Cravenroad7

Parole sante. Rivoglio il Mari folle e spaventoso! (anche se non ho mai capito se è stato più una scelta sua o della redazione)

Nessuna delle due Ezekiel.E' stata colpa nostra...ovvero di tutti quelli che hanno inondato la redazione di lettere di protesta per non averci capito un acca in Phoenix.Non c'è niente da fare...gli artisti li capiamo in ritardo
P.S : il Mari di Vite in gioco e de Il cimitero dei freaks è il mio preferito!

Il mari de "L'angelo sterminatore" è insuperabile. La sua miglior prova.

(Quoto Vace ma solo per agganciarmi al discorso, non per replicare direttamente a lui.)

Direi che ci vuole una via di mezzo. Da un lato bisogna saper distinguere un disegno studiato e uno stile ricercato da un disegno abborracciato e tirato via; dall'altro, bisogna rendersi conto che se una cosa non piace non vuol dire automaticamente che faccia schifo.

Come ho più volte detto, se un autore come l'ultimo Dall'Agnol manda in estasi più di un collega (gente che sa cosa vuol dire disegnare, quindi) ci sarà pure un motivo.

Resta il fatto che a me Dall'Agnol non piace

Ed è più che lecito, ci mancherebbe! I gusti son gusti! Il mio discorso era per dire che Dall'Agnol non è uno scribacchino che disegna così, come capita, ma un autore che sta portando avanti un proprio discorso, con coerenza e capacità. Poi il disegnatore che piace a tutti deve ancora nascere, è naturale.

Rimatt aggiungo una considerazione al tuo discorso.Un non addetto ai lavori come me trovandosi di fronte ai commenti entusiasti di alcuni colleghi del su citato Dall'Agnol, riguardanti lo stile di quest'ultimo, hanno cominciato a chiedersi:" come mai un tratto che a me non è mai piaciuto, alcuni disegnatori professionisti lo considerano arte? Come mai alcuni considerano QUEL modo di disegnare un obiettivo da raggiungere e un punto di riferimento per tutti gli addetti ai lavori?" Questo mi è capitato in giro per le fiere e durante i vari incontri con lo staff Bonelli.Ad un certo punto, una persona qualunque qualche domanda in più se la pone, senza sbolognare il discorso con "Resta il fatto che non mi piace".Va bene, i gusti son gusti ma prendendo l'esempio di quello che mi è successo negli ultimi anni parlando di Dall'Agnol, ora mi avvicino alle tavole di questo disegnatore con molto più rispetto e ammirazione.Un cambiamento il mio non dettato dall'influenza delle parole di questo o quello ma dalla riflessione che ti portano alcune spiegazioni approfondite fatte da chi "ne capisce".Questo mi ha spinto a pensare che a volte i gusti possono essere superati dal raziocinio e in questo caso a me ha fatto piacere scoprire un artista in più!
P.S come vorrei spiegarvele di persona ste cose...non sono bravo a scrivere quanto a esprimermi, ahimè

Beh, io credo che Dall'Agnol sia arrivato ad un punto in cui non si torna indietro. Il suo tratto è diventato sintetico, essenziale. Come d'altronde dovrebbe essere, dal momento che parliamo di fumetto. Ma questa è una mia considerazione, chiaramente. Se ne parlava con un autore al comicon dell'anno scorso (il ragionamento riportato è pressappoco quello)... francamente preferisco lui ad un Freghieri, ad esempio (E' UN ESEMPIO), che come illustratore è perfetto, ma fumettisticamente parlando Dall'Agnol si mangia mezza Bonelli, a mio parere.
Hugo Pratt era essenziale e sintetico. Ed era magnifico.

Sbarby, il tuo discorso è chiarissimo! Il tuo atteggiamento è giustissimo, secondo me: quando certi autori non ci comunicano niente, a volte è perché tali autori non hanno effettivamente nulla da comunicare, ma altre volte è perché - per pigrizia o semplicemente perché non ci troviamo nella stessa lunghezza d'onda - non riusciamo a comprendere il loro messaggio. Insomma, è "colpa" nostra, per così dire. Ovviamente, c'è anche un'altra possibilità: cogliamo il messaggio ma continuamo a ritenerlo scarsamente comunicativo.

Quirky, d'accordissimo con te.

E io sono d'accordo col fatto che sei d'accordo con me
Battute a parte lo stesso percorso costruttivo l'ho fatto con Mari.Autori per cui stravedevo invece hanno a mio avviso subito un involuzione o peggio ancora son rimasti statici nel loro modo di disegnare.Vedi Piccatto che IMO è peggiorato rispetto a 10-15 anni fa.Non capisco la Barbato quando mi dice " Il tratto di Piccatto è diventato negli ultimi anni magnificamente essenziale"
A me sembra "svogliato"
Cossu esempio di coerenza in negativo(la staticità di cui parlavo prima).Immutato da 20 anni a questa parte.Sarà per quello che da Cattivi Pensieri in poi non mi emoziona più.
Idem con patate per la coppia M & G.Sempre uguali!
Eppure per un lettore zagoriano come me la cosa non dovrebbe dispiacere.Vedere G.Ferri sull'albo inedito è sempre un evento che accolgo con emozione.E Ferri è cambiato davvero di un niente in 50 anni di carriera.Rimatt risolvimi questo dilemma

Bah, non si torna indietro perchè l'esecuzione è più veloce e quindi più remunerativa.
Premesso che sotto quelle righe sottili e pennellate tirate via non credo ci siano matite molto meno elaborate di una quindicina d'anni fa, è però innegabile che ambienti, prospettive e anatomie siano meno curati.
Ho risfogliato L'Uomo Nero e molte vignette erano davvero trattate in maniera approssimativa. Ha perso enormemente sensibilità nel disegnare la figura femminile (che era uno dei suoi pezzi forti ) e ha completamente messo da parte la modulazione del tratto di cui era un maestro.
Questo succede a voler far parte dello staff di Julia.

Mah, non saprei: secondo me a disegnare così Dall'Agnol ci mette parecchio, e infatti oggi si vede molto meno di qualche anno fa. Magari è solo perché nelle pause tra gli albi fa dell'altro, comunque non credo proprio che abbia velocizzato il tratto (anzi, secondo me è proprio il contrario).



Immagino che tutto dipenda dalla base di partenza. Oltretutto, Ferri ha disegnato 50 pagine al mese per trent'anni: quando mai lo trovava, il tempo di far "evolvere" il suo tratto?

La maggior parte del tempo di realizzazione lo porta via l'inchiostrazione ad un fumettista. Ora è istintiva non rifinita e senza modulazione di tratto.
Considerando poi quanto abbia abbassato il livello del dettaglio, se è diventato pure più lento è perchè si è rincoglionito allora!

Aggiungo che IMO se un disegnatore fosse uno scribacchino non lavorerebbe in SBE

C'é qualcuno che sfrutta ancora i bonus di lavori eccellenti fatti nel passato ma questa é un'altra storia

A me Dall'Agnol non piace, non so cosa dire... tutti (quasi) ne parlano bene! Mi piaceva agli esordi per esempio con Mana Cerace, ma le sue ultime tavole (vedi Programma di rieducazione o storielle varie sul Gigante) non mi vanno proprio giù.