Cravenroad7

I miei 100 momenti topici di Dylan Dog: posizione n°78



Dylan scopre l'impiccato in L'inquilino del terzo piano gigante n°2.

rimpiango quel casertano.

I miei 100 momenti topici di Dylan Dog: posizione n°51



Finale di L'inquilino del terzo piano gigante n°2.

Concordo completamente!

ho visto lo Spirito con la Scure. . . .


carrrinisssimo

I miei 100 momenti topici di Dylan Dog: posizione n°39



Viva la Mamma in Angoscia gigante n°2.

Capolavoro
Albo stomachevole, vomitevole dall'inizio alla fine, splatter assurdo (come l'uccisione di ollie/eraserhead o la mamma divisa in due), disegni assurdi di un ambrosini che non sembra lui, il trionfo di un horror-surrealista che amo alla follia.
Capolavoro

La adoro.
Non scendo nei dettagli...ma qui Sclavi ed Ambrosini confezionano un capolavoro di surreale mostruosità, un incubo 5 stelle meta-cinematografico tra Kafka e Murnau .
Se li rivedessi all'opera insieme...comprerei anche 20 copie per albo. Ma sarà dura, anzi granitica. Prepariamoci a sbatter la testa contro il muro

Mamma mia che Gigante.
Quattro grandi storie, ma anche per me l' eccellenza viene raggiunta nella terza del lotto.
Sclavi fonde al meglio gli elementi tratti dai suoi campi creativi per eccellenza, horror e surreale, e riesce a creare un' atmosfera di malata angoscia kafkiana, supportata in modo strutturale da un Ambrosini superlativo di cui solo il Casertano allucinato dei bei tempi avrebbe potuto essere all' altezza.
Malsano, grottesco, disgustoso, geniale.

Capolavoro, anche se non capisco come mai se ne sente parlare così poco, nonostante le indubbie qualità. Sarei curioso di conoscere i pareri degli altri forumisti..

Riguardo la storia..
probabilmente lo Sclavi più disturbante di sempre (aggettivo generalmente attribuito e più consono alla Barbato che al Maestro).
Ambrosini, a fucking genius!

Ps: Vedere citato uno dei miei film preferiti (Eraserhead), infine è stata la ciliegina sulla torta.
Amore spassionato per la coppia Sclavi/Ambrosini <3 <3

Anche per me è una delle vette dylanian-sclaviane. Non so se da Top 10, da Top 20 o da Top 50, comunque senz'altro da top. Per quanto mi riguarda, se non ne ho (quasi) mai parlato è perché ho smarrito il Gigante in mezzo alla montagna di carta che ho sparsa ovunque (anche se so che da qualche parte c'è ancora!), ergo non lo rileggo da parecchio. Però lo ricordo abbastanza bene da non avere dubbi sul suo livello eccelso.

Una delle storie di DD che mi ha veramente disturbato quando la lessi la prima volta. Ancora ora, ogni volta la riprendo in mano, lo faccio sempre con un certo timore. Comunque, capolavoro. Ma in generale credo questo sia il miglior Gigante: il tris L'inquilino del terzo piano, Angoscia e Margherite è da urlo!

Sclavi dimostra al meglio il suo amore per il surrealismo, in una delle storie più folli e demenziali mai apparse.
Dopo un inizio opprimente con Kaminsky tormentato e la sua follia, si sviluppa la seconda parte del capolavoro verso un baratro di follia senza precedenti.
La parte Dylan vs Dylan è da incorniciare . Finale da standing ovation, davvero!
C-a-p-o-l-a-v-r-o!!!

Indiscutibilmente tra i capolavori della serie, inaugura il più bel Gigante di sempre. Seguono spoiler vari.
Sclavi aveva già fatto le prove generali di questa storia con uno degli episodi de"Gli inquilini arcani" (che, non a caso aveva per protagonista un "certo" Trelkovski) e qui porta a completa maturazione la sua personale rilettura dell'omonimo film di Roman Polanski, che a sua volta mutuava le atmosfere kafkiane del romanzo di Topor da cui è tratto. Sclavi utilizza parecchi elementi/scene/particolari della pellicola, ma il processo di sdoppiamento della personalità del film di Polanski non è seguito sino in fondo e anzi appare quasi un depistaggio poichè il finale dell'albo riconduce a uno sdoppiamento della stessa persona in due individui, quasi e forse anche fisico più che psichico. La pensione di Zoltan, nel suo essere dimora di doppelganger, ricorda alla lontana anche gli incubi di Casa Velasco dello speciale #5.
Casertano strepitoso chiude in maniera splendida i suoi primi 7 anni di collaborazione con l'indagatore dell'incubo. Dopo una pausa, lo ritroveremo "diverso".

Delicato intermezzo tra le due storie lunghe di questo gigante. Da un soggetto che sa di già visto/letto, Sclavi è bravo a sviluppare una sceneggiatura non ruffiana, che non cade nella trappola del patetismo o della vuota retorica. Solo grande rispetto per i cari estinti e un Brindisi strepitoso illustratore di fantasmi.

Negli interventi sopra e nell'albo stesso è stato esplicitamente citato di tutto e di più, tranne il film nei confronti del quale la storia è maggior debitrice: "Angoscia" di Bigas Luna (interessante regista spagnolo che in seguito ucciderà la sua carriera dirigendo l'insostenibile "Bambola" con Valeria Marini ). Dal film di Luna Sclavi prende in prestito la struttura "film nel film nel film", il volontariamente irrisolto finale (cosa abbiamo davvero visto/letto?), il killer succube della madre nel finto film che poi è anche presente al cinema, gli efferatissimi delitti. Insomma il buon Tiz piglia.. tutto! E per questo, pur considerandola un'ottima storia, non riesco ad annoverarla tra le assolute migliori, essendo colto dagli stessi sentimenti di dejà vù che mi colgono leggendo Incubus (anche lì, troppo poca imho la farina del sacco di Sclavi rispetto all'archetipo).
Storia che comunque rimane nell'olimpo delle più genuinamente horror della serie, con la sua atmosfera malata, l'accelleratore spinto sullo splatter (con picchi assoluti come quello della madre di Olly che si squarcia in 2 a mani nude), il sottotesto stregonesco, le strizzatine d'occhio a Lynch, il commovente finale con Groucho. Ambrosini fenomenale.
Ottimo (ma con la riserva di cui sopra).