Contiene SPOLIER
Comprato (finalmente, 3 giorni di ritardo!)
Letto (anzi, divorato)
Ammirato (disegni e colori......allucinanti, immensi, infiniti)
Non vedo l'ora di rileggerlo (purtroppo il lavoro chiama)
Sembrava impossibile che accadesse; sembrava inevitabile il fallimento completo; sembrava una condanna a morte definitiva la sceneggiatura affidata a Ruju; sembrava tutto questo; e invece è successo l'impensabile, l'insperabile, l'incredibile: Pasqualone tira fuori dal cilindro il suo piccolo, grande capolavoro; Angelo Stano firma il suo gigantesco capolavoro mozzafiato, spazzando via in un sol colpo tutte le altre grandi prove colorate e non viste finora e regalandoci uno dei più bei Dylan Dog visivi mai pubblicati.
Un albo che alla fine, è vero, non dice e non aggiunge praticamente niente.
Un susseguirsi continuo di scene, di situazioni ben collegate e ricamate tra loro, tra sogno e realtà, tra piani temporali diversi, una serie di apparizioni di vecchi e indimenticati personaggi, quasi tutti pescati dalla "quadrilogia zombesca" che Sclavi e Stano firmarono all'interno dei primi 100 numeri della serie (Sybil, Morgana, Nessuno, Dylan senior), ma anche con altri preziosi camei, come la Vita, insieme alla Morte, vista ne "Il sorriso dell'oscura signora", e l'immancabile, fin dalla copertina, Cagliostro, qui però saggiamente lasciato in disparte; il tutto straordinariamente orschestrato da un Ruju in stato di grazia, mai cosi "scalviano" come in questo albo. E Angelo Stano....ma che disegni ha fatto?!? Veramente da sbavarci sopra tutta la vita! Meraviglioso in tutto e per tutto, a partire dalla strepitosa copertina, una delle più belle in assoluto dell'intera serie, e poi ancora dalle grandi tavole, come la rivisitazione del finale de "L'alba dei morti viventi", il passaggio temporale di Craven Road 7 a pag. 25, la dissolvenza della Morte e della Vita in un unico soffio di vento, che porterà alla nascita di una nuova Morgana, la vignettona a pag.9 che avevamo già assaporato nell'anteprima di XL, la Londra desolata e invasa dagli zombi in cui vaga la immemore Morgana che già avevamo conosciuto nel numero 25, senza dimenticare, ovviamente, la splendida tavola finale, pura delizia per gli occhi; ma anche nei più piccoli particolari il Maestro ha saputo dare il massimo di se stesso, infarcendo l'albo di tanti piccoli rimandi o citazioni,
come il fantastico zombi che compare nell'ultima vignetta in basso a pag.28, omaggio palese allo zombi più famoso che compare nel film
"Zombi 2" di Fulci. Tutti lo avete detto e io lo ripeterò: non c'è un vero e proprio plot, una trama concreta; c'è tanta suggestione, tante strizzatine d'occhio a noi "affezionati clienti" (giusto per citare il disastro del mese scorso, ricordandoci quanto in basso si può cadere), tanta, anzi tantissima, nostalgia, un tuffo nelle atmosfere pre-100 che mai si era visto così forte, così potente, così ben fatto; e quando si tratta di un numero CELEBRATIVO come questo, ma chissenefrega della trama, del plot, degli eventi del passato! Ve ne fregava forse qualcosa quando vent'anni fa e anche più leggevate "Morgana", o "Storia di Nessuno", e non capivate una mazza di quello che stavate leggendo?! Bastava solo lasciarsi trasportare dalle pagine, dagli assurdi personaggi e dalle ancor più assurde situazioni, e alla fine dell'albo s'era tutti più che soddisfatti.
Ok, "Ritratto di famiglia" non è allo stesso livello di "Storia di Nessuno".
Però non me ne frega niente, io gli dò "Capolavoro" così come lo darei a "Storia di Nessuno", e non me ne sento in colpa, non mi sento di sminuire l'una o esagerare nel lodare l'altra.
"Ritratto di famiglia", di Ruju-Stano, pubblicata nel 2011 (ben lontani dalla fine degli anni ottanta o i primi anni novata, quando Dylan era quello che era), merita "OTTIMO", senza se e senza ma.
Bravo Pasquale!
Immenso Angelo!