Cravenroad7

Be', diciamo che su Ambrosini le cose sono un po' diverse

Ma la cosa che mi fa più ridere, scusate se rientro così di botto ma stavo ridando un'occhiata alle due brevi, è che l'autore cerca pure di fare autorironia, è terribile "Voi..voi chi siete? E che posto è questo?" "Complimenti amico, chi ti scrive i dialoghi brilla davvero per fantasia"
Poi (in tre vignette, che manco Sergio Leone e la sua dilatazione dei tempi): "Io mi chiamo Dylan...Dylan Dog". E una.
"E per quanto riguarda la mia professione diciamo che sono..." E due.
"... una specie di detective" "!" "?". E tre.
Fine.
...........
E questa storia vince anche il premio per il miglior scambio di battute: "Chi è? Chi ha parlato?" "IO...il vostro CARCERIERE!". Un carceriere che si definisce carceriere, è la morte sua

No ma io lo ripeto: Blade II, Saw, The butterfly effect, non lo so ma potevano evitarla.
originalità alquanto scarsa non solo nei dialoghi, in tutto!

telegrafico:

Bilotta: ha capito tutto di Dylan Dog - il curatore mancato (8)

Gualdoni: buone short che però contengono sempre delle banalità che danno fastidio (tra le due, meglio la prima 6,5 vs 6)

Ambrosini: una storia noiosa e lontana anni luce da Dylan Dog (s.v.)

In complesso ho votato buono

Questione disegni: Piccato si é salvato dalla scure Gigante, Ambrosini altalenante, Dall'Agnol meglio delle precedenti (ma se ne faccia una ragione Rimatt, a me non piace), Bianchini ottimo

In compenso a me non è piaciuto Bianchini.

ahahah

a proposito di ironia, nessuno che dice nulla dell'ultima vignetta di Vodoo ? Che G. continui ad avere il dente avvelenato?

Ah giusto, bravo, anche io l'ho intesa come una frecciatina a noi ma probabimente siamo proprio noialtri che ci diamo troppa importanza, dai
(la battuta in questione è "ormai su internet si trova di tutto... e purtroppo qualunque idiota lo sa usare")

La prima storia è stata una piacevole sorpresa.. mi è piaciuto il tutto..

La seconda un pò meno, ma si lascia tranquillamente leggere verso la fine..
Ah, the blood is back!!!!

POSSIBILI ANTICIPAZIONI SUI FINALI

Cercherò ora di demolire le prime due storie dei giganti.

"L'alleanza" (Bilotta/Piccatto)

Soggetto: 4,5
Sceneggiatura: 4
Disegni: 5

CRITICA ALLA STORIA

La storia si presenta ora come ora, come la peggiore di colui che ha un nome che con le doppie non va d'accordo, visto che la signora Ileana Colombo sbaglia a scrivere il suo nome, ma (tranquilli) non sbaglia solo quello.
L'incipit con il pipistrello che si trasforma in vampiro ricorda qualche film horror di dubbio gusto degli anni trenta (1° clichè), seguono dialoghi privi di originalità, ma ancora una volta clichè presi direttamente da qualche americanata d'azione, poi arrivano gli anestetici all'aglio (2° clichè) e il paletto di frassino (3° clichè).
Questo incipit è da incorniciare come uno dei peggiori mai prodotti.
Poi che cosa segue, che cosa orna un soggetto così striminzito?
Niente. Solo una valanga di altri e innumerevoli luoghi comuni e un po' di retorica sugli esperimenti, vivisezione e mica vivisezione...mad doctor....
"La lunga notte" è frutto di una Barbato minore, ma almeno la Barbato era la Barbato, Bilotta ha sì scritto un capolavoro nel 2008, ma poi qui tocca il profondo nero.
L'utilizzo di un minimo di splatter dà un leggero vigore all'albo.
Il comportamento di Dylan Dog con la fanciulla è assuolutamente odioso e puerile (stringimi forte, non ci lasceremo mai, baci e bacini bravi e bravini ) lontano anni luce dall'amore in sclavi, barbato, medda, ma molto troppo vicino a colui che porta il nome di Giancarlo.
Tuttavia qualche nudo fa sempre comodo.
Purtroppo nel finale ci viene anticipato un loro possibile seguito, speriamo di no e che dio sia lodato.

CRITICA AI DISEGNI

Piccatto ai livelli pessimi dell'imbalsamatore, tuttavia si rivela capace di disegnare molto bene e accuratamente nelle tavole nere dei sogni e flashback, il volto di Dylan è a tratti decente e a tratti sfigurato.
La patonza, tuttavia, la sa ancora disegnare e le curve femminili sono ottime.

CRITICA AI GIUDIZI

Come fate a ritenere bella una storia che si regge sui luoghi comuni, dov'è la poetica di Ferrandino di"Vivono tra noi"? Dov'è lo stile della Barbato della "Lunga notte"? Dov'è l'avventura avvincente di Ruju in "Notti di caccia"?
Trovatemele, portatemele, e rivaluterò la storia.
O tempora! O mores!

"La stanza della tortura" (Gualdoni/Bianchini)

Soggetto: 2
Sceneggiatura: 4
Disegni: 8

CRITICA ALLA STORIA

Gualdoni nel breve si è rivelato abbastanza bravo e fulminanante.

Questa sala della tortura ha spunti interessanti, ma diomio che soluzione finale era quasi meglio quella di Hitler!
Poi anche qui i dialoghi non scherzano, ma almeno il Curator, fa una bella autocritica nella prima vignetta di pagina 103!
Il ragno che era un demone torturatore e ha imprigionato dei tizi? Vhe conclusione ..

