Aver riletto ieri questa storia dopo diversi anni, non è stata una boccata d'ossigeno... è stata una bombola intera, di ossigeno!
Abituato alle sceneggiature piatte, piattissime e senza nerbo dell'ultimo periodo, ai dialoghi sciatti e banali, alla pessima caratterizzazione dei personaggi principali della serie (Dylan in primis), rileggendo questa storia mi sono reso conto che forse sbagliamo (io per primo) quando ci scagliamo contro il cambiamento della testata dal punto di vista del genere e delle tematiche trattate (splatter sì, splatter no.... horror o thriller soprannaturale...storie surreali..ecc..)... o meglio, denunciamo solo una parte del problema e nemmeno la principale....
In questa storia non c'è splatter, non c'è horror e non c'è nemmeno soprannaturale... C'è solo uno svitato scappato da un manicomio che, in preda alle sue visioni, fa fuori un po' di gente.... Niente di che, direi.... Un "niente di che" raccontato DA DIO però!!
E' questo che manca di più alla fine: non tanto o non solo soggetti particolarmente interessanti, ma la capacità di raccontarli per immagini in maniera convincente e....dylaniana!
Accatino è bravissimo: sembra di assistere a un film, scorrendo le sue pagine.... Ha una grandissima capacità di creare atmosfere e tensioni...semplicemente con brevi dialoghi azzeccati e vignette "mute" eccezionali...
Anche quando inserisce intermezzi apparentemente inutili ai fini della storia, contribuisce a creare l'atmosfera malinconica che pervade tutto l'albo: mi riferisco in particolare alla scena del dialogo a cena tra i genitori di Reuben...tavolo illuminato e buio intorno, sfogo del padre e madre disperata... un paio di vignette di "silenzio" mentre "l'inquadratura" si allontana e alla terza "passami la carne, per favore".... grandissimo! Cinematografico a bomba!
O anche la scena di Bloch e Dylan che, in maniche di camicia, assistono in tv ai funerali del ragazzino... Non so come, ma riesce a rendere i personaggi e la scena terribilmente reali...
Gli scambi tra i due di cui sopra poi, tornano ad essere quelli dei bei tempi a cui ci avevano abituati Sclavi e Chiaverotti: ironici, serrati e cinici al punto giusto... Dylan torna ad essere lui!
Insomma, si potrebbe ancora scrivere un buon Dylan, eccome se si potrebbe... e senza nemmeno rispolverare lo splatter chiaverottiano o la vena surreale di Sclavi.... Basterebbe solamente fare quello che fa Accatino in questa storia: scrivere bene e far muovere un personaggio che non si chiami Dylan Dog solo di nome....
I grandiosi disegni del lugubre Mari contribuiscono a rendere il tutto ancora più gradevole.
Grande storia (mi è sempre piaciuta, ma quest'ultima rilettura me l'ha fatta apprezzare di più) che ci fa capire cosa potrebbe ancora essere dylan con un po più di impegno da parte della redazione........