Cravenroad7

Mah...che dire...molto eterogeneo, ma poco erogeno. Tanti spunti, suggestioni, rimandi al passato, metafumetto, sogni reali/realtà sognate, ma la storia non avanza di un millimetro. Se volevano sfornare il classico fumetto celebrativo in cui si parla del passato, allora dovevano raccontare qualcosa, non lasciare l'universo dylaniato a lambiccarsi il cervello, a masturbarselo con interminabili giri e orbite spaziali e seghe a vuoto. Non c'è più una "storyline" anche vaga....il passato è stato raccontato in toto. Di Xabaras, Sclavi non vuol più sentir parlare. E allora si raccontassero cose nuove. Ciò non avviene e il fumetto, così facendo, appare vecchio, immobile. E forse, così facendo hanno raggiunto l'obiettivo.
L'unica funzione che svolge questo numero è far comprendere come mai la serie non finisce, perchè ancora non si è giunti a quel fatidico numero 100 terminale. Grazie per avercelo detto.
Mediocre.

...è vero...non ci avevo pensato quando ho scritto la non-recensione.
Comunque mi sembra un tantino esile e pretestuosa come risorsa narrativa perchè prima di arrivare alle biciclette (da omaggiare) si ciuccia ben quattro pp di sceneggiatura per fare solo un po' di cabaret prolungato ad capocchiam. Io stringerei .
E comunque rimane l'abuso scriteriato (e sistematico) di questi problemi meccanici che anche i più aficionados cominciano a detestare...da un pezzo .
Meglio viaggiare in treno verso Inverness, si è visto anche in questa storia

ALOHA

E' dall'86 che compro e leggo Dylan. Mi aspettavo di più dal numero 300! Ok si sono visti dei retroscena che potevano mancare, ma nulla di nuovo. I disegni sono splendidi ma la storia ha delle lacune. Sono una fan e lo sarò ancora x molto spero, ma deve finalmente arrivare una storia bella come erano e, saltuariamente, sono quelle in cui si scopre un Dylan vero e con un passato. E poi il maggiolino che si rompe... biciclette... ricordo al numero 1! Basta!

Esatto....forse è stato meno coinvolgente di quello che ci aspettavamo...

l'unica cosa di cui mi lamento è che avrei voluto sapere qualcosa di nuovo sul passato di Dylan. Alla fine sapere che Morgana aveva fatto promettere al marito nel penultimo viaggio che la volta dopo sarebbero venuti anche lei e figlio è abbastanza inutile

Penso che storie come questa vadano analizzate e commentate a pelle.Se si comincia a sviscerare (come è giusto che sia per carità) ogni minimo particolare della storia va a finire che la stessa comincia a risultarci banale in ogni singola parola o vignetta.Provocatoriamente a volte vorrei vedere i commenti che avremmo fatto se all'epoca delle storie mitiche dei primi 100 numeri fosse esistito già il forum .Voi che dite?

Massù...massì...anche la critica più feroce o spaccacapello si fa sempre con sorriso/ghigno fra le labbra...almeno nel mio caso .
E' normale che qualcuno presti attenzione/i ai dettagli perchè è da questi che si vede il rispetto dell'autore nei confronti del referente/fruitore e il tasso di cura dedicatogli. E viceversa, un lettore che apprezza nei singoli dettagli il lavoro dell'autore rende davvero merito a tutto l'arco delle sue fatiche compositive...con il proprio occhio vigile e magneticamente scrupoloso .

Per quanto riguarda le storie dei tempi d'oro...anche quelle presentavano (poche) singole disgiunzioni/disfunzioni nei dettagli, ma dal resto di quegli stessi (superlativi) dettagli si poteva cavare un insieme omogeneo di alta fattura...e ti brillano gli occhi al solo pensarci ancora adesso

Anche se non faccio l'anatomo-patologo, poi, col nickname che mi ritrovo è logico che preferisca sezionare e squartare gli argomenti... per farli dissanguare la loro linfa più oscura e per far aprire un po' gli occhi sui puntuali dietrogiochismi/sbavature di chi fa il mestiere del cantastorie a vignette...e dovrebbe esser meno indulgente nei confronti delle proprie facilonerie approssimanti.