CRITICA AI DISEGNI

Molto belli ed accurati, Bianchini si rivela un maestro del luce/ombra, peccato che ogni tanto Dylan sia davvero bruttarello e che la casalinga cicciona sembri a tutti gli effetti un uomo!

CRITICA AI GIUDIZI

Capisco che c'è chi possa vedere nel ragno una trovata geniale, è una questione soggettiva, ma oggettivamente è una cavolata.

Ecco, leggendo questo commento mi rendo conto che, anche tra i lettori più "anziani" dylaniamente parlando, ci sono grandi diversità nel recepire cosa è "il vero Dylan Dog".... a me la storia di Ambrosini, per quanto ammetta che non sia il massimo della vita (piuttosto inconcludente a livello di intreccio), ha fatto tornare indietro di 15-20 anni e non in senso negativo....l'atmosfera, la gestione dei personaggi, la poesia... come si può dire che sia "lontana anni luce da Dylan Dog"?? passi per il "noiosa", ci può stare.... ma se questo non è Dylan Dog...lo sono allora i vampiri di Bilotta?? bravo eh, per carità, storia carina e buona caratterizzazione del personaggio, oltre che un bel finale....ma per il resto la sua sì che secondo me è "lontana anni luce da Dylan Dog"..... poi, oh, il mondo è bello perchè è vario....

Credo che, complimentandosi con Bilotta, Simone voglia esprimere apprezzamento più che altro il modo in cui è gestito Dylan; così la vedo io, per esempio, che nelle poche storie di Bilotta ho sempre trovato il vero Dylan (a prescindere dalle trame).

Quoto, anche se Bilotta si è fregato da solo scrivendo Il pianeta dei morti. Un colpo di genio, ahimè, rimasto isolato.

L'hype creatosi intorno all'autore ha portato, comunque, a delle belle delusioni, soprattutto nel mensile (storia ordinaria e a tratti insulsa), non mantenendo, perciò, il livello raggiunto sul CF.

@Effetti collaterali: Tanto per salvare la categoria di cui faccio parte(almeno una volta ) sottolineo che non esiste una postilla ( a parte che si chiamano clausole) che rinnova in automatico un contratto assicurativo in scadenza.I soldi vengono regolarmente liquidati.Se poi un cliente li vuole reinvestire deve firmare un nuovo contratto ma senza la sua tacita autorizzazione non si va da nessuna parte.
Detto ciò, chi di voi vuole un preventivo?

Esatto, la stessa cosa che ho pensato anch'io.
Forse Simone intende lontano anni luce dal Dylan Dog che ha scritto in passato Ambrosini (e ci puo' stare), ma lontano da Dylan Dog in generale non ne capisco il motivo.

Col presupposto che ho votato MEDIOCRE, commenterò per quanto mi è possibile le ultime due storie.

POSSIBILI ANTICIPAZIONI SUI FINALI

"Effetti collaterali" (Ambrosini)

Soggetto: 6,5
Sceneggiatura: 6/7
Disegni: 7,5

CRITICA ALLA STORIA

Sicuramente la migliore del mazzo, però che delusione! Sinceramente mi aspettavo che Ambrosini ritornasse ai livelli di quei due capolavori che aveva scritto per Dylan Dog quasi un ventennio fa!
Purtroppo, invece, riscalda delle minestre, "Storia di Nessuno" e la relativa ambientazione surreale-invernale e il tema della Ucronìe spaziotemporali, "Inferni" e i relativi demoni e le storie umane incrociate (presumo che era stato molto colpito da quella storia) e "Il guardiano della memoria" nella follia e incomprensibilità della narrazione.
Sinceramente ho trovato i 3 finali abbastanza inutili, o meglio, utili per arrivare a pagina 216 e riempire le pagine che altrimenti sarebbero rimaste bianche.
Tuttavia respirare vecchie atmosfere fa sempre bene ai polmoni.
Fa anche bene vedere finalmente dialoghi mediamente ben fatti, assolutamente esteanei a Bilotta e Gualdoni.
Bello l'incipit e anche l'explicit.

CRITICA AI DISEGNI

E' un Ambrosini indedito su Dylan Dog, questo suo nuovo modo di disegnare può anche non piacere, io lo apprezzo abbastanza è molto "artistico" e sembra davvero che sia fatto quasi tutto a matita e carboncino.
Tuttavia ogni tanto Dylan non sembra il vecchio Dylan di Ambrosini, sarà che nelle prime 40 pagine non appare quasi mai?

CRITICA AI GIUDIZI

Delusione sicuramente, ma non male.
Chi non apprezza per niente questa storia, allora è obbligato a giudicare le altre 3 ciofeche immense (A mio parere).
Grazie comunque Ambrosini, anche se non sei più tu.

"Voodoo" (Gualdoni/Dall'Agnol

Soggetto: 1
Sceneggiatura: 4
Disegni: 3

CRITICA ALLA STORIA

Forse la peggiore di questo triste gigante. La storia vorrebbe reggere su un'emerita cavolata e uno SVILUPPO IN CUI DYLAN DOG NON ESISTE E NON E' PROTAGONISTA!!! Inoltre, per quale ragione conosce la ragazzina se non è la giovanissima fidanzatina? Per quale ragione si trova al college?
Luoghi comuni su luoghi comuni legati alla scuola, palle si balle.
Dialoghi medi .

CRITICA AI DISEGNI

Dall'Agnol ha ormai raggiunto il punto più basso della sua parabola artistica.
Non mi dovrei soffermare, ma è una fortuna che si faccia vedere solo nel giagante, almento le pagine sono grandi ed è chiaro ('nsomma) ciò che disegna, e soprattutto che disegni per 23 pagine, così non ci rovina gli occhi.

CRITICA AI GIUDIZI

Se vi piace tenetevela voi.
Se vi piace dall'Agnol tenetevelo.