Albo a metà tra il discreto e il buono. Quasi buono, direi.
seguono
S
P
O
I
L
E
R
Dopo troppi albi in cui un'idea sola, spesso esilissima, veniva stiracchiata oltre misura per coprire 94 pagine, quest'albo perlomeno offre qualcosa di più.
1 idea per racconto + 1 idea per la 'cornice' = 4 idee, ciascuna in uno spazio di circa 23-24 pagine.
Senza dubbio il ritmo ci guadagna e la lettura diventa piacevole e quasi priva di tempi morti.
Certo, la qualità dei racconti è altalenante, ma ciò è quasi inevitabile quando si ha a che fare con una struttura a episodi.
Il primo racconto è una lieve variante del tema della licantropia, vista alla maniera classica come condanna accidentale (ma non per questo meno implacabile). Nessuna sorpresa dal punto di vista narrativo, però il ritmo è ottimo e il personaggio di Question sviscerato in maniera sfaccettata.
Il secondo racconto è il più debole. A parte l'improbabilità 'scientifica', è davvero troppo prevedibile. L'inizio, inoltre, indispone per quanto è farcito delle tipiche coincidenze narrative che possono capitare solo in un fumetto:
proprio quando si fa l'esperimento decisivo, la macchina s'inceppa e gli scienziati devono entrarci dentro...
proprio quando gli scienziati sono dentro, la porta si chiuda da sola e la macchina riprende a funzionare perfettamente... Ma daaaaaaaiiiii!
Anche il resto della storia è troppo scontato, compreso il prevedibilissimo finale strappalacrime.
Il terzo racconto è altrettanto improbabile, ma almeno non tira in ballo la pseudo-scienza e ha un ritmo decisamente meglio orchestrato. Buono il tocco secondo cui Question aveva ragione nel dire che il ghost-writer, in fondo, non era migliore di lui (infatti sfrutta Dylan per vendicarsi senza pensare che così metterà nei guai il proprio ospite).
La cornice regge abbastanza. E' briosa, anche se un filo prevedibile dal punto di vista narrativo.
Strano che qualcuno parli di 'colpo di scena'... Io avevo indovinato come sarebbe andata a finire almeno 30 pagine prima!
Brindisi in piena forma.