Cravenroad7

se da una parte il leggere poche tavole per volta mi lascia perplesso dall'altro lato sinceramente se fosse una storia completa non so manco se sarei arrivato al decimo capitolo.forse la barbato ha puntato non tanto sulla qualità (intendo sceneggiatura dialoghi trama) ma sul catturare il lettore in stile "ciliege"..quando inizi a mangiarne una non ti fermi più e continui per inerzia...

In verità la sto leggendo per poterlo commentare qui sul forum a ragion veduta, non per altro. Pur con tutto l'amore ed il rispetto per i disegnatori in erba che lo stanno animando, trovo Davvero un prodotto estremamente scadente e privo di idee. La cosa mi ha stupita e parecchio poiché Paola, anche nelle sue prove Dylaniate meno riuscite, aveva sempre saputo imporre una storia, uno stile, un intreccio. Qui no. Pare che la sua sola sfida sia stata quella di fare questo fumetto on-line in barba a chi le diceva che era un errore, nulla più.
L'eccessiva brevità dei capitoli postati, poi, fa si che si fotografi il tutto come una fiction sud americana, con tante e troppe puntate messe lì' a far numero e a raccontare il niente.

Beh il fatto che siano cosi in tanti a commentare e criticare "Davvero" significa che la Paola è riuscita nel suo intento... credo abbia già superato tutte le sue più rosee aspettative... e non era facile per un tipo di prodotto che i lettori non erano abituati a leggere...

Se Davvero" aveva davvero ( e scusate il gioco di parole ) questo intento, la cosa è ancora più triste.
Non si crea un'opera fumettistica solo per far parlare della stessa, IMO, ma per trasmettere una storia, una vicenda, un'emozione. Il fatto che se ne discuta, converrai, è più per gli aspetti legati a ciò che c'è dietro, piuttosto che per ciò che racconta. Mi pare davvero molto poco.

L'intento dichiarato dall'autrice è proprio quello di creare massa critica su un tipo di prodotto a cui il pubblico italiano non è abituato se non con prodotti importati e tradotti dall'estero... l'intento era far conoscere, presentare e "incuriosire" chi abituato al fumetto d'avventura non ha mai preso in considerazione questo genere in modo da avere dei dati reali (connessioni, commenti, critiche, discussioni) per proporre ad un editore un prodotto da stampare...

Voglio proprio vedere se trova un editore che stampa un fumetto così disomogeneo graficamente. Secondo me è quasi impossibile. Alcuni disegni sono davvero belli, altri impubblicabili. E bastano uno o due disegnatori impubblicabili che viene meno il senso del progetto perché se la Barbato trova un editore disposto a mettere Davvero su carta, allora deve trovare disegnatori migliori e forse ridisegnare alcune tavole. Questo comprometterebbe il rapporto di lavoro no-profit. Sarebbe una grave scorrettezza se così fosse. Davvero può andar bene così, con tutti i suoi difetti, proprio perché non deve avere come scopo la pubblicazione cartacea.
Il fumetto poi è tra le poche arti che possono vivere di autopubblicazione o non-pubblicazione. Un fumetto online viene letto volentieri, un romanzo no proprio perché il fumetto è più fruibile mentre per giudicare un romanzo autoprodotto non abbiamo (il 90% di noi) i mezzi culturali necessari. Quant'è vero che Fabio Volo vende molto... il livello medio degli italiani è questo.

Se c'è un errore di fondo sta proprio nel raccontare la vita reale con poche tavole settimanali. La storia procede troppo lentamente e non è un genere che facilita cliffhanger o colpi di scena particolari. Ho letto gli ultimi 7 capitoli tutti insieme. Così ci si può capire qualcosa, trovare un senso alla storia, e l'andamento generale non è male. Ma sei tavole alla volta sono frustranti.
Tralascio alcune cose che mi hanno lasciato perplesso come i 20.000 in contanti (non era meglio un bancomat), il ragazzo che la chiama "signorina", neanche fosse Dylan Dog. Stavolta Gualdoni non c'entra niente. Tralascio anche i commenti. Un tizio si è permesso di dire che la reazione di Martina con il portiere è stata troppo docile per una impulsiva come lei, e una tizia gli ha risposto che "non capisce niente" senza neanche dire perché.
Ecco, i fanboy sono questi. Brutta razza. Per quanto la Barbato possa odiare i forum e viva chiusa nei suoi spazi virtuali che può gestire direttamente, come facebook o il sito di Davvero, le consiglierei anche di leggere commenti come i nostri perché sono migliori, pesati e soprattutto sinceri.
I fanboy fanno bene all'ego ma fanno male al fumetto.

Quoto Mirco in tutto e per tutto. La mia perplessità era proprio rivolta alla veridicità delle opinioni espresse nel forum di Davvero, che non fotografano per nulla il vasto pubblico che legge il fumetto on line. Si è dibattuto molto sul fatto che i forum non rispecchiano che una piccola parte dei lettori di un fumetto o di un libro. figuratevi quanto attendibili possano essere i post sul blog di Davvero che, basandomi su chi li ha letti, mi parlano di un pubblico estasiato e per nulla incline ad una minima critica.

Quoto Mirco e la strega. Di tutti i commenti che ho letto l'unico che ricordo avesse una parvenza critica si lamentava del fatto che Martina fosse troppo antipatica per uno Shojo e la Barbato rispose abbastanza frettolosamente e, a me è parso così (ma potrei, anzi probabilmente mi sbaglio), aggressivamente, quasi le desse fastidio che tra un ondata di complimenti ci fosse qualche critica, svicolando dalla domanda con un "abbi pazienza". Sinceramente non mi sto facendo una bella immagine di lei come autrice.

Mirco non ho mai detto che l'intento fosse di stampare "davvero" su carta... con "davvero" hanno visto che aria tira poi il prodotto sarà un altro... e ovviamente non di sei pagine per volta

Ecco appunto....meno male.

Mi sembrava palese... l'intenzione era di "testare" il genere, non di pubblicare un fumetto 6 pagine per volta con un disegnatore diverso...

Sinceramente mi pare tutta un'operazione spericolata e poco professionale, se quel che dici corrisponde al vero.
Che senso ha, secondo te, creare un sito, pubblicare un fumetto online a puntate, per monitorare un genere magari innovativo in Italia, ma giù esistente all'estero con risultati ottimi ?
Pensavo che quello di Paola fosse un esperimento nel senso più vero della parola, non un mero strumento pubblicitario che in ogni caso non testerebbe un bel nulla, dato che il prodotto eventualmente reso alle stampe sarebbe completamente diverso a livello qualitativo e di storia.
E i disegnatori che vi hanno lavorato ? A parte le visibilità online quale altro vantaggio avrebbero nel prendere parte ad un'opera del genere, che chiederebbe solo una legittimazione tradizionale? Trovo francamente assurdo utilizzare una tecnologia nuova per fare un fumetto in modo consueto. E' come se un cantante lanciasse diversi singoli online per sperare una sua pubblicazione su cd da parte di una casa discografica. Ed in ogni buon conto se questa dev'essere una promo per far si che Davvero venga alle stampe, parte male. Solitamente si cerca di dare il meglio, in una strategia pubblicitaria, non qualcosa di approssimativo e molto sperimentale.

Volentieri...posto il mio preferito (per tanti motivi)
-e vi invito sempre a provare a leggere FUME' -



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OT. Moolto bello ! Se non erro dovrebbe essere una disegno tratto da Cap Fear...o sbaglio ? Fine OT-