Cravenroad7

Narrativamente è noioso come una una puntata di Uomini e Donne.
Graficamente è penoso e mette malinconia vedere quanti aspiranti fumettisti si siano gettati in un mattatoio.
Come al solito, il fatto che sia fruibile solo sul web, legittima l'offerta di un prodotto scadente.
Ma tanto è gratuito. Anzi è uno shojo all'amatriciana pensato dalla super star Barbato.

"strano che in Bonelli nessuno l'abbia preso in considerazione!"

Quoto Dear in tutto e per tutto !

Parli dell'ambito della produzione?
Fammi degli esempi.

Spero che questa tipa incontri due malintenionati per strada e poi muoia..

Tra atroci sofferenze, per lo meno....mai letto niente di peggio !

sarò forse di parte io, dato che ho l'età di martina e la mia vita/situazione è l'opposto della sua. Ma io forse non l'avrei chiamato davvero.

Comunque, fossi in voi ci penserei 2 volte a criticare chi si è messo in mezzo al progetto in quanto disegnatore alle prime esperienze. Al posto loro che avreste fatto, ci avete pensato? Non venitemi a fare chiacchiere da snob di stoc... perché sono bravi tutti a riempirsi la bocca di frasi fatte e guardare dall'alto in basso.

Io intendo per quanto mi sta sul culo la tipa...non per la storia che in sé è anche gradevole...

Avremmo fatto uguale, io ad esempio ci sarei corsa lavorando anche di notte, ma comprenderai che le critiche, una volta che si fa un prodotto, te le becchi tutte. Per me quei disegni sono brutti, esteticamente e non sanno esprimere niente di ciò che il fumetto vorrebbe comunicare.( sempre che voglia dire qualcosa...).
Lo dico senza voler mancare di rispetto a chi li ha fatti. Ho visto le altre prove, di altri disegnatori e alcune le reputo migliori, ma conta poco. Si criticava, come faceva Dear Boy ad esempio, il mettere in un tritacarne senza alcuna possibilità di salvezza le speranze ed il lavoro di centinaia di ragazzi.
OT PS: disegni ? Mi fai vedere qlc di tuo ? OT

le puntate precedenti avevano una loro filiforme intensità a prescindere dalle meschinità narrate

nell'ultima puntata finalmente martina inizia ad attirarsi qualche simpatia.
In ogni caso, per me il problema principale di davvero è la cadenza, 6 tavole son troppe poche per godersi una lettura del genere (ammesso che sia da godere), il formato invoglia più a leggersele tutte assieme alla fine.

A me invece non sta dispiacendo.La protagonista devo ammettere che non sta molto simpatica neanche a me però ho curiosità di capire,anzi di capirLA.Per quanto riguarda i disegni devo dire che alcuni episodi sono ben fatti,altri meno ma credo che questo sia anche normale visto che stiamo parlando di disegnatori senza esperienze.Ovviamente parlo da semplice lettore di fumetti e non da disegnatore,sceneggiatore o soggettista;-)

Però già un mini-episodio alla settimana è un ritmo troppo basso, se poi, come nel settimo, non si apprende un bel niente se non che la tapina ha dimenticato le mutande e la spazzola a casa...

Veramente noioso...Banalità a go-gò e personaggi stereotipati e banali...
Il livello dei disegni è decisamente altalenante.

Francamente ci sto trovando ben poco di "davvero" interessante.

Veramente i disegnatori sono la parte lesa nel progetto.
Seguono la chimera della visibilità, ma non si pongono mai il problema di chi li vede.
Mai come oggi sono agnelli in pasto ai lupi.

Comunque quel tipo di racconto ha bisogno di tutt'altro tipo di supporto grafico. La presunta emotività che vuole trasmettere (sic!) non beneficerà mai della rigida gabbia bonelliana. E necessita uniformità. Sarebbe stato molto meglio che la Barbato avesse scelto un solo disegnatore, che magari un po' di visibilità utile l'avrebbe ottenuta.

"Cacchio se vuoi emulare gli shojo almeno studiali prima!"

Fin qui mi è parsa una puntata dei Cesaroni con personaggi molto più antipatici e assai meno senso dell'umorismo - e, in entrambi i casi, ce ne vuole!

Sta agli shojo come Distretto di Polizia sta a Dexter...

No, sinceramente non è possibile costruire un qualcosa che assomigli a uno shojo (tali erano le intenzioni della Barbato, mi è parso di capire) con una protagonista così antipatica.
E' un taglio narrativo certamente anticonvenzionale, ma l'identificazione non scatta. Chi può identificarsi in una stronza del genere?!?!

Un racconto di tipo noir può funzionare anche con personaggi antipatici (e infatti i romanzi della Barbato funzionano). Un racconto di formazione no. Non c'è empatia di alcun tipo. Nel migliore dei casi lo segui per "vedere come va a finire"... E a me non ha trasmesso neanche quello.

Purtroppo da un po' di tempo la Barbato si è specializzata nel realizzare storie dove TUTTI i personaggi sono di un'antipatia sublime. E' successo anche con Dylan Dog, vedi Anime Prigioniere.
RIpeto, può funzionare in certi contesti, ma non là dove il racconto prevede che il lettore empatizzi e si identifichi.