Cravenroad7

Mi dispiace un po' per la netta forzatura a pagina 50, ma a giochi fatti mi sembra che siamo tornati sulla rotta giusta
considerando le ultime uscite di questo albo (e sopratutto il numero 300).

Ultima cosa, visto la natura delle risse, aggressioni e saccheggi tra le strade di Londra, possiamo dedurre che questa storia è stata sceneggiata dopo il 6 agosto?

il mad doctor imbalsamatore, la raccapricciante festa dei morti/vivi, il morboso ed egoistico amore di Kilbury (che a me continuava a far venire in mente Klaus Kinski benché non fosse caratterizzato come lui) per Angelica, la carneficina iniziale

risolve di fatto il caso al posto di Dylan, lo salva nel finale, conosce già tutto di tutti compresa la causa scatenante i disordini nel quartiere.

Andando per gradi, il presupposto non è originalissimo, mentre l'inizio della storia, per quanto presenti dei tratti che, specie secondo quanto si apprenderà nel lungo periodo, sono forzati, mostra una certa volontà di stupire nonostante lo splatter faccia solo una sporadica comparsata. Poi, nonostante vada dato atto a Ruju di cercare di dipanare la matassa narrativa su più fronti, il tutto sembra trascinarsi tra accelerate e frenate, con la stessa indagine che sembra procedere più per colpi di fortuna che per colpi di genio. Forzature che rendono tutto poco verosimile, con un finale che aveva potenzialità per essere meglio gestito, più basato sulla retorica che sulla vendetta.
Sul fronte della sceneggiatura, il titolare di testata sembra muoversi nel rispetto del personaggio, eccezion fatta per l'acume di indagatore che spesso viene relegato in un angolino, sacrificato in nome dello scorrere della narrazione. I soliti comprimari "offrono" una prova non memorabile anche perchè relegati pure loro in un angolino. Per quanto riguarda i compagni di viaggio dell'albo, da Angelica a Kilbury, passando per Susan, sembrano avere tutti del potenziale che però rimane espresso solo in parte, rendendoli personaggi sì godibili ma senza quel guizzo che li faccia diventare memorabili. A patire di più è proprio Angelica, che lascia intravedere tratti interessanti ma per troppo poco tempo.
Discorso disegni. Proprio non vanno. A parte qualche guizzo e la buona volontà nel cercare di rendere più piene le varie vignette, il tratto di Piccatto sembra quasi scarabocchiato e le chine sembrano appesantire il risultato finale. I volti sono spesso proporzionati, i corpi in alcuni casi deformi, un po' meglio il resto.
La copertina di Stano è bella, non eccelsa: solito mestiere nel realizzare la sofferenza del volto di Dylan, ma patisce nella cura dei dettagli di sfondo, con meno potenza evocativa del solito.

Elementi positivi: Innanzitutto complimenti a per una cosa molto semplice, è riuscito a descrivere un incubo davvero agghiacciante, essere imbalsamati vivi, vedere, sentire e pensare ma senza la possibilità di muoversi... davvero angoscioso pensarci; poi la sceneggiatura è sicuramente fatta bene e i dialoghi hanno almeno un pò di quella verve che sembrava ultimamente mancare, la storia è piuttosto interessante e finalmente possiamo dire che almeno c'è un pò di horror in tutta la facenda.
Elementi negativi: pur riconoscendo l'ottimo lavoro di a livello di sceneggiatura ho fatto fatica a mandare giù le troppe coincidenze della trama (e la mente volava al pessimo speciale letto la settimana scorsa ): perchè Angelica apparre proprio nello studio di Dylan? A questo si può trovare una spiegazione in qualche modo, molto meno plausibile che casualmente Dylan abbia conservato un ritaglio di giornale(il solo per sua stessa ammissione) dove si parla della sua morte, inverosimile che addirittura la foto sia sul retro di tale ritaglio.... poi il fatto stesso che Susan colleghi i casi di follia al ritorno dell'ultimo proprietario della Blaze non è il massimo, diciamo che si poteva giocare meglio sul fatto che il padre lavorava in quella fabbrica... e a proposito, il fatto stesso che lei conoscesse il modo di entrare di nascosto, o il fatto che mentre fugge capiti proprio tra le braccia dell'eroe; troppe coincidenze insomma, un Dylan decisamente fortunato visto che poi al termine della facenda non è che combini poi molto per venirne fuori da solo, anzi..
In conclusione darei un ottimo all'idea e un sufficiente alla sceneggiatura in quanto Pasquale doveva trovare metodi meno causali per proseguire nella narrazione
Capitolo disegni: Piccatto a corrente alterna senza dubbio, ottimo nelle scene nel salone, pessimo in alcuni tratti al limite dello scarabocchio, vedi alcuni volti solo abbozzati
Copertina: uno Stano sotto tono, un soggetto decisamente posoco interessante e una morte alla guida del treno che non centra assolutamente nulla, non mi è piaciuta.

Parto subito dalla parte grafica. Copertina che da un buon senso di movimento, con DD che trasmette spavento e sorpresa, la Morte alla guida...buona.
Piccatto...Certo non è più l'ombra del mago che aveva animato Pink Rabbit, e in certe tavole è davvero imbarazzante ( vedi prof university disegnato come uno scarrafone ) ma in altre, come nelle scene di gruppo e del bacio di pagg.44 da molto di se. Quindi mi arrabbio di più perché se si impegnasse tanto così per le altre tavole sarebbe meglio.
Storia..sono a metà, però...diciamo che rispetto al clima edulcorato dei numeri precedenti, qui si vede qualche testa spappolata, si ode un bel STUMP quando al tipa si spiaccica contro l'autobus...insomma buone cose da DD ! Fra l'altro le due vittime del barbone investito non sono i soliti bastardi che non si fermano, ma anzi schiattano proprio per aver prestato soccorso, quindi out anche la solita morale favoleggiante che spesso ci viene propinata. Ho già quasi capito il sunto della storia, che direi si ispira a "La maschera di cera" quella con C.Lee.
Per ora non 2.70 euri buttati. Vedarem...

La coincidenza che la Blaze appaia proprio a Dylan penso sia dovuta al fatto che, come lei ammette nelle ultime pagine, Dylan ha una mente meno suggestionabile, e avendolo percepito, ha cercato di contattarlo per farsi aiutare.

Man mano che leggevo mi sovveniva una cosa, così ho scartabellato fra le impolverate rimembranze di antica lettrice di DC Comics Batman e ho trovato la prima apparizione di Clayface alias Preston Payne in Batman Dc di tantissimi anni fa...C'è una scena identica al lavoro di Ruju, anche se lì si tratta di statue di cera !
Che dire...storia buonina ma poteva esser scervellata meglio. Come avete già detto il ruolo di Susan Foster è troppo centrale ( quasi che indaghi lei e non DD ) a discapito di Dylan che fa da spettatore o quasi. Terrificante l'imbalsamazione vivente imposta alle vittime, da vero horror questa volta, ma sciolta in una trama troppo cerebrale e spesso ( vedi tunnel nella ditta ) a solo scopo narrativo.
Non ho ben compreso il potere amplificato delle vittime, né perchè questo non abbia colpito Dylan ( certo ha una forma recettiva di ESP come ha sempre sostenuto la Trewlkosky. però...) e mi pare improbabile che uno appena narcotizzato, anche se lievemente, possa mettersi alla guida.
Romantica la fine dei due piccioncini nel rogo liberatorio. Disegni di Piccatto, come precedentemente descritto, ondivaghi: ora stupendi ora grossolani.