Non so proprio da dove cominciare...stavolta hanno superato se stessi
.
Pensavo con l
a affezionata clientela di aver toccato il fondo, ma qui hanno ribaltato il fondo sottosopra, e tutta la melma ci è ricascata addosso, dalla cloaca capovolta
.
Non capisco dove trovino l'ardire di pubblicare certa spazzatura, con l'aggravante dei proclami ingannevoli (v. anteprime) e l'arroganza di rifilare qualsiasi polpettonismo a lettori ritenuti caproneschi abitudinari/pecoroni da edicola - come il sottoscritto, che comprano ancora roba tipo lo Speciale, da anni ritenuto dalla SBE l'ultima (costosa) latrina dei loro scarti
.
[SPOILER... (capirai, per cosa c'è da spoilerare...) Quando si parlava di anticipazioni per questo speciale, avevo tuonato indignazioni varie contro il fantasy in DylanDog e roba simile: kemmailavessidetto!!! Ho dovuto rimpiangere persino il fantasy denardiano in questa storia senza capo(-volgimento) nè coda. Qui non c'è traccia di fantasy, se non per pochi spunti a livello di riempitivo, davanti ad una carestia di idee sconfortante sino all'asportazione gonadica. Gli indovinelli e i trabocchetti dell
'Erede Oscuro sono puro oro colato a confronto
.
Cosa vuole essere allora questo accumulo di vignette buttato lì alla carlonesca ?:
#) Una storia da
surviving (video)game? Ma magari...se non fosse che l'incubo claustrofobico della piramide è rinviato alle ultime 40pp, in modo insulso e senza colpi di scena - ma molti di testa da parte dell'autore.
The Cell o
The Cube sono potenziali ispirazioni rinnegate a priori
.
##) Un
urban fantasy moderno? Come no, ci pensa quella sagoma di Winston McLaudotosia a risolvere tutto con una pozione da quattro talleri per scongiurare problemi. E poi il cattivonzo di turno è il solito miliardario neo-capitalizzante/appaltante alle prese con hobbies discutibili quanto originali...come cercare l'immortalità - ma che novità geniale
!
###) Un'avventura mistica-arcana alla BVZM ?: ahivoglia ad aspettare Java, qui basta 'na spruzzatina di egittologia a stracaspio nelle prime pagine, qualche nome tenebrosico da far tremar le zampette anche alle pulci (v. Urimatasen e Ashqumatasan) e la minestrina da ospedale è servita
.
Quindi cos'è codesta roba?
Passiamo a sezionare nel dettaglio il cadavere mai vissuto:
E dire che non si era partiti neanche tanto male nelle prime 40pp: subito un po' di (goffa) azione serrata tra i corridoi
, un po' di facce nuove assortite - che poi tracimeranno in un numero di comprimari (inutilmente) esorbitante che DeNardo non riesce a gestire/caratterizzare bene nonostante le 160pp - e un po' di mostracchi inquietanti - per come è degradato Roi nel disegnarli.
Si passa così al flashback introduttivo più lungo della storia, giusto per non farci perdere neanche una virgola dei trascorsi/discorsi fondamentali quanto sensazionali - come no! Ed ecco un verboso professorone parruccone che, nonostante abbia le ore contate prima dell'apocalisse nell'ultimo giorno utile, come un buon Giacobbo da
Vojager la prende tanto alla larga con lo spiegazionismo ronfante da cominciare il suo discorso dalle curve dell'andamento demografico - preferivo quello anatomico...che invoglia sì alla riproduzione
- per spiegare una majalata architettonica senza pari sdoganata come evento figlio della modernità tecnicizzante.
Se fosse soltanto andato a Montreal per un weekend, si sarebbe accorto che lì le città sotterranee esistono da decenni, per ripararsi dalla neve/gelo invernale, e ti ci perdi come in un labiritinto tra negozi ed uffici in serie che sembrano tutti uguali - lo dico per esperienza personale...abbastanza inquietante
.
Sulla plausibilità dell'incidente col camion sorvolo, ma non posso che strabuzzare gli occhi se sento che la più grande meraviglia/mistero della civiltà egizia - e quella su cui ruota tutto il clamore mistico di questo Speciale - consisteva nel far sgobbare gli schiavi sotto controllo mentale stregonesco: pregasi ripassare dai cantieri moderni, con tanto di operai sottopagati al nero sotto plagio-ricatto, per farsi un'idea diacronica...e Di Gregorio c'era già arrivato insistendoci giusto un anno fa...ma le metafore non sono il pezzo forte di DeNardo
.
Un siparietto folkloristico pseudo-fantasy presso la bottega del nanetto incantatore - non ce ne bastava uno (quasi) reale?
