la terza faccia della medagliastoria ostica, del genere "senza horror", ma non solo per questo... nelle prime 20 pagine medda sembra aver sbagliato personaggio (julia? nick raider?), il lettore medio giustamente si perplime... e dopo non è che la "nebbia" si diradi più di tanto, anzi! groucho messo subito fuori gioco, dylan che fa praticamente da spalla.....
viene da chiedersi " dove vuolsi andare a parare"? c'è questo stanco bogart in disarmo, ossessionato dal troppo lavoro, che stordisce chi ascolta o legge con una mitragliata di snervanti congetture, citazioni di nietzsche e goethe, calze che non si trovano e altri castelli per aria...
una persona che chiaramente non sta bene: curioso e rivelatore il dettaglio dell'album di famiglia con le foto della gita a disneyland mischiate a quelle della scena del delitto
è una storia noir che va avanti per inerzia, con un clima alla larry varedo (la bellezza del demonio) e una tensione sotterranea pronta ad esplodere e dylan è la mina vagante o la mano che lancia per aria la moneta trifacciuta, quarto incomodo e indagatore sui generis come non mai... alla fine, il lettore, snervato, condivide con dylan una sensazione di irrisolutezza e abbacchiamento, e quasi arriva a comprendere le ragioni della moglie rea confessa... e solo allora arriva la grouchata a suggellare questo atipico triangolo morboso
storia difficile, spiazzante, può essere anche irritante... deve scattare "la scintilla"... ma se scatta.....
freghieri in fase calante, disegni normali, ma non poteva che disegnarla lui
altra copertina superlativa, miglior periodo di stano
CLASSICO
voto 9+