Cravenroad7

Bà, secondo me non dovevano fare il continuo.....
cioè, era meglio ''il cervello di killex''___________
devo dire però che roi mi ha stupito ancora con i suoi capolavori

I miei 100 momenti topici di Dylan Dog: posizione n°98



Bloch scopre una fossa comune nel centro londinese in Il ritorno di Killex n°129.

Insieme alla cover e a Roi il pochissimo che c'è da salvare in questa storiaccia.

BRAVISSIMO(o bravissima)
a me questa storia è piaciuta un botto,la profezia mi ha davvero inquietato

Roi ancora in stato di grazia, avrebbe poi raggiunto il suo culmine in "Polvere di stelle", per me l'albo dylaniano con i disegni più belli mai visti...

Albo sottovalutato...è vero: tutto sommato il grande Killex qui centra poco è niente, ma personalmente non lo ritengo importante. Fondamentale è invece il senso di putridezza e dolore (assolutamente fisico) che questo albo ti infonde...dall'olocausto agli snuff movies, passando in rassegna gli orrori che il secolo che ci stava abbandonando ci lasciava in eredità e che non vanno dimenticati..

E in tutto questo orrore, Killex è paradossalmente colui che è fuggito solitario alla ricerca del soffio dell'anima , o forse (come dice Dylan) dell'amore..

Un albo celebrativo che saluta in maniera orrorifica il '900, lo prendo come tale..

Voto 8

Sono d' accordissimo con David!
Molti non hanno una buona opinione di quest' albo; ora, sinceramente, la sceneggiatura non la ricordo neanche bene, se non che forse Sclavi (soprattutto in qualche dialogo) spinge un po' troppo sul pedale della retorica (ma a me la retorica sclaviana non risulta quasi mai banale), ma nel complesso, come dice Marrone da Venaria, quest' albo è un concentrato di putridezza, malessere, dolore, claustrofobia, disillusione, pessimismo cosmico... e quindi non si dimentica facilmente.
Roi da paura.

esattamente! tante belle sensazioni, ma la storia?

edit

Che dire...Killex è come quei film dove ci sono grandi attori, un grande regista, una splendida storia ma il risultato finale è mediocre. Sia il primo numero e sopratutto il suo continuo, infatti, non hanno creato un personaggio epocale come la potenzialità del villan avrebbe fatto pensare, e difatti da allora Killex è finito nell'oblio.
Manca Cerace, tanto per dire, pur essendo scopiazzata a 12 mani da Freddy e peccando enormemente di più in fase di sceneggiatura e storia, ha creato un cattivo più gestibile e aperto ad altri albi.
Killex è un prodotto estremamente cerebrale e per questo poco adatto a far presa su di me ad esempio, che sono limitata, e in ogni caso l'idea del mad doctor che seziona e rimuove per arrivare al nocciolo dell'anima è buona ma sfruttabile una sola volta. Dopo rompe. Sto numero, ha rotto.

La storia? E' poi così fondamentale?

In "Memorie dall'invisibile" c'è un killer che ammazza le prostitute,...che poi si costituisce...e poi ne esce un altro...che razza di storia è, verrebbe da dire?

Il quadro generale..la putridezza...il mistero degli snuff movie...il presunto ritorno di Killex che fa unicamente da miccia per innescare il tutto...questo a me basta per avermi fatto piacere molto questa storia..

Sì.

Edit

Per certi versi migliore del numero 80. Il prologo e la prima metà dell'albo, il Roi magistrale, l'inquietudine sparsa in ogni dove, il nero...
Gli spunti validi per un ottimo ritorno di Killex ci sono tutti, peccato che Sclavi si dilunghi in digressioni sul Nazismo inutili e che VADA FUORI TEMA! Alla fine Killex appare nelle ultime pagine imbalsamato che non ha fatto assolutamente niente di niente e che scompare in una folgore di luce...
Ammetto che questa saga non mi abbia entusiasmato....

Il sequel praticamente è solo nel titolo.
Geni in via buonarroti...

Altro "finto" seguito firmato da Sclavi. Tutti ad aspettarsi l'incredibile ritorno del cuginetto di Hannibal e invece ecco qui una storia sul tema degli snuff movies. Il titolo crea quindi delle aspettative ingiustificate e per chiunque è normale avvertire una punta di delusione alla fine della lettura. Tuttavia, preso a sè stante, senza andare a ricercare inutili paragoni con il #80 con cui (è bene precisarlo) c'entra poco o nulla, non è un albo disprezzabile, anzi. Superate anche qui certe soluzioni di sceneggiatura parecchio "disinvolte" (anche il "Cervello" aveva questo difettuccio), come il legame psichico tra figlio di Joy Freeman e Killex (assolutamente non giustificato), abbiamo delle immagini che picchiano duro come quella della fosse comune o le inquietanti location disegnate da un Roi in rinnovato momento di grazia (reduce tra l'altro dallo strepitoso lavoro de "La morte Rossa") e un plot che si diverte a fregare il lettore disseminando falsi indizi, come la data della profezia, che illudono di poter collegare il massacro a il buon mad doctor. E pensare che Groucho ancora una volta aveva risolto il caso . La rivolta finale degli extracomunitari, con tanto di pistolotto sull'utopia, non può non ricordare "Il marchio rosso".
Votato buono, soprattutto per merito di Roi.

Per aver dato 7 ai disegni meriteresti la lapidazione CR non delude mai, il suo senso di freddezza e il suo stile rimangono in ogni suo albo.Per non parlare della storia che sembra campata in aria. Avresti dovuto dare 6 ai testi. 9 ai disegni! Roi ha salvato tutto!