- per caricarsi dell'armamentario prima della battaglia, ed arriviamo al clou indispenabile della storia:
le zuffe. 40pp di scazzottate varie per scoprire che gli operai hanno subito condizionamenti mentali (nonchè sindacali)...e soprattutto per riempire un vuoto di idee dello sceneggiatore che tracima nel patologico.
Dopo una lunga parentesi strumentale per introdurre qualche gag da commedia brillante con i soliti due (non troppo) ex che non se le mandano a dire, finalmente si intravede l'ingresso della piramide...se non fosse per un fastidioso posto di blocco della stradale...messo giusto per dividere i nostri "eroi" ed inserire un cameo di Bloch, che molto verosimilmente rilascia tutti nel giro di un pajo di vignette. La fretta comincia a rodere DeNardo che forse si è accorto di aver sprecato oltre 100pp per il nulla cosmico...senza un cenno di atmosfera da incubo o angosce allegate...da far invidia al peggior Giacobbo
.
Eccolo quindi costretto a stringere nel finale accumulando goffaggini da pseudo
action-movie autistico di terza fascia...mancava solo VanDamme - il trash a confronto è ambrosia divina.
Ma una ripassatina ad un qualsiasi episodio di
Dampyr no? Qui ci si azzuffa a suon di "Mostro schifoso!" "Fatevi sotto bestiacce!" " A cuccia tu!" "Mammativogliobene" che fa sorridere di tristezza persino un fan dei Power Rangers
. I mostri demoniaci in questione, poi, non hanno neanche uno straccio di potere arcano, e pure loro la menano in rissa/zuffa come se fossero in un bar di Caracas, dopo il settimo secchio di rhum...quanto a lucidità. Davvero, il fantasy alla Bud Spencer - non me ne voglia il nostro caro
Faz - sfocia nel penoso e bastano un pajo di schioppettate per ridurre i gonzi demoni in un "
Wop"...così spariscono senza lasciare rimasugli sui pavimenti - o far sforzare troppo Roi con le salme ammucchiate.
Per chiudere raffazzonando di gran carriera nelle poche pp. rimaste: una buona dose di passaggi segreti come ultimamente di prassi, intervento patetico dell'odiatissimo
nanus ex-machina Winston McLaudatosia - spero che tiri le cuoja al più presto, in senso narrativo, v. topic
https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=23&t=1434&start=60 - per salvare di un capello il solito Dylan nei guai...ed un cazzotto ben assestato - la buttiamo ancora in zuffa, ma allora è un vizio ! - che risolve tutto quest'accumulo indecente di beotaggini con un'accellerata oscena per quanto dimostra l'incapacità di gestire sul finire una sceneggiatura imbarazzante/farraginosa, mordendosi la coda per inconcludenza clinica.
Una tazzina di thè altamente digestivo per concludere, ma il mal di stomaco incalza di brutto e la nausea dilaga anche più in basso
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Non entro nell' OT sulle scelte editoriali degli ultimi tempi o l'andazzo della produzione dylaniana...ma dire che questo è un numero di
DylanDog merita una denuncia da parte di tutti gli autori di quelli precedenti per l'offesa associativa, compreso lo stesso De Nardo che dovrebbe procedere all'
indictment contro il suo nuovo alter-ego compositivo.
Lo
Speciale, ormai da tempo, del nome ha solo il marchio di antiemetici necessari per smaltirlo, visto che quelli Normali non bastano più. Tranne Pasqualon e (la vera) Paola, nessuno nello staff attuale è in grado di scrivere una storia decente di 160pp. Non è roba per loro, è un formato in cui tracimano e girano a vuoto. Possono venir fuori solo sconcerie come questa...amen
.
Sui disegni di Roi ripasso domani per un post apposito...perchè la carogna mi sale.
Non è neanche un discorso di target adolescenziale: come avete già detto, i ragazzini cose del genere non le calcolano proprio per insulsaggine di fondo, con tutta la scelta che hanno in fumetteria poi...
Però un legame di fondo c'è: queste sono storie talmente elementari nella loro incuria che anche un adolescente incompetente potrebbe scriverle improvvisando...ma di certo non vorrebbe leggerle, sentendosi preso in giro. Puntano alla lobotomizzazione in redazione, è questo il punto: acqua di rose e profondità da bagnasciuga, un horror per sempliciotti da produrre in quantità industriali - 22 storie lunghe all'anno sono una botta mica male da smaltire e gestire...con quegli autori in scuderia senza uno straccio d'idea/ispirazione...
Ci vediamo alla prossima, tra un cono avariato (doppia panna) ed un cilindro sbilenco (del motore).
ALOHA