Cravenroad7

Dunque hai espresso un giudizio, per altro largamente condivisibile, in modo ironico e al tempo stesso tagliente. E', come ben sai, alla base di una cosa chiamata satira. Molti commenti qui sono ironici e satirici e certo tu, dicendo che i programmi della domenica pomeriggio fanno c.... hai mancato di rispetto agli autori, ai conduttori e agli ospiti di tali programmi ?? Per me no. Se uno crea un opera, sia essa disegno, poesia, pittura, film, romanzo, quello che ti pare, sa che si espone alle critiche. Io, che sono una povera dilettante allo sbaraglio, quando ho messo i miei disegni su Dylan ( ad esempio ) ho ricevuto critiche anche pesanti e non ho certo detto a chi le esprimeva che non capiva niente. Conta il peso, non la forma. Si possono dire cose terribili che offendono realmente con parole dosate ed essere invece obiettivi e mirati anche con termini divertenti ed ironici. In fondo si parla di un fumetto pur rispettando e ammirando anche il lavoro e la passione che ci sta dietro.


Allora visto che è certo come dici tu, e nessuno ha modo di dubitarlo, certe uscite sono ancora più imperdonabili. Non dico che noi si voglia leggere ogni mese la medesima storia ( io ad esempio ho le saccocce piene del politcal correct che sembra permeare ogni azione di Dylan Dog ), ed una evoluzione è certo comprensibile ed anche doverosa. Ma un finale come quello de Il divoratore di ossa stravolge l'essenza stessa di Dylan Dog. Magari DiGregorio voleva arrivare alla medesima conclusione con dei passaggi diversi che avrebbero spiegato meglio l'agire di Dylan, ma IMO non ci è riuscito. Mica dico che non sa scrivere. In quei post l'ho anche difeso, dicendo che spesso c'è troppa prevenzione. Ma è una prevenzione figlia dei risultati, mica di altro.

@ MandarinoFish e @ Dogares

Purtroppo non posso sapere ciò che riguarda le storie di altri sceneggiatori. Io parlo per me e per le mie storie. Non posso (e non mi interessa) andare in redazione e chiedere perché hanno permesso a tizio di scrivere quella tale azione e a Caio di far fare a DyD quell'altra cosa...
Sorry.

@ Dogares
hai ragione.
Chiedo scusa a Maria & Company. E' solo che non sono il loro target...

loro dovrebbero essere il target di tutti, nel senso che andrebbero rimempiti di piombo.

mi chiedo quale sia il target di Dylan Dog, quello di Twilight?

in bonelli ci spererebbero, un'altra bella moda di dd come nei primi anni novanta e vendite alle stelle per un paio di anni.

Ahimè...che poi, se ci pensi o supremo, è anche una deriva senza ritorno (?).
Si fanno prodotti di quel genere perché acchiappano ( vendono ) e vendono perché se ne fanno....
E' come le delirante e deragliante moda dei vampiri. Tante, tantissime, troppe cose messe dopo Twiil...
Fra esse ci sarà x forza roba di qualità ma chi ci mette la voglia di scoprirla ?
Rammentate, o genti, l'incipit del sommo Bonelli nel numero uno di Dylan:
" Mistero, suspence e orrore, sono d'altronde gli ingredienti delle storie di Dylan Dog. Una collana DICHIARATAMENTE horror, di un orrore moderno, nel filone dei film di Dario argento, George Romero, John Carpenter..."
Sigh !

Magari Gualdoni sarà anche il più grande esperto di Dylan Dog, però, che vi devo dire, considero la sua gestione fallimentare sulla base del semplice presupposto che da quando è curatore la qualità degli albi di Dylan Dog è, per me e a quanto pare non solo per me, precipitata. Poi, magari, l'attuale stato della testata è comatoso per altri mille motivi, però, come si suol dire, lui essendo curatore ci mette la faccia e quindi ne è inevitabilmente il principale responsabile.
Molti dicono che il Dyd di oggi per forza di cose è diverso da quello di vent'anni fa e che questo è inevitabile, ma è una mezza verità: una cosa è una lenta mutazione, una cosa è lo stravolgimento della psicologia del protagonista e delle peculiarità della serie. Una storia di Dylan Dog di oggi, invece, potrebbe benissimo essere pubblicata per un'altra testata, e questo non va bene. Chiudo con un mio piccolo cruccio: che fine ha fatto Londra? É scomparsa dagli albi. Nei primi cento numeri ogni occasione era buona per far disegnare la Londra "magica e nebbiosa" di cui il frontespizio degli Almanacchi. Ora non c'è più traccia di Big Ben e Tower Bridge, e questo è gravissimo perchè annullare la potenza evocativa della città in cui si muove Dylan significa snaturare il personaggio stesso. Se Dylan non è più Dylan, Groucho non è più Groucho, Londra non è più Londra, scusate, ma è più dignitoso chiudere baracca.

ok, la baracca, ma non dimentichiamoci burattini....a no, quello è zagor.

Se DYD chiude baracca, mi sa che la chiude pure Burattini, e Castelli, e Medda/Serra/Vigna, e Berardi etc etc etc
Io, da amante del fumetto (in genere ma soprattutto italiano) spero proprio che questo scenario non si verifichi mai...

Poi, sto scrivendo una sceneggiatura per un nuovo film e la produzione mi ha detto di farlo "horror come Twilight", quindi, con mio grande rammarico, oggi l'horror (commerciale) è anche e proprio Twilight.

horror come twilight, mai sentito un controsenso così. quindi ti hanno chiesto un film noioso per adolescenti femmine con la patata bollente?.

fino a quando Sclavi non ricapita di qua potete stare tranquilli, avanti savoiardi..

gli hanno bloccato il pc a sclavi quelli della bonelli, non può navigare sul forum...voglio la mini di dellamorte.

Sarò probabilmente duro con quel che dirò ma lo dico lo stesso. Non esistono solo prodotti con dietro una strategia di mercato studiata a tavolino per un certo tipo di target più 'sfruttabile', esistono moltissimi lavori di grande spessore in giro, basta distogliere lo sguardo sui primi e spostarlo altrove. Cava con tutto il rispetto per te, per i tuoi colleghi e per l'azienda ma io preferisco rileggermi le vecchie storie di Dyd, ascoltare la musica e vedere i film che mi dicono qualcosa. Con questo non voglio svilire il vostro lavoro, in gran parte certi fattori quali strategie di mercato, di comunicazione e di continuo aggiornamento sulle nuove tendenze hanno a che fare anche con il mio lavoro, proprio per questo raramente la sparo grossa sull'argomento. Da lettore però penso di essere libero di scegliere ciò che più mi aggrada e la piega presa da Dyd, paletti o strategie che siano, non mi lascia soddisfatto, sono sincero. Puntare sulle nuove generazioni penalizza inevitabilmente le vecchie, soprattutto se abituate a diverso spessore.

Ovviamente anch'io spero che ciò non succeda, essendo un accanito dylaniato da molti anni. Ma mi preoccupa la possibilità che l'odierno andazzo oscuri il glorioso passato di Dylan Dog. E certo poi sarebbe anche auspicabile che Dylan Dog torni a regalarmi, almeno ogni tanto, qualche emozione come ai bei tempi. Che per un fumetto vivere di rendita non è proprio il massimo: personalmente lo compro solo per abitudine.

in pratica dylan dog serve solo per fare fatturato?
E' chiaro che scrivere e disegnare per Tex è un punto di arrivo, per Dylan no perché tanto vende lo stesso. Questo la dice lunga su come vengono considerate le due testate.