Cravenroad7

Buonissima storia, soprattutto visto in che cattive acque naviga la testata negli ultimi anni. La storia non è esente da difetti, tuttavia coinvolge, ben usato Groucho, simpatico il personaggio di Nonna-mannaia. Una bella storia, merce rara di questi tempi, Recchioni è un autore indubbiamente molto interessante (e non ho letto, purtroppo, Mater Morbi).
4/5

Le debolezze in questa storia si trovano soprattutto in un finale che lascia tutto troppo al caso e in alcune scene non proprio riuscitissime, ma nel complesso ribadisco, un bel numero.

!!!!!!!!!!!!!!!!

Leggilo..e subito!!! E' un ordine!!

Lo leggerò quanto prima, promesso

Mi è piaciuto come albo, anche se la trama e' un pò derivata da molti film che hanno gia trattato il tema. "Possibile apocalissi" e strade "governate" da gang che si contendono i territori.

Sceneggiatura: 7
Disegni: 8,5
Copertina: 7
Complessivo: 7,5

Ho votato "Insufficiente".
Penso che si salvi ben poco in questo episodio. Di sicuro i disegni di Brindisi regalano il solito spettacolo per gli occhi, ma la storia non solo l'ho trovata insulsa, ma anche irritante. Recchioni di certo non è il mio sceneggiatore preferito, quindi ammetto di essere inficiato da questo pregiudizio quando mi appresto a leggere una sua nuova storia, ma penso che anche in questo caso il suo lavoro sia al di sotto della mediocrità.

Certo che vedere Lando Buzzanca e Francesco Mulé disegnati su DD non me l'aspettavo proprio ( pagg. 73/75 )....sich !
Cmq storia carina però Nonna Mannaia ( sembra una imprecazione dei vecchi tempi ) più che discutere fa ridere.....La tipa di Dylan Calista, sembra sua figlia...complimenti a lui. I disegni di Brindisi sono un must !

Una nullità colossale, ma si sa, oramai tutto ciò che tocca Recchioni diventa oro. Come soggettista e sceneggiatore lo trovo veramente molto debole: se non fossero esistite certe pellicole, sicuramente lui non avrebbe mai saputo cosa scrivere. Questa pseudo storia è in realtà un miscuglio di classicume cinematografico montato stile collage, un minestrone senza senso con dialoghi veramente penosi. Deluso da Mater Morbi, ho provato con questo e cadiamo ancora più in basso. Certe figure poi sono di uno stereotipato in assoluto (la gotic girl con gonnella altezza crepaccia, "femme fatale", o oca fatale, tanto idolatrata da Recchioni). Il suo modo di scrivere è talmente debitore di certe pellicole, di certe situazioni classiche da rendere l'autore stesso anonimo, inabissato dalla sua stessa, "enorme" citazione.

Salvo solo la prova di Brindisi, perfetto come sempre ma sprecato in storielle come questa.

Ho votato mediocre, grazie a Brindisi, e non dico altro.

Dall'astio personale che esce dai post di alcuni utenti di questo forum si potrebbe ipotizzare che Recchioni sia stato sorpreso a trombare parecchie morose o sorelle altrui...

Non l'ho trovata malaccio...

Stessa cosa che ho pensato io. Io di Recchioni manco sono fan (non seguo John Doe e altri suoi progetti), però alcune sue storie di Dylan (questa ancor più di Mater Morbi) mi sembrano parecchio ben riuscite.

Si certo, e Di Gregorio e affini si sono trombati madri e nonne allora.

Più che altro Recchioni è uno che divide il pubblico. A me il suo stile piace, ma non ho ancora avuto modo di lanciarmi in apprezzamenti troppo convinti: a parte l' ottimo "Mater Morbi" questo autore secondo me deve ancora esprimere il suo massimo potenziale su DD (cosa che di certo non ha fatto con questo numero) e sicuramente ha la stoffa per diventare una delle penne che compongono la colonna vertebrale della serie e per aiutare a risollevarla dalla sua fase calante. Purchè non venga troncata la sua collaborazione con Dylan Dog, come alcune sirene annunciano.

Concordo con Nya.

E aggiungo: l'anti-convenzionalità del Rrobe è l'arma lo contraddistingue dagli altri sceneggiatori. Il fatto che non piaccia, è un discorso puramente soggettivo, lungi dall'essere una critica alle sue abilità di sceneggiatore, indubbie a mio modesto parere.

Il suo approccio con DD non è mai scontato o banale. Se ho tra le mani un albo di Recchioni, so che leggerò sicuramente una storia atipica e fuori dagli schemi.

Secondo me questo numero è quasi perfetto, per quanto meno ambizioso di Mater Morbi: quello univa un ottimo inizio a una seconda parte meno riuscita, questo è ben bilanciato e tiene ottimamente dall'inizio alla fine, pur essendo in complesso meno dirompente. Però, lo ribadisco: nel suo essere più "normale" è un albo impeccabile, come quelle storie medie di Sclavi che non erano all'altezza dei suoi capolavori, ma te le gustavi dall'inizio alla fine.