Cravenroad7

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# 300 - Ritratto di famiglia
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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:05 pm 
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Iscritto il: dom giu 27, 2010 8:01 am
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ladyofdarkness ha scritto:
film bellissmo ,tra l'altro

Più che d'accordo.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:06 pm 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
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Località: cremona
un applauso :mrgreen: per Bo.82!!!!

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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:08 pm 
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Iscritto il: mar feb 01, 2005 3:08 pm
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Località: Midlands
È sicuramente una citazione, invito al tal proposito a (ri)leggere "Il sorriso dell'Oscura Signora" ;)

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solo sassi sapete lanciare
meritate di andare per me nell'Eterno Dolore


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:14 pm 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
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Località: Torino
Ragazzi, quando avete qualche curiosità in merito alle storie, vi ricordo di dare un'occhiata anche alla sezione degli Autori, così potrete soddifare le vostre curiosità rivolgendovi direttamente allo sceneggiatore.
Pasquale ha già risposto ad alcune domande: viewtopic.php?f=12&t=6709&start=180

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Umpf! Qualcuno mi ha trovato, finalmente... devono aver sentito la puzza... però, bei tempi quando puzzavo solo di whisky...


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:29 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
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Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Dei tanti celebrativi, come già detto da qualcun'altro, questo risulta il meno dannoso, dal momento che non c'è una vera e propria trama, e soprattutto non snatura il personaggio.

POTREBBE CONTENERE SPOILER

Che dire? Un bel divertissement, sceneggiato più che discretamente. Ruju ha compiuto un buon lavoro, sicuramente difficile da portare a termine. Ho apprezzato molto, di questo albo, soprattutto le atmosfere, complice probabilmente un Stano ai massimi livelli. Ho percepito inoltre una leggera vena di rassegnazione riguardante lo "splatter" (Come se Ruju lo volesse utilizzare ma non gli è stato permesso) e soprattutto una presa di coscienza di come Dylan sia un personaggio ostico da scrivere e come oramai non può più essere il personaggio di una volta. E poi il finale: Dylan che vorrebbe finire il galeone ma che viene trattenuto da Cagliostro. Io non so perchè, ma l'intervento del gattone l'ho interpretato come un atto d'amore/fedeltà verso i lettori, come per dire " se finisco il galeone, sarebbe la fine ". Ruju=Cagliostro..ipotesi tanto strampalata quanto divertente :D.

FINE SPOILER

Può darsi che ho visto cose che realmente non esistono (e spero che sia così) ma mi piace interpretare questo celebrativo in questo modo. Un bel omaggio a noi e ai tempi che furono. Un albo sincero, cosciente di come il Dylan dei tempi d'oro è ormai morto e sepolto, lasciandoci però quel barlume di speranza; idee e progetti nuovi, diversi, ma pur sempre, o almeno lo spero, congeniali al nostro indagatore.

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Nobody talks about the pile (cit.)


Ultima modifica di MandarinoFish il mar ago 30, 2011 1:36 pm, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:30 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
Messaggi: 4831
Concordo, Mandarino.


Ultima modifica di Savelic il lun dic 12, 2011 11:19 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:33 pm 
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Iscritto il: dom giu 27, 2010 8:01 am
Messaggi: 224
Località: Udine
Dario84 ha scritto:
Aggiungo un altro rimando:

Groucho che nel cimitero, davanti alla lapide di Morgana, dice che potrebbe andare peggio e che almeno non piove (e poi puntualmente scoppia un lugubre temporale) ricorda direttamente l'analoga serie di "fortuite coincidenze" di Le notti della luna piena.


A me ricorda più che altro Aigor in Frankenstein Junior..

_________________
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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 1:40 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
Ombra/luce ha scritto:
'La Vita' è illustrata pari pari a 'La Morte' de ' Il settimo sigillo' di Ingmar Bergman. Che sia una citazione?
Nah, è una coincidenza. Come pure quella di Frankenstein Junior.

-.-

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 2:06 pm 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
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Bo.82 ha scritto:
Sembrava impossibile che accadesse; sembrava inevitabile il fallimento completo; sembrava una condanna a morte definitiva la sceneggiatura affidata a Ruju; sembrava tutto questo; e invece successo l'impensabile, l'insperabile, l'incredibile


Mah. Perdonami, non è molto elegante autocitarsi, ma se era tanto "impensabile, insperabile, incredibile" allora devo fare il mago che legge nel futuro perché il 29 luglio nel topic in anteprime scrivevo... "Facile invece immaginare che questo albo sarà un abile esercizio di scrittura dylaniana, corretto quanto innocuo. Piacerà a tutti. Anche a me probabilmente.", dove ho sbagliato solo l'ultima predizione (anche se non è che mi sia proprio dispiaciuto: l'ho trovato noiosetto, ma perfettamente leggibile e a suo modo elegante... solo che nel contesto degli ultimi anni un tale esercizio di retorica nostalgica sul "Dylan che fu" mi sembra solo una gran presa per il sedere).

Visti i presupposti con cui è nata a me questa storia sembrava più difficile sbagliarla che non cannarla. Non mi pare questa impresa improba solleticare i sentimenti dei lettori dylaniani mettendo in fila una lunga serie di citazioni di storiche storie di Sclavi, avendo per altro la furbizia di non modificare niente e non aggiungere nulla di nuovo, che è stato il Peccato Originale degli altri "centenari". Un po' di abilità e mestiere (che non mancano di sicuro a Ruju... quando ne ha voglia) e il piatto era praticamente pronto ancora prima di iniziare a cucinarlo. Questo albo è un albo conservatore e rassicurante: devo dare atto alla redazione di aver capito che evidentemente alla stragrande maggioranza dellA "affezionata clientela" formata dai lettori piace proprio questo: un Dylan "imbalsamato". E ogni citazione è puramente voluta... :g:


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 2:55 pm 
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Iscritto il: mer ago 16, 2006 3:07 pm
Messaggi: 381
Sarà una impressione sbagliata, ma io ho letto tra le righe di questo albo un preciso stato d'animo che attraversa la redazione al momento.
Lo si può intuire dalle parole di Sclavi così come da alcuni spunti sibillini della storia di Ruju: Dylan, come testata, è in mezzo al guado. Da un lato c'è la nostalgia per quanto è stato (le citazioni della storia), dall'altro una necessità di guardare avanti, perché un fumetto per quanto abbia un passato glorioso non può vivere di Amarcord e albi celebrativi (in questo senso interpreto la chiusa di Sclavi).
In tutto questo, le ultime pagine di Ruju sembrano proprio voler suggerire una via d'uscita. La tentazione è forte:
Spoiler!
completare il galeone, agganciarsi al n.100 e quindi alla FINE
, terminare con ringraziamenti e titoli di coda la storia del fumetto DD...ed invece, suggerisce l'autore, abbiate la pazienza di aspettare ancora un po', e proveremo a stupirvi ancora e migliorarci, per un 'nuovo inizio', come recita anche l'introduzione di Sclavi. Speriamo sia davvero così.

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http://www.buffalora.wordpress.com


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 2:57 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
Leggendo Tommaso:
Sarà...Personalmente reputo molto azzardato ritenere che storie come quella del ventennale portino ad una "evoluzione" del personaggio, e non piuttosto, ad una sua alienazione.
Vedere Dylan Dog che mangia la pasta asciutta con papà Xabaras accanto è una sorta di bug nello stomaco ( e non solo per come possano fare la pasta asciutta in Inghilterra...) per molti lettori.
Come ha scritto chi è più erudito della sottoscritta, un conto è mostrarci cose nuove del passato di Dylan, un altro è stravolgere tutto e tutti con scelte quanto meno discutibili. Ho amato molto " Il numero duecento", perché mi è sembrato perfettamente immerso nella atmosfera de " Fin che morti non ci separi ", cosa tutt'altro che facile. Ma il ventennale non è mai emerso al di sopra di una storia contorta, che si dipana per due numeri senza mai pathos ( e detto da me che adoro Paola è una grande fatica ) e con soluzioni narrative prevedibili e poco incisive.
Questo numero 300 invece, pur non dicendo nulla di nuovo, ha una grazia, una leggerezza, una soavità degne di opere di James Ivory, di tenui racconti estivi prima della buona notte, banali e lievi solo apparentemente. Non è mostrandoci mille ammazzamenti al minuto o costruendo storie cervellotiche e contorte che si ricrea Dylan Dog. Almeno per me.

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 3:08 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
Messaggi: 8736
Località: Eternia
il primo groucho portava un po' male in effetti...

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Here Lies Our Beloved Skeletor
Born 21 November 2005
Left us 23 June 2021
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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 3:27 pm 
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Iscritto il: mar ago 30, 2011 3:13 pm
Messaggi: 6
sono nuovo del forum, ma non del fumetto....
questo numero 300 mi fa rimpiangere di essere madrelingua italiana: non avessi capito una parola di quello che c'era scritto, avrei potuto concentrarmi sulle immagini, e godermele cercando di comprendere ( e inventarmi una storia)...invece purtroppo l'ho letto: banale, noioso, prevedibile, come solo una meta-storia sa essere.

In una parola, pessimo.

Postilla esplicativa:

non mi aspettavo la rivelazione del terzo segreto di fatima, però neanche una storia sotto la media! Un numero 300 te lo immagini con qualcosa di sensazionale, che non debba essere per forza rivelatoria, ma quanto meno sensazionale, col significato di suscitare sensazioni!
La storia di per sé è assente, tanto da richiamare ad altri numeri, senza sviluppare nulla di proprio. La scelta poi del fumettista che disegna se stesso (tralasciando le continue battute alla vita e alla morte, trite e ritrite) è una cosa che ci si può permettere in un albo qualsiasi, e che comunque lascerebbe interdetti, ma non in un numero simbolico come il 300!

Delusissimo

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la unica iglesia que ilumina es la que arde


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 4:29 pm 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
Messaggi: 913
dogares ha scritto:
Leggendo Tommaso:
Sarà...Personalmente reputo molto azzardato ritenere che storie come quella del ventennale portino ad una "evoluzione" del personaggio, e non piuttosto, ad una sua alienazione.
Vedere Dylan Dog che mangia la pasta asciutta con papà Xabaras accanto è una sorta di bug nello stomaco ( e non solo per come possano fare la pasta asciutta in Inghilterra...) per molti lettori.
Come ha scritto chi è più erudito della sottoscritta, un conto è mostrarci cose nuove del passato di Dylan, un altro è stravolgere tutto e tutti con scelte quanto meno discutibili. Ho amato molto " Il numero duecento", perché mi è sembrato perfettamente immerso nella atmosfera de " Fin che morti non ci separi ", cosa tutt'altro che facile. Ma il ventennale non è mai emerso al di sopra di una storia contorta, che si dipana per due numeri senza mai pathos ( e detto da me che adoro Paola è una grande fatica ) e con soluzioni narrative prevedibili e poco incisive.
Questo numero 300 invece, pur non dicendo nulla di nuovo, ha una grazia, una leggerezza, una soavità degne di opere di James Ivory, di tenui racconti estivi prima della buona notte, banali e lievi solo apparentemente. Non è mostrandoci mille ammazzamenti al minuto o costruendo storie cervellotiche e contorte che si ricrea Dylan Dog. Almeno per me.


Non volevo assolutamente riaprire il confronto con i vecchi numeri celebrativi. A me erano più o meno piaciuti (per la cronaca: il 100 e il 200 mi erano piaciuti e mi avevano lasciato perplesso allo stesso modo, il ventennale e il 250 mi erano piaciuti con qualche riserva, solo il 121 mi era piaciuto tantissimo), ma capisco che potessero infastidire. Di sicuro andavano a toccare alcuni punti molto delicati della serie e del personaggio, e nessuno a conti fatti era stato probabilmente all'altezza di quel compito (neanche il 121, che per quanto fosse drammatica la storia con Lillie, non era abbastanza forte per giustificare l'alcolismo del personaggio: perché NIENTE poteva giustificare una cosa che non sarebbe dovuta essere raccontata, ma sempre e solo lasciata immaginare).

Ma tra criticare (magari, appunto, giustamente) degli albi che raccontano "troppo" e andare in visibilio per un albo che non racconta niente di niente, ci dovrebbe essere una via di mezzo. Qua mi sembra che dopo essersi scottati con la minestra calda si finisca per apprezzare l'acqua tiepida.
E quando dico "raccontare" non mi riferisco a boiate di continuity di cui mi interessa meno di zero, o peggio a nuove inutili rivelazioni sul passato o il futuro del protagonista, ma proprio al raccontare una storia con un capo e una coda, con qualcosa che minimamente giustifichi l'alternarsi delle varie situazioni, come è sempre accaduto anche nelle più deliranti storie di Sclavi e anche in quelle più sgangherate di Chiaverotti. Sono il fan numero uno delle storie a scatole cinesi, ma qui non c'è nessuna scatola cinese, ma solo una serie lineare di autocitazioni, talmente gratuite che l'ordine di molte di esse poteva essere invertito senza che l'albo cambiasse di una virgola. Ogni citazione è totalmente chiusa in se stessa, senza reale necessità di prolungamento e sviluppo. Significativa, nella parte finale, la sovrabbondanza di potenziali finali: l'albo poteva finire tranquillamente a pagina 73, a pagina 81, a pagina 84, a pagina 94...

Ripeto: anch'io da dylaniano di vecchia fede (classe del 7: "La bellezza del demonio"), ho subito l'inevitabile fascino di quest'albo. Come non provare qualcosa nel rivedere (soprattutto disegnati da Stano) tanti personaggi e luoghi diventati mitici? Solo che sotto il vestito, ANCHE STAVOLTA (come quasi sempre negli ultimi anni), non c'è davvero niente. Il tutto sarà anche raccontato con grazia, leggerezza e soavità come dici tu, ma resta il fatto che se c'è una cosa che questo albo a mio parere ben rappresenta è il grande nulla che il personaggio e la serie sono diventati. Tanto che, per rimetterne in scena i vecchi cliché della serie, c'è bisogno dell'occasione speciale e dello svolazzo manieristico fine a se stesso, quasi che solo con l'espediente onirico e l'Amarcord totalmente gratuito si possa giustificare il momentaneo ritorno del "vecchio" Dylan Dog.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 300 - Ritratto di famiglia
MessaggioInviato: mar ago 30, 2011 5:07 pm 
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Iscritto il: ven ott 08, 2010 7:20 pm
Messaggi: 3171
Località: La Montagna del Nord
direi che questo albo ha particolarmente diviso i lettori
non mi aspettavo fosse un albo del genere"O si ama o si odia"

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Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d'argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d'argento


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