La parte destruens è quella che compete fisiologicamente alla critica, quella construens in molti casi può esser messa tranquillamente da parte - anche perchè spesso sospetta - almeno che non si voglia dimostrare una tesi o indirizzare verso una particolare scuola/corrente di pensiero...che non è il caso in questione .

ALOHA

Ciao a tutti, sono nuovo del forum ma non di Dylan che leggo dai tempi del liceo (e adesso ho 37 anni!).
Ho letto con pazienza tutto quanto detto prima, quindi ho poco da dire e da sviscerare, posso solo riferire una impressione personale, cioè la sensazione di "incompiutezza" che ho provato.
Come detto da molti l'albo poteva finire ben prima e mi è sembrata una occasione persa.
Ok la celebrazione, ma l'assoluta assenza di una qualsivoglia trama mi è sembrata una "celebrazione esagerata"
Non che mi interessasse la continuity, ma sinceramente non provo interesse nemmeno per il nulla.
Piuttosto ci si poteva risparmiare i dialoghi, si faceva un bell'albo di soli disegni, magari ripresi dai momenti più rappresentativi degli albi "clou" della serie e dei personaggi cardine, ed ecco fatta la celebrazione. La si allega ad una storia "vera" ed avevamo tutti molto di più, a mio parere, rispetto a quelloc he ha dato questo albo.

Ho votato accettabile sinceramente perché quando ho aperto l'albo ho avuto un sussulto vedeno i disegni di Stano, un vero capolavoro. Così come la colorazione. Peccato che poi, come detto, ma mano che lo leggevo si è fatta avanti sempre di più la delusione, che non sono riuscito a mandare via nemmeno alla fine e dopo una rilettura.

ciao a tutti

http://www.plus-network.it/FUMETTIPLUS/ ... asp?ID=281

Una giusta (secondo me) recensione di "Ritratto di famiglia"

In effetti è carina come recensione, precisa, concisa e decisa...direi.
Una sola cosa però: quando il tono tracima nel giubilante un recensore "del settore" non può scrivere roba tipo

[cito] La storia è... assolutamente assurda nella sua genialità, quasi a voler rassomigliare ad un sogno nel sogno

Nunzepoossentì !
Sembra come se il tipo in questione non abbia mai letto più di 20 DD in vita sua, o non abbia grande confidenza con il fumetto, il cinema o la narrativa in generale...e si lasci allibire da una manciata di mosche in faccia che spaccia per roba fenomenale di originalità assoluta.
A meno che il tipo non sia stato ibernato negli ultimi 25 anni e si sia risvegliato solo per la storia di Ruju. Ma anche così non regge...mi sa .



ALOHA

Internet ha dato a tutti la possibilità di scrivere.
Per fortuna nessuno legge.
Beh, quasi nessuno...


"il suo incipit meta-fumettistico rende questo numero sicuramente unico nel suo genere"

Così così...

Senza dubbio di digestione meno laboriosa rispetto all'altro ritratto di famiglia pennellato dalla Signora in Dylan per festeggiare il ventennale («Ti voglio bene anch'io, papà, non mi lasciare!» è un qualcosa di assai duro da mandar giù; per non dire che sarebbe quanto mai igienico allontanare la memoria di un'altra famiglia imbucatasi nel duecentenario, quella che annovera tra le sue fila uno Zanardi ingrigito...). E però anche ben più impalpabile e pavido nel non aggiungere assolutamente nulla al (pasticciato, com'è evidente) discorso sulla biografia del protagonista, anzi da questo punto di vista si riscontrano soltanto inutili ripetizioni/esplicitazioni, come per i fiacchi siparietti tra Dylan Sr. e Morgana o l'eccessiva enfasi posta sul carattere edipico del rapporto madre/figlio. Lo stesso Crandall Reed, benché divenga veicolo di riflessioni tutt'altro che inattuali sulle difficoltà di scrivere il personaggio e di scrivere tout court, alla lunga finisce con l'annoiare, battendo sempre sullo stesso tasto. Per il resto, è una sfilata di personaggi, atmosfere e situazioni incontrati nei numeri 'storici' della testata, amalgamati in maniera molto blandamente coerente (tanto da risultare perfettamente intercambiabili; e comunque la follia e l'impatto dei voli pindarici di Sclavi sono catturati solo in piccola parte) e col suggello di un finale abbastanza sensato, ma collocabile in qualsiasi punto dell'albo. Nessuna progressione, dunque, e - parafrasando - «tutte le passioni spente».

