Cravenroad7

essere popolari non è un disvalore ma distorge la qualità delle opere. sei come una vecchia rock star che basta che scureggia e i fans corrono a comprare il disco. sei come i bon jovi e i cold play.

Quindi tu sei la figura retorica del fan deluso che "i Metallica erano bravi ma solo quando io mi ascoltavo i loro demo in cassetta e non li conosceva nessuno", giusto?

Scherzi a parte: direi che la distorsione è un problema di percezione vostro (tuo) che non indice sulla qualità dell'opera.
L'opera è quella che è, bella o brutta che sia.
Il fatto che chi l'ha prodotta sia più o meno popolare non la cambia minimamente.

p.s.
se sono come i Bon Jovi, a me sta bene.

ho preso i bon jovi e i coldplay ma ne avrei potuto prenderne altri...e non in senso dispregiativo. intendevo dire che il tuo nome è più grande delle tue opere. ci sono molte persone la fuori che prendono un tuo fumetto a scatola chiusa, senza chiedersi se sarà bello o brutto, è di recchioni e questo basta per loro. sia chiaro che non sto giudicando ne in positivo ne in negativo.

io ero fans dei bon jovi e dei metallica dei primi album, non quelli dei demo sconosciuti ma quelli di justice e new jersey che vendevano milioni di copie.

Ripeto: è un problema loro.
Come è tuo il problema che, in funzione di questo fenomeno, mi giudichi sopravvalutato.
E' quello che faccio che è oggettivo. Non come vengo percepito.
Se faccio bene, sono bravo.
Se faccio male, non lo sono.

Poi, se la gente mi acclama o mi critica, in maniera ingiustificata, il discorso riguarda la gente, non la validità o meno della mia opera e tantomeno, me.
Al massimo, se il centro della discussione è come io vengo percepito, tu puoi criticare la gente che mi sopravvaluta (o sottovaluta). Non me. Perché non sono io a influenzare l'atteggiamento della gente nei miei confronti. Io stabilisco solo il livello della mia opera, realizzandola (dove con "opera" posso intendere il fumetto quanto il blog, quanto mille altre cose che faccio io e in prima persona).

Io penso che la popolarità di un autore possa influenzare solo l'indice di vendita di un prodotto, non l'indice di gradimento sulla qualità del prodotto stesso (o almeno lo spero che sia così per la maggioranza delle persone! sennò saremmo tutti degli automi...che poi è quello che cercano di farci diventare, stile gli zombi nel centro commerciale di Romero...)
Personalmente mi piace un casino il Dylan del Rrobe, ho esultato a leggere "Il modulo A38", "Mater Morbi" e "I nuovi barbari", ma mi ha parecchio deluso nella storia dell'ultimo maxi...ma non è che siccome la firma era "Recchioni" allora mi son detto: "no, è bella lo stesso, perchè Recchioni è forte". Recchioni è forte quando scrive delle storie forti, se sono ciofeche, lo sono indifferentemente da chi le scrive (senza offesa, eh, Rrobe! In fondo, dopo quattro piccoli capolavori, anche se ti stango per una storia ci puoi stare, no?!)
La stessa cosa vale anche al contrario, con autori spesso deludenti che a volte stupiscono e incantano (Di Gregorio con "Il persecutore" o De Nardo con "Il gran bastardo", tanto per fare due esempi)

io parlo di comprare a scatola chiusa, una volta comprato è comprato bello o brutto che sia. compri il nome, il resto viene dopo.

Se un artista ( cantante, disegnatore, autore ) il nome se lo è fatto con la bravura, non vedo dove stia il problema. Quanti di noi comprerebbero a scatola chiusa un nuovo fumetto o libro di Sclavi ?
Detto ciò, ad esempio, " I nuovi barbari" a me, non è piaciuto proprio per niente ( disegni a parte )

E grazie che compri il nome, e non solo dell'autore: anche quando compri un Dylan Dog (o un Tex, Zagor, Dampyr, ecc...) compri a scatola chiusa, bella o brutta che sia la storia (ma d'altronde come accidente fai a sapere prima se quello che c'è dentro ti piacerà o no?).

vabbè, ho espresso chiaramente, se non arriva, pace.

Ho incontrato Giovanni DiGregorio per strada a Palermo..figo! Mi chiede informazioni e inizialmente non lo riconosco. Segue un siparietto comico dove provo a ricollegare la sua faccia (vista da qualche parte sul web) allo sceneggiatore di DD. Poi finalmente grazie all'assist perfetto della mia ragazza che proferisce le parole più impotanti della sua vita "Dylan Dog" (non so come le è passato per la mente?) arrivo alla soluzione dell'enigma. Prima di passare alla mini-intervista improvvisata sul momento, devo dire che è una persona gentilissima e simpaticissima, si è fermata a parlare per circa 10 minuti come se ci conoscessimo da anni ed è stato ben lieto di rispondere ad alcune mie domande.
Non fate caso alle domande, non erano state programmate:

- Ama la Barbato e il suo stile "viscerale", nonostante sia in contrapposizione con il suo modo di scrivere più "razionale e cerebrale". Segue Medda fra i suoi preferiti.
- Ci sono circa una quindicina di storie da pubblicare, tra cui 2, da lui stesso, ritenute "bruttine" (anche se non ho ben capito se il suo "brutto" equivale ad una sufficienza o meno)
- Ha confermato l'aria di censura imperante in redazione: anche lui è stato soggetto a tagli, rimaneggiamenti, correzioni che, ovviamente, hanno inficiato sul risultato finale delle sue storie. Quindi anche lui non gode di una certa libertà d'espressione e questo può essere ricondotto anche ai suoi lavori: buoni soggetti, che però, non sono supportati da una altrettanto sceneggiatura.
- Riguarda i titoli mi ha detto che è Gualdoni che li prepara, scegliendoli da una lista da lui stesso impostata. Anche lui pensa che siano orribili (su tutti Tra moglie e marito...)
- Speciale della Barbato: ha confermato che doveva essere una storia di lunghezza standard. Alla mia domanda chi fosse l'altro sceneggiatore mi ha sorriso (ho pensato che fosse lui stesso, mia impressione)
- sta lavorando per una serie di cartoni animati che andrà in onda sulla Rai, non si sa nè quando e nè per come. Attualmente lavora in Spagna e continua a lavorare per la Bonelli.
- Web: è restìo riguardo blog e affini, ma qualche volta ci legge.
- Pennacchioli/Chiaverotti: non ne ha mai sentito parlare Aleggia il mistero..

E bravo Mandarì!

ah mandarì, cellavveviapportata di mano, mannaggiatè!. un calcio negli stinchi, una qualcosa dovevi farlo!.

Poi gli hai dato le informazioni?

Ma no, ripeto è stato piacevolissimo parlare con lui e poi mi è parso che il Dylan che lui vorrebbe scrivere fosse quello che un pò tutti noi vorremmo qui dentro. Però bacchettarlo su "la strage dei Graham" non sarebbe stato male


No

Mandarì la prossima volta mandagli i saluti da parte mia....................................