carezza, come se lo stipendio non ci dispiaccia più e ci convinciamo che quella promozione sempre promessa e mai mantenuta, in fondo in fondo ci lascia più liberi di vivere. Ma non appena è passata la "minaccia" di un'offerta di lavoro migliore, la "iattura" del colpo di fortuna, o quella altrettanto pericolosa di un nuovo amore, allora ricominciamo a lamentarci, di nuovo come se non fossimo stati solo noi a perdere il treno, e malediciamo chiunque, dalle Ferrovie dello Stato, agli extracomunitari, al nostro stipendio di merda, moglie, suocera e cane del vicino che-quello-chi sa- che cazzo-gli mette- nel pappone-per farlo latrare apposta- alle tre di notte- e rovinarmi l'esistenza. No, questa volta no, per favore. Questo fra me e te non deve succedere, fratello. E noi finora siamo stati bravissimi, noi finora l'abbiamo evitato. Avevamo tutti bisogno di un rapporto felice. Non so se un programma alla radio si possa definire così, ma so che il nostro era amore. Io metto un punto, perché nessuno ce lo porti via.
_________________ ________________________ e per tutti il dolore degli altri è dolore a metà
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: mar feb 07, 2012 2:29 am
Iscritto il: ven feb 03, 2006 3:29 pm Messaggi: 7581 Località: Grottaglie(TA)
Fa riflettere....molto... Mi è piaciuta questa frase: "Le sirene della felicità, spesso, infondono più sgomento delle catene di un'esistenza mediocre" Tanto è bello a dirsi tanto è difficile a farsi però. E da buon conservatore quale sono (:D ) me ne viene in mente un altra di frase: "quando si lascia la strada vecchia per quella nuova si sa cosa si lascia ma non si sa cosa si trova".Ecco a volte è una pura e semplice consolazione o sicurezza di sapere che ALMENO questa strada la conosciamo...il resto è rischio...follia... Ma sono un coglione io a pensarla così lo so
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: mar feb 07, 2012 1:30 pm
Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm Messaggi: 4046 Località: Milano
Interessante, anche io la penso come Sbarbie. Però mi ha fatto riflettere, credo anch'io che non tutti sono disponibili a rischiare per la propria felicità, a volte è meglio la solita mediocrità. Ed in particolare penso ad una persona.
_________________ Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: mar feb 07, 2012 4:24 pm
Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm Messaggi: 12585 Località: Verona
Ogni volta che mi ci imbatto, alla radio, provo ad ascoltarlo, ma dopo una manciata di secondi rimango soffocato dai luoghi comuni, dalla retorica e dal linguaggio falso-cool. Sarà un problema mio, ma l'ho sempre trovato fasullo (il che non è un problema) e fondamentalmente insignificante (il che è un bel problema).
Naturalmente, spero che nessuno trovi offensive queste mie parole: è solo un punto di vista, ed è quindi possibilissimo che sia sbagliato, o che quanto scritto sia valido solo per me.
_________________ È la mia opinione, e la condivido.
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: mar feb 07, 2012 5:03 pm
Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm Messaggi: 2158
rimatt ha scritto:
Ogni volta che mi ci imbatto, alla radio, provo ad ascoltarlo, ma dopo una manciata di secondi rimango soffocato dai luoghi comuni, dalla retorica e dal linguaggio falso-cool. Sarà un problema mio, ma l'ho sempre trovato fasullo (il che non è un problema) e fondamentalmente insignificante (il che è un bel problema).
Forse adesso, perchè quell'approccio narrativo è stato maldestramente cannibalizzato da tutti, dalla tv (il tremendo Lucignolo!) ai blogger (sic!). Ma all'epoca, fine anni 90, colse e (parzialmente) colmò un vuoto generazionale, non solo come riflessione esistenziale, ma anche come voce d'informazione fuori dal coro. E tutto questo usufruendo di un mezzo di nicchia come la radio (la radio!?!?!?!) e raggiungendo il suo status di (piccolo) cult attraverso il classico passaparola. In fondo solo qualche anno prima un altro personaggio di fantasia non ebbe forse una fortuna analoga partendo da un altro mezzo di nicchia chiamato fumetto? Oggi un'operazione del genere risulterebbe vuota e paracula perchè siamo stati tutti smaliziati/inebetiti dai socialnetwork, ma ti assicuro che in quegli anni, Jack Folla era genuinamente anticonvenzionale. Non a caso è stato sempre inviso (fino ad essere soppresso) ai vertici RAI.
_________________ l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)
Quindi, sgarbato Dear? Sì, come al solito. Sta dicendo cose assurde? Per niente. (cit.)
Ogni volta che mi ci imbatto, alla radio, provo ad ascoltarlo, ma dopo una manciata di secondi rimango soffocato dai luoghi comuni, dalla retorica e dal linguaggio falso-cool. Sarà un problema mio, ma l'ho sempre trovato fasullo (il che non è un problema) e fondamentalmente insignificante (il che è un bel problema). Naturalmente, spero che nessuno trovi offensive queste mie parole: è solo un punto di vista, ed è quindi possibilissimo che sia sbagliato, o che quanto scritto sia valido solo per me.
Al contrario tuo, quando l'ascoltai mi prese e per molto tempo mi fece una cupa ed angosciosa compagnia. Paradossalmente ho sempre preferito il libro Ero un ragazzo
l'averlo conosciuto in presa diretta a 20 anni fa sicché (si scrive così ?) il mio giudizio non sia proprio obiettivo. probabilmente rileggendolo adesso non lo troverei coinvolgente. ma é per questo che non lo faccio, per non rovinarmi un bel ricordo
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: mer feb 08, 2012 1:06 pm
Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm Messaggi: 913
rimatt ha scritto:
Può essere che l'abbia semplicemente conosciuto troppo tardi. Certe esperienze vanno vissute a una certa età, non c'è niente da fare.
Ma anche no. All'epoca lo seguivano i miei e molti miei amici, quindi spesso mi toccava ascoltarlo, e sinceramente anche a me sembravano solo luoghi comuni, scritti e recitati con uno stile enfatico e vuoto. Comunque, visto l'impatto che ebbe, riconosco che probabilmente aveva da dire qualcosa che non mi interessava o non riuscivo a cogliere.
A proposito il tizio che leggeva (il doppiatore di Brosnan, no?) sbaglio o è lo stesso che ha dato la voce a Dylan Dog nella serie radiofonica?
Oggetto del messaggio: Re: Jack Folla: un DJ nel braccio della morte
Inviato: mer feb 08, 2012 2:03 pm
Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm Messaggi: 11285 Località: Napoli
Dylan Dog era interpretato da Francesco Prando, che ha doppiato un paio di film di Brosnan (normalmente il doppiatore è Luca Ward). Non trovo traccia di lui in Jack Folla.