Io credo che come spesso accade la verità stia nel mezzo... o meglio ce n'è un po' da una parte e molto dall'altra...
Ad esempio concordo con Andrea Cavaletto quando parla dei toni e del "modo" con cui vengono fatte certe critiche o stroncature... L'ho già detto in altri interventi: sono assolutamente convinto che in una convivenza civile, anche la forma abbia la sua importanza e che la forma sia parte della sostanza.... Soprattutto da quando esiste internet e la possibilità per chiunque di esprimere un parere su qualsivoglia materia, mi sembra ci sia stato un progressivo "sbracamento" da questo punto di vista... Siccome si è "protetti" da uno schermo, da un nickname e da un server, si usano spesso dei toni e un'aggressività verbale che nella vita reale, faccia a faccia con le persone interessate, non si avrebbe mai l'ardire di usare... pensateci, secondo me è così...
Se una storia mi pare brutta ci sono diversi modi di dirlo, io credo... e non credo sia per forza necessario spingersi fino a offendere o a mettere in dubbio la professionalità degli autori solo perchè "possiamo farlo"...
detto questo però.... la sostanza delle critiche è assolutamente fondata e anche questo l'ho rilevato più volte.... In questi ultimi anni e in particolare da certi autori il fumetto Dylan Dog è stato completamente trasformato e trasformato in peggio, a mio parere....
O perlomeno in peggio in base a quelle che erano le sue caratteristiche da tutti giudicate vincenti: sceneggiature brillanti, dialoghi serrati e traboccanti di ironia, tematiche forti e sociali, Dylan "cazzoncello" con un gran cuore, ecc... e soggetti di spessore ovviamente...ma questo forse è il punto meno dolente, nel senso che a mio parere il soggetto conta fino a un certo punto..perchè, sempre a mio parere non è questione di cosa c'è e cosa non c'è (splatter, horror, surreale o quant'altro), ma di COME lo si racconta....e lo si potrebbe ANCORA raccontare bene, a volerlo fare!!..anche non ricorrendo per forza ai temi prima elencati...e a tal proposito porto sempre l'esempio de "La strada per Babenco" di Accatino, un soggetto piuttosto banale, ma sceneggiato in maniera a mio avviso superba, cinematografico e dylaniano al 100%...
Tutto questo ora si vede sempre più raramente, Dylan non è più lui, i dialoghi sono piatti, l'ironia è un lontano ricordo... mi chiedo come sia possibile che dei professionisti di sicuro spessore come i curatori della serie non se ne accorgano e non vi pongano rimedio... davvero mi chiedo quale sia il motivo... perchè vi vedrei solo lati positivi e vantaggi (anche economici!) nel farlo!!!
Se me ne accorgo io, che non sono assolutamente un esperto, ma solo un lettore ultraventennale che ha imparato qualcosa proprio leggendo quotidianamente questo forum, possibile che non se ne accorgano professionisti stipendiati proprio per accorgersene?
Edit: ah! giusto per completezza, visto che si sta interagendo col buon Cava, aggiungo che, ad esempio, la prima parte di "Piovono Rane" mi aveva entusiasmato, aldilà della bontà della storia, proprio perchè si era rivisto il VERO Dylan, quello ironico e cinico che interagiva in maniera surreale con Groucho... per dire che autori che SANNO come deve essere e come deve muoversi il buon vecchio Dylan ce ne sono ancora in giro...
.... e assicuro che non vuol essere una piaggeria al qui presente autore, dato che per esempio "L'armata di pietra" non mi era piaciuto affatto....