E' vero, il titolo puzza un pò di egocentrismo ma sono sicuro che per questa volta lascerete correre.
Beh..
come si possa scrivere, in una sera di fine novembre, il messaggio più difficile tra tutti i miei millemila inviati non ne ho proprio idea, così come ignoro si possa racchiudere nell'arco di poche righe la descrizione di tutti quei momenti passati con voi nel corso della mia lunga e intensa attività forumistica, durata la bellezza di sei anni, senza cadere nella classica retorica del luogo comune e della lacrima facile. Quindi non ci proverò nemmeno, a essere stucchevole, però qualcosa devo pur scrivere.
Come forse qualcuno avrà già intuito, lascio il forum. Credo che per alcuni di voi questo rappresenterà un vero e proprio evento, un cambio radicale piuttosto brusco, probabilmente dovuto più che altro alla notizia improvvisa e dall'assenza di segnali da parte mia in quest'ultimo periodo, allo scopo di farvi capire qualcosa in più; in realtà non è che sia proprio così: già da qualche mese infatti, precisamente dalla fine di questa estate, ho provato una fatica sempre maggiore nel ricoprire questo ruolo con tutto il carico degli oneri che ne consegue, quindi uno stress crescente nel riuscire a gestire il mandato per accorgermi ulteriormente che tutte queste fatiche le ho poi ritrovate pure nel mio percorso quotidiano di semplice utente: discussioni che fino all'anno precedente mi stimolavano e mi spronavano al confronto costante, ora le reggo con grande difficoltà, non riesco più a viverle serenamente e per me sono sintomo di logoramento psicologico, molto probabilmente dovuto a un sovraffaticamento generale; inutile dire che ci sono anche altri fattori che influiscono sulla mia decisione, fattori che scaturiscono dallo stress della mia vita di tutti i giorni, presenti sia in quella privata che in quella familiare, sia in quella lavorativa che in quella più propriamente definita "intima" ma confido nel fatto che la vostra discrezione avrà la meglio, alla lunga, sulla vostra curiosità. Quindi, fatta la somma, il risultato non può che essere uno solo. Questo solo per evitare di ridurci alle solite discussioni sui vari perchè, percome, quando, dove, eccetera eccetera che in questi casi diventano un classico, anzi il classico dei classici.
Comunque sia è una scelta, la mia, tanto dolorosa quanto necessaria ma che prendo liberamente, coscienziosamente e lucidamente: dolorosa perchè avevo 26 anni al momento dell'iscrizione e 32 ora - ed essendo riuscito a collegarmi qui quasi tutti i giorni o le sere forse, se ci pensate bene fino in fondo, vi accorgerete anche voi che definire Cr7 la mia "seconda casa" è ancora riduttivo; necessaria perchè, come vi ho detto, per il momento credo proprio di dovermi "riprendere" un pò dalla vita del forum. Staccare di netto. Sono arrivato al traguardo davvero scarico.
Comunque ho scritto questo messaggio più che altro per salutare tutti voi, non voglio fare nomi perchè ci siete davvero tutti, dal primo all'ultimo e voglio andare veloce anche perchè mi sto emozionando un pò e si sa che i fichi&duri come me non piangono mai. Quindi vi spiego velocemente la scena, così anche il titolo del topic acquisterà un senso: insomma, c'è questa enorme tavolata dove siamo seduti tutti noi, ma propri tutti del forum e io sono a capotavola: a un certo punto mi alzo, prendo la parola... e vi saluto. Semplice, no?
Mi piace quest'immagine di tutti voi insieme da portare con me.
Mi riconnetterò comunque ancora ma sicuramente un bel pò più in là nel tempo e non per scrivere ma solo per rileggervi in questo topic; adesso infatti ho paura che - conoscendovi - qualcuno di voi stronzi riuscirebbe davvero a farmi scendere qualche lacrimuccia.
E siccome gli addi sono sempre brutti, tristi e struggenti, allora... non addio, ma arrivederci. Si dice così, no?
Riccardo
ps: voglio lasciare ancora una dedica, credo sia uno dei più bei passaggi presenti ne "La circolazione del sangue" del Tiz. E' un pò triste ma la reputo una favola stupenda che ho sempre sentito un pò mia.
"Dino troverà uno scorpione sulla moquette. Lo guarderà per un pò, pensando al modo migliore per prenderlo e buttarlo fuori dalla finestra senza ucciderlo. Lo scorpione non si muoverà, conscio che qualcuno starà pensando a lui, alla malattia della sua vita. Dino troverà la soluzione. Andrà in cucina a prendere un bicchiere, poi prenderà una cartolina dallo scrittoio. Tornerà nella sua stanza, metterà il bicchiere rovesciato sopra lo scorpione e comincerà a infilare sotto la cartolina.
Ma lo scorpione gli dirà: "No, non capisco quello che vuoi fare".
Dino vorrà dirgli di sollevare le zampe per fargli passare sotto la cartolina senza danno ma gli sembrerà assurdo parlare a uno scorpione.
Intanto, il bordo della cartolina sarà arrivato appunto alla prima zampa dello scorpione, sempre immobile. Dino, sperando nell'intelligenza dello scorpione, manderà avanti deciso la cartolina, e la zampa ne sarà troncata. Lo scorpione manderà un grido di dolore e dirà:
"No! Cosa stai facendo! Io credevo che mi volessi aiutare!"
Dino farà una smorfia di angoscia e farà avanzare ancora la cartolina staccando un'altra zampa allo scorpione. Questo griderà ancora in maniera straziante e Dino sentirà una gran voglia di piangere ma sarà troppo tardi per fermarsi. Lo scorpione dirà rassegnato:
"Capisco... tu hai fatto il possibile, ma si vede che questo era il mio destino. Allora adesso, poichè ho capito che tu mi sei amico, ti chiedo di uccidermi. Uccidimi, e metterai fine alle mie gioie ma anche al mio infinito dolore. Non è sempre così? Non è ogni cosa sempre bella o brutta, ma un pò più brutta che bella? Non è la vita già la morte e la morte ancora vita? Uccidimi, amico, te ne prego".
Dino chiuderà gli occhi e con un colpo deciso manderà la cartolina (che, per la cronaca, dirà "Saluti da Forte dei Marmi" e ritrarrà alcune belle ragazze in bikini sulla spiaggia) fin dall'altra parte del bicchiere. Poi metterà una mano sotto e porterà lo scorpione in quella bara trasparente in bagno, toglierà la cartolina e lo scorpione precipiterà nel water, mentre Dino ansimante azionerà lo sciacquone. Attraverso le lacrime vedrà lo scorpione mulinare nel vortice senza fine, raggiungere il paradiso. Tornerà poi in camera e vedrà le due zampe dello scorpione sulla moquette. Raccoglierà anche quelle con la cartolina e le butterà nel water tirando di nuovo lo sciacquone. Alla fine, l'acqua sarà limpida e pulita, solo una traccia di schiuma che sparirà in fretta. Dino crederà, quella notte, di aver paura che lo scorpione, diventato enorme, salga dal water e venga a prenderlo. Poi capirà che non sarà paura ma speranza, e si addormenterà."