Ho votato accettabile per i disegni di Mari. Pur essendo un passo meno brillanti di altre volte, è sinceramente difficile, per me, non lasciarsi catturare dalle sue tavole che riescono a rendere dignitosa una storia che non lo è.
Passando alla sceneggiatura e focalizzandomi sull'inizio, sono stato assalito dalla delusione e da un senso di impotenza (per non poter cambiare la situazione attuale della serie
ndr) che albo dopo albo si fa più forte. Non è l'indignazione provata per il Ghoul di Di Gregorio, ma la quasi rassegnazione di vedere considerato così il nostro Dylan; perchè, come dice giustamente Rimatt, non è tanto quello che DD dice, ma è
come lo dice. Il nostro indagatore è sempre stato rappresentato come un ragazzo simpatico e ironico.. ora più che mai è soprattutto questa mancanza di ironia che lo sta uccidendo, che lo ha reso un personaggio monocorde, moralista al limite del bacchettone, noioso, quasi antipatico. Chiaverotti ha scritto parecchie storie con sceneggiature zoppicanti o improbabili, eppure il suo Dylan era sempre un personaggio "vivo", brillante. Quello che sconforta ora (e da qui nasce il senso di impotenza) è che la colpa non è imputabile solo a quest'albo: stiamo assistendo ormai da tempo a un vero e proprio trend che non sembra avere, purtroppo, possibilità di inversione.
E qui sta forse il "colpo di genio" del finale, una grande metafora: