Cravenroad7

Cinque giovani artisti in cerca di vero talento. Frustrati, disperati e pronti a tutto, pur di superare il vuoto creativo che hanno dentro. Alexius Armanagh aveva la soluzione per la loro angoscia. Ma, come spesso accade, era una soluzione con un prezzo da pagare. E ora - dopo più di quarant'anni - il mago è tornato per riscuotere!
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IMHO Accettabile

storia 6
disegni 6
tot. 6

Non mi è piaciuto

beah!

Osceno. Fra le più scabrose di

inferiore alla precedente IL RICHIAMO DELLA FORESTA, si propone come "vagamente paurosa" ma in realtà non raggiunge il suo scopo: non mette paura, sebbene ogni volta si creino le condizioni. La narrazione è molto accurata, i personaggi tutti caratterizzati: purtroppo splatter poco ispirato. L'Armanage House è potenzialmente un ottimo luogo horror e anche i personaggi del rettore e degli infermieri hanno le loro credenziali, ma tant'è, rimarranno travolti dall'oblio.

Appena riletta.
Non sono del tutto concorde con le stroncature fin qui espresse, la storia ha un soggetto sicuramente interessante e forse solo nel finale il buon Pasquale si perde in una prolissità di cui non vi era traccia nella prima parte della narrazione, tuttavia ho notato che ha inserito molte piccole storie tristi (il bambino, il vedovo...) che indicano una ispirazione Chiaverottiana che non mi dispiace.
Male i disegni, già all'epoca era iniziata la discesa del duo M&G, cover poco ispirata e dai colori scialbi.

Soggetto: 7.5
Sceneggiatura: 6.5
Disegni: 5
Cover: 6

Non credo che meriti di essere letto fino in fondo (o forse si ma solo perchè Dyd)...Anonimo.

più che sufficiente

Storia sottovalutata e bistrattata per colpa di una sceneggiatura confusa e comicizzante .
Il tema della creatività sopita e dell'artista in stallo è comunque trattato con molta profondità.
Ed anche il gruppo di vecchietti sa difendersi quanto a personalità.
Va molto al di là della sufficienza... per me anche un buono ci può stare. Complimenti a

Dopo l'interessante esordio del #128, Ruju confeziona una storia poco convincente, partendo da un soggetto adatto a un horror di serie B (e questo non sarebbe necessariamente un male) e una sceneggiatura che si perde tra noiosi flashback e inutili prolissità. Sono da riconoscere degli spunti meritevoli come quello del blocco dell'artista, l'idea stessa di Holly (su cui forse sarebbe stato meglio concentrarsi, abbandonando lo sviluppo del negromante e suoi scagnozzi) e una certa originalità. Se non sapessi che è di , avrei detto che l'autore era Mignacco.
Montanari & Grassani ormai pronti per il Maxi (ovvero il "pensionamento") anche se mi fanno il piccolo regalino di disegnare Lord Armanagh con le fattezze del mitico Christopher Lee.
Mediocre.

Orribile. Si salva solo la copertina.

da rivalutare, ascoltate wolkoff..

Stessa cosa. Ho letto qualche commento, avete nominato Ruju e ho pensato "Ma non era di Mignacco??"
Per quel che mi ricordi la trovai pesantuccia da leggere, ma non brutta, neanche noiosa. Dovrei rileggerla, ma a memoria si piazza tra il sufficiente e il buono.

Da quando hai cominciato a rivalutare certe cose non capisco più quando sei ironico.

sono serio