Nuovo post dell'anno con la parte finale ( ad occhio e croce ne mancano tre...il supplizio è dunque vicino al termine....) del raccontino. Ancora auguri a tutti e sopratutto (
) a chi mi legge.
Via:
Dylan provò a far forza con le gambe. Inutile. Quelle radici avrebbero trattenuto anche un toro.
“ Si l’odio ! Odiavo i miei genitori, che litigavano sempre, per colpa mia, ogni giorno. Odiavo questo paese insignificante, colmo di ipocrisia e di finta morale. Questi brufolosi ragazzotti che pensavano solo a deridermi e a mettermi le mani fra le gambe, quando sono diventata grande ! “
Si avvicinò a Dylan sino a sfiorargli il viso con le dita.
“ Tu non sei quella che dici di essere, Louise. Vieni via da qui e vieni a Londra con me. Le cose cambieranno e…”
Trattenne un grido, mentre le unghie delle sue mani gli affondavano appena nel collo. Penetrarono come coltelli affilati, ferendolo.
“ No ! Questo paese schifoso deve pagare ! Pagare quel che è stato fatto a me e alla mia stirpe, nel corso dei secoli ! La gente crede che l’inquisizione sia finita d’improvviso, come per un colpo di spugna. Non sanno, non vogliono sapere che esiste ancora. Esiste come ignoranza, odio, discriminazione…Ogni giorno, ho sentito commenti, derisioni, cattiverie…E credi che queste…bestie, debbano passarla liscia ? Ora ho il potere, non mi fermerò ! “
Dylan si lasciò scivolare nuovamente a testa in giù, mentre il sangue gli scendeva dai tagli al collo, sul viso.
“ ….tu non puoi essere colpevole…il male…qui…questo posto è colmo di male, di dolore, di sangue…ti ha…in qualche modo…plagiata…”
Rise.
“ Non puoi capire…mi accorsi, anni fa, che mia madre mi aveva nascosto la mia vera natura. Presi a spiarla e scoprii dove custodiva il libro…Il libro degli incantesimi, delle formule della magia nera ! “
“…Perfetto, capo ! Mandiamola al gots talents e siamo a cavallo..”,
fece Groucho.
Rise. “ Sei una sagoma, baffo ! “
Le radici gemettero uno scricchiolio ligneo, raccapricciante.
“ Giuda ballerino…”, sibilò Dylan. In qualche modo…ridevano con lei. Le controllava, erano parte di lei.
“ Impiegai due anni a tradurre correttamente le formule.
Ma per quanto provassi…niente. Non ottenevo che piccole illusioni, minute evocazioni di ectoplasmi per pochi secondi…Niente che potesse aiutarmi ad avere accesso alla negromanzia. A darmi fra le mani, gli strumenti per la mia vendetta ! “
Le radici si mossero, accompagnando il corpo di Dylan sulla superficie di un altare di pietra, pieno di scritte gaeliche.
Altre radici più piccole ma irte di spine, sbucarono dal sottosuolo e cinsero la vita, i polsi e le caviglie dell’indagatore dell’incubo.
Louise si avvicinò ancheggiando lentamente, sorbendo con la punta della lingua, il sangue sulle unghie.
Fu allora che alzò le braccia e dal buio della caverna uscirono due creature.
Un uomo ed una donna. Avanzavano lentamente, barcollando, spinte da una forza malvagia che si sostituiva oscenamente alla vita.
Le radici che immobilizzavano Dylan presero a stringersi, riempiendolo di terrore. La pistola cadde a terra, rimbalzando nel buio.
“…una sera, eravamo tornati da una discoteca di Dundee… Mi ero imbottita di E, e me ne sono andata da sola ai piedi della quercia centenaria….Fu lì ! Lì che accadde ! “
Dylan chiuse gli occhi. La voce di Louise era piena di follia. Andava alla deriva senza più potersi fermare.
Si rigirò il temperino fra le dita, iniziando ad incidere una delle radici. Ma era una impresa disperata. Ci sarebbe riuscito solo armato di un’accetta e anche in quel modo avrebbe fatto la sua bella fatica.
“Le droghe ampliarono la mia mente…sentii, avvertii la voce della quercia. E’ intrisa di sangue e odio, di un viscido amore ! Sangue delle mie consorelle e antenate, arse, sventrate, violentate ed uccise, dai ‘servi di Dio’ ! “, nel dirlo, sputò, colma di ribrezzo, a terra.
Arrivò sinuosa accanto a Dylan, e prese a sbottonargli la camicia rossa.
“….l’odio non ti porterà a nulla, e tu lo sai ! Solo male su male…
Ascoltami…fatti aiutare. Hai talento, sei una ragazza dolce e bella…non gettare via la tua vita !”
Ma sapeva che erano parole dette più per disperazione che per altro. Lei era lontana, adesso. Lontana da tutto ciò che era umano.
“ Fu la quercia a darmi definitivamente il potere…Mi condusse in questa caverna ove trovai le pagine mancanti del libro dei druidi e dei funghi e muffe adatte creare una droga che amplificasse la mia empatia con la natura ! Fu iniettandomela che compresi di poter diventare invincibile. E far pagare a questo paese schifoso le colpe dei figli, dei padri, dei padri dei padri…”
Baciò Dylan sulla bocca, ferocemente e lui avvertì il gelo assoluto.
Ciò che era Louise era morto.
“ Animai i cadaveri di mia zia e mio zio…era più facile modellare schemi famigliari…la resina rossa entrava in loro e mi dava modo di usarli ! Ma avevo bisogno ancora di una cosa…un elemento esterno, catalizzatore delle forze occulte per raggiungere l’apice ! “
“ Tu…tu hai organizzato ogni cosa: lo zombie nella notte, la foto scattata con la macchina digitale…sei venuta a Londra per…attirarmi qui…”
Cercò il suo sguardo, trovandolo.
“ Ma quando abbiamo fatto l’amore…Non mentivi. Non fingevi.
Tu senti qualcosa per me ! E’ così, Louise. Non puoi fare del male a me e a Groucho ! “
“ Grazie del pensiero, capo…”
Louise lo baciò ancora, assaporando il sangue caldo che usciva lento dalle ferite. “ Non voglio farti del male. “ sussurrò.