Sotto il profilo grafico le tavole trasudano lo... Stano di grazia (Ah. Ah. Ah.) dell'artista, impeccabile in ogni singola vignetta ancorché sia percepibile una certa freddezza di fondo. Appluasi da spellarsi le mani per matite e colori, comunque, ci mancherebbe!

In conclusione, giusto per spendere due parole sulle mie preferenze quanto ai celebrativi: continuo a ritenere il decennale l'albo più appagante, senza dubbio alcuno; il 100 può risultare simpatico per come gioca con certi luoghi comuni della narrazione seriale, come avete sottolineato; il 200 è un pregevole mosaico, ma certe tessere «non avremmo mai voluto vederle»; il ventennale è assai carico emotivamente, ma anche assai sballato.

ero strasicuro che la recensione che ho postato avrebbe destato le ire di qualcuno!!!
in effetti è parsa anche a me una recensione particolarmente "lecca-culo" (d'altronde, basta andare a cercare nello stesso sito le recensioni degli albi di dylan precedenti al 300 e vedere come sono stati trattati coi guanti pure albi come "Nella testa del killer" o "Tra moglie e marito..." per capire che il recensore in questione non sembra particolarmente critico, oggettivo e attendibile...)
però, vi dirò: lui l'avrà scritta coi guanti di velluto e avrà esagerato coi complimenti, ma in linea generale mi trovo d'accordo sull'idea particolarmente positiva nel giudicare il 300.
d'altronde non a tutti può fare schifo no?
a me ha fatto cagare "Oltre quella porta", però capisco anche che sia piaciuta a tanti, vista la sua particolarità.
e poi, se leggessi una recensione dove la storia di Ruju viene stroncata, dovrei forse dire che chi l'ha scritta non ci capisce un cazzo solo perchè non dice quello che piace a me?
oppure, dovrei forse dare del cieco e del senza gusto a chi dice che Stano ha fatto sempre la solita fuffa per 25 anni?
quello di questa recensione forse non ci capirà veramente un cazzo, però il caso ha voluto che c'ha preso un pò, stavolta.
tutto questo, ovviamente, IMO

ps: forse ho lanciato troppe fiamme, non ero partito con quell'intenzione, scusate!

Bo.82, non critichiamo quella recensione soltanto perchè si spertica in lodi verso questo albo 300: anche la faziosità ha un limite e in questo forum vertici di questo tipo, quindi di faziosità come di fanatismo, ti assicuro che non sono mai stati raggiunti.
Sarà che in questo periodo, parlo di me, sono piuttosto insofferente ma se in una rece, ora come ora leggo "La storia del 300 è assolutamente assurda nella sua genialità, quasi a voler rassomigliare ad un sogno nel sogno" chiudo tutto e passo ad altro, sperando di dimenticare in fretta quanto appena letto. "Incipit meta-fumettistico rende questo numero sicuramente unico nel suo genere" (unico...proprio il 300 ha aperto un genere tutto nuovo!) "una storia degna del miglior Sclavi" (manco di Sclavi in generale, ...no, del migliore ), "ricca di sfumature paradossali ed altamente visionaria" (...)

Diciamo che non si può ridurre tutta la qualità di una recensione al sono d'accordo/non sono d'accordo, il fatto che questa recensione sia posta su un sito proprio non le dà più valore di un qualsiasi post di questo topic, anzi, secondo me vale pure un pò meno mediamente.
Io tante volte mi trovo a votare e premiare per il post del mese recensioni con cui non sono particolarmente d'accordo, ma che sono scritte bene, e danno spunti di riflessione interessanti. La recensione da te postata non penso che la premierei, ecco.