Concluso
La ragazza che giocava col fuoco di Stieg Larsson, secondo puntatona della trilogia
Millennium.
Allora, rispetto a
Uomini che odiano le donne mi è piaciuto di più. Ma non perchè sia un libro migliore.
Quest'ultimo è senz'altro un buon giallo, potente, coinvolgente, ma a volte troppo prolisso e nemmeno particolarmente originale. Eppure lo schema e l'impalcatura sono buoni. Colpi di scena e attenzione sempre desta.
Il secondo libro non è un giallo...vira più sul thriller-poliziesco-spionaggio; non c'è un assassino da scoprire (o meglio la sua identità è nota da subito), ma c'è da far luce su un mistero vasto e complicato che ingloba trafficking umano, servizi segreti e il passato della protagonista Lisbeth. Molto, molto intricato, ma secondo me anche più coinvolgente rispetto al primo libro, sebbene vi siano delle forzature davvero esagerate che a tratti ti rendono veramente impossibile la sospensione dell'incredulità (che in un romanzo di questo genere non dovrebbe nemmeno esserci più di tanto).
Insomma, per me più accattivamente del primo, grazie soprattutto alla figura della protagonista. Funambolico per il tentativo di collegare il suo passato al presente (non voglio aggiungere altro) e nel volerla rendere così superwonderwoman
...davvero Stieg sfiora il parossismo, l'esagerazione, e a volte il ridicolo, ma riesce sempre a rimettersi in carreggiata.
Adesso aspetto qualche mese, poi concludo con
La regina dei castelli di carta.