Cravenroad7

Sul prodotto di nicchia potrebbe anche aver ragione nel lungo periodo. Ci sarebbe da discuterne in altro topic.
Ma nel frattempo non vedo l'ora di leggere la sua storia.

La storia che si preannuncia scritta da lui è a priori interessante.
Immagino che uscirà su un gigante, visti i recenti Celoni/Celoni e Ambrosini/Ambrosini.
Le sue copertine non sono più quelle di una volta, sono sfumate e i contorni filamentosi (che sto dicendo?) e mi piacciono molto meno delle altre.
Apprezzai molto quelle dei primi giganti ..."artistiche", dove si distinguevano proprio le "pennellate" in un evidente omaggio a Schiele.
La sua migliore è "Il sorriso dell'oscura signora", la sua miglior prova con le chine è "Il giorno del licantropo".

secondo me stano come copertinista dà il meglio quando arricchisce l'immagine con dettagli simbolici ad effetto, distaccandosi dal puro realismo: "abyss", "il re delle mosche" e "mater morbi" sono forse fra le sue cover migliori
in ogni caso, apprezzo di più se una copertina viene pubblicata con i colori originali di chi l'ha disegnata

ma perchè, non se le colora da solo Stano?

mater morbi bruttina...

Sì, se le colora da sé. Delle sue copertine apprezzo soprattutto il fatto che non si adagi e cerchi continuamente nuovi stimoli, adottando nuove tecniche e sperimentando diversi stili di colorazione.

sì, io rispondevo al "vecchio", che dice di preferire le cover di una volta

Bruttina non so...di sicuro dopo aver letto la storia ho pensato che ci sarebbe stata bene mater morbi stessa disegnata sotto l'albero...o il biondino magari....così mi è sembrata troppo "spoglia" come ambientazione

E questo dovrebbe servire da stimolo ai tanti giovani disegnatori.
Il disegno, credo, sia una ricerca infinita del segno perfetto, dell'ombra perfetta.
Il grande merito che va riconosciuto ad Angelo Stano é quello che non si é fermato mai in questa ricerca anzi é sempre lì a sperimentare anche ciò che gli può offrire la moderna tecnologia, segno questo di una grande modestia IMO.

dai angelo, molla le copertine almeno ti vediamo di più sulle storie.

Più o meno. A livello personale, senza alcuna pretesa di comparazione e di confronto, dico che il disegno è la ricerca spasmodica della propria pace interiore e della raffigurazione interiore della realtà.
La colorazione al pc, ad esempio, è pratica e di grande impatto visivo, ma mi lascia sempre fredda e distaccata.

seh, e non ci sono più le mezze stagioni.

OT Essendo capace di disegnare e di colorare, credo di aver il diritto di postare un'opinione, esattamente come te. Senza però sfottere la tua, esattamente al contrario di come fai tu con quelle difformi dalle tue idee. OT

E da quando per criticare tocca saper fare?!

A parte questa ovvietà, mi riesce difficile non pensare che certi commenti assurdi come il tuo siano figli di pigrizia mentale e luoghi comuni stantii.
Quindi mi permetto di chiederti se trovi freddi disegni digitali come questi




Il computer è solo un mezzo.
La mente, il cuore ed il manico continuano ad essere gli unici elementi che contano nella riuscita di un'opera.
E tanto per non essere OT, Stano è stato fino a poco tempo fa un mediocre digital painter.
Poi deve aver cominciato a dare un'occhiata fuori dal suo stagno ed ha capito che i software di pittura non sono solo situazioni di comodo.
Ma deve farne ancora parecchia di strada, perchè i suoi lavori migliori restano le copertine dei primi giganti.
Tecnicamente anni luce dall'approccio maldestro che ha oggi con il digitale.

Che poi non serve andare molto lontano per vedere un superbo illustratore digitale
http://sketchesnatched.blogspot.com/

Non sono contraria all'uso del computer e della colorazione digitale nelle opere a fumetti. Dico solo che a livello personale mi comunicano meno. I disegni che hai postato sono indubbiamente molto belli ( e l'animazione e la colorazione digitale sono indubbiamente ed indiscutibilmente più belle, calde e fluide delle rispettive opere manuali ) ma possono anche esser fatti con un'altra tecnica ( ad esempio l'aerografia ) manuale che come opera ritengo maggiormente personale. Trovo, a livello personale, che le opere concepite, disegnate e colorate a mano siano sempre e comunque più intimistiche, "vere", di spessore rispetto a quelle digitali. E' un po come Bonelli quando diceva del fumetto su carta. A volte un disegno mediocre e ripetitivo viene esaltato per via della colorazione digitale e secondo me Stano, quello più bravo e vero, è quello delle tavole in b/n e non nelle, pur meravigliose, copertine a colori.
Non so se la mia visione delle cose sia ristretta, se così è me ne scuso e cerco sempre, aprendo una discussione e dicendo la mia, di ampliarla con quelle altrui. Se tu avessi postato subito questi disegni invece di commentare ironicamente e sarcasticamente un mio parere, avresti ottenuto lo stesso, o forse un maggiore effetto costruttivo.
Detto questo chiudo la querelle o mi ritrovo nella gogna anche perché stiamo andando